Tra paesaggi di assoluta desolazione si muovono e sopravvivono gli Abbott e i loro figli piccoli.
Costretti al silenzio, per evitare gli attacchi letali di mostruose creature, camminano scalzi per le strade e, avendo anche una figlia sordomuta, comunicano tra loro con il linguaggio dei segni.
Passano le settimane, i mesi, gli anni.
Ma l’arrivo di un nuovo bambino renderà assai più difficile rispettare questo rigoroso silenzio.
John Krasinski, qui nelle doppie vesti di regista e di attore, conosce bene le regole e i tempi del genere thriller e, rispettandone le regole basilari, è nel silenzio che trova l’impronta più particolare ed efficace.
Fin dalla prima scena girata dentro quello che resta di un supermercato ci mostra come anche la più piccola variazione rispetto al silenzio possa fare la differenza più temibile.
In questo modo il film raggiunge livelli di tesione altissima che non lasciano quasi mai lo spettatore e tutto quello che solitamente accade in un titolo del genere – tra urla e liti anche violente e diverbi – viene filtrato e contenuto e trattenuto negli sguardi e nei gesti rigorosi e precisi.
Sul livello umano A Quiet Place si fa metafora del rapporto tra genitori e figli e sul percorso di crescita e di indipendenza di questi ultimi, dove si fa ancora più evidente la difficoltà comunicativa tra generazioni proprio perché non esplicitata e sviscerata. Ma al di là della sua forte impronta sentimentale e drammatica, il film vince proprio nel suo potere evocativo per immagini e silenzi di una paura primordiale e di un senso di minaccia che non va mai via per tutta la sua durata.
Ottima anche la recitazione dei protagonisti, tutti. A cominciare dai giovani interpreti: Millicent Simmonds – realmente sorda – dallo sguardo e il temperamento più maturo della sua età anagrafica, è stata fortemente voluta dal regista proprio perché conferisse autenticità al suo personaggio; e il tenero Noah Jupe che molti ricorderanno nel film WONDER. E poi abbiamo la coppia interpretata da John Kransinski e Emily Blunt che hanno riportato tutta la loro realtà di coppia e di genitori sul grande schermo ( i due sono si spostati nel 2010 sul lago di Como e hanno due bambine ). Ed è sopratutto lei, Emily Blunt, a lavorare nelle scene di maggiore intensità, regalandoci una delle sue più belle e credibili interpretazioni.
Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.
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