“Forte forte forte, tosto tosto tosto… bello bello con tre chili di cervello, e resta al posto giusto AMMAPPALO CHE FUSTO!”
Si presentava così al pubblico italiano, nel lontano 1994, totally shameless, la trasmissione “Beato tra le donne”, con questa sigletta ai confini della decenza intonata da allegre signorine scosciate, le “spintarelle”.
Tratto dal format tedesco “Mann-o-Mann“, lo svolgimento del programma era piuttosto semplice: 10 ragazzi, dopo una serie di prove e sottoposti al voto popolare di una giuria di sole donne presenti in studio, attraverso un procedimento a eliminazione, si davano battaglia per diventare il “Beato tra le donne” della serata, ossia il più bello, il più adatto, il più intraprendente ragazzo della serata.
Le spintarelle in un momento della redazione
Momento clou del programma era il meccanismo di eliminazione: le spintarelle, una alla volta, decretavano il salvataggio o l’eliminazione dei ragazzi, baciandoli o spingendoli in piscina. Un tuffo in acqua, a disdoro imperituro, avrebbe comportato la loro eliminazione dal programma.
Il momento finale che decretava la vittoria del “Beato tra le donne”
Dalla prova show allo streaptease, tutto il programma, che fu proposto perlopiù nel periodo estivo, si concentrava su momenti piuttosto imbarazzanti, sopra le righe. Le conduzioni, spesso, tendevano a sottolineare questo aspetto trash del programma (che già dal tormentone “glu glu glu… glu glu glu” lasciava ben intuire l’andazzo): da Paolo Bonolis (che ha condotto due edizioni in rai e una a Mediaset) a Enrico Papi (che nel ’99 introdusse la figura delle madri, che accompagnavano i concorrenti); fino all’inutile Natalia Estrada con Enrico Brignano, che chiusero le edizioni Mediaset della trasmissione.
Tornato in RAI nel 2003 con Massimo Giletti alla guida, il programma, riproposto ancora in estate, ebbe un buon riscontro di pubblico ma per fortuna non fu più messo in palinsesto.
Non sono mai stato un grande amante di questa trasmissione, soprattutto per la pessima qualità estetica dei suoi concorrenti (di alcuni si potrebbe dire davvero che fossero delle figure pasoliniane, orrendi a vedersi e a sentirsi) e considerando comunque l’eccessiva presenza di gnocca che quasi mi disturbava la digestione. Ad ogni modo, le “spintarelle” sono rimaste iconiche nel mondo del trash e alcune di loro hanno addirittura strada nel mondo dello spettacolo (non so bene se poi abbiano fatto strada altrove, magari sui viali): Angela Melillo (La talpa 2004), Federica Ridolfi (Letteronza e Schedina), Giovanna Civitillo (oggi la signora Amadeus), Giulia Montanarini (Uomini e donne, La fattoria).
Ricordate questo programma e la sua sigla?
Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!
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