Nonostante Giorgia Meloni avesse assicurato che non avrebbe toccato la 194, cercando di tenere un tono moderato durante le settimane di campagna elettorale, ci siamo ritrovate a pochissimi giorni dopo delle elezioni con ben due proposte di leggi antiabortiste e il 13 gennaio con una terza, a firma di Fratelli D’Italia.
Un vero e proprio contro senso dal momento in cui la destra in campagna elettorale aveva messo in chiaro che non si sarebbe occupata di ‘gender’ e aborto come la sinistra, in quanto non questioni concrete. Eppure, ci ritroviamo già a leggere testi di legge che ricordano paesi come la Polonia e Malta.
Ad ottobre, le due leggi proposte da Gasparri erano degli evidenti tentativi per ostacolare la legge 194, seppur non toccandola in maniera diretta. La prima proposta era quella di istituire una giornata della vita nascente. Qui l’intento antiabortista non è così esplicito, ma lo sono i promotori di questa proposta: tra le trenta di associazioni, c’è anche il Movimento per la vita, il più longevo gruppo antiabortista italiano, che ha fatto di tutto per portare in Abruzzo e in Italia il cimitero dei feti con tutto quello che culturalmente ne consegue. Istituire una giornata della vita nascente non solo accentuerà ancora di più lo stigma dell’aborto, che pesa socialmente nella vita delle donne che decidono di non proseguire la gravidanza, ma contribuirà anche ad una creazione di una opinione pubblica distorta.
Attivista femminista durante una manifestazione per il diritto di aborto.
La seconda proposta, che è molto simile a quella proposta da Fratelli D’Italia il 13 gennaio, nello specifico da Roberto Menia, è quella del riconoscimento giuridico del feto modificando il primo articolo del Codice civile. Questa proposta aprirà degli scenari gravissimi per le donne che vogliono effettuare una IVG: infatti se il feto è una persona giuridica, significa che può essere vittima di un reato come lo è un omicidio. Se la capacità giuridica inizia dal concepimento, è chiaro quindi l’obiettivo del senatore: rendere l’aborto un omicidio. Sono riusciti quindi a trovare l’escamotage per rendere legale quello che erroneamente la destra pensa a riguardo, ovvero che un prodotto del concepimento, può essere considerato come una persona.
Sono leggi, dunque, che pur non toccando direttamente la legge che garantisce, seppur arrancando, il nostro diritto di abortire, legittimerebbe l’intervento diretto delle associazioni contrarie all’aborto e che hanno come mission quello di ostacolare a tutti i costi le IVG. Sappiamo che queste leggi sono state proposte in passato senza successo, ma sappiamo anche che la morbosità di certi partiti riguardante la libertà di scelta delle donne è aumentata a dismisura. Vorrei inoltre ricordare alla coalizione di centro destra che ostacolare in maniera così deliberata l’aborto, renderlo illegale, difficile, stigmatizzato, non lo eliminerà nel nostro Paese, anzi. Lo renderà solo più clandestino, pericoloso, impossibile per le donne che non potranno permetterselo economicamente, mettendo a rischio migliaia di donne che vogliono decidere liberamente della propria non maternità.
Attivista Politica, Femminista Intersezionale. Speaker e Autrice su Radio Città Pescara Popolare Network. Mi occupo di libri alla Libreria Primo Moroni di Pescara.
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