Ventottesimo
giorno di quarantena.
La palude.
Per prender sonno ci son volute quasi due ore. Due “Vite al limite” del Dottor Nowzaradan e un mantra continuo “Io devo dormire, io devo dormire, io devo dormire”
Non aver alcuna occupazione aggiuntiva, inoltre, ha provocato dentro di me un’inquietudine ipocondriaca che mai ho provato.
Ma cominciamo per gradi.
Ieri sera attendevo il nuovo
decreto di Giuseppe Conte alle 22.30. La trepidante attesa di qualche
buona nuova. I minuti scorrono e l’ansia sale.
Poi la diretta.
Apprezzo molto la dialettica del
Premier anche se è distante dalle mie vedute politiche. Il suo
distacco istituzionale è oggettivamente autorevole. Poi però, come
al solito, i suoi discorsi sono come i trailer dei film. Praticamente
lancia i temi ma non descrive a fondo le cose essenziali. Ha detto
che le attività non necessarie e non indispensabili, anche quelle
industriali, devono chiudere. Gli alimentari rimarranno aperti. Anche
i trasporti. L’ansia sale. Significa che il tanto desiderato picco
epidemiologico non è ancora stato raggiunto.
Giro lo sguardo. Mi guardo allo
specchio. Ho la bocca aperta.
Sbigottito e non sazio di
informazioni inizio a chattare con la mia grande amica e guru
molfettese: Annarita.
In parallelo sta vivendo le mie
stesse ansie. Le preoccupazioni sono medesime. Paura per i cari, per
gli affetti e la caldaia che potrebbe rompersi. In tutto ciò il
meteo ha annunciato una perturbazione artica. Annarita inoltre mi
comunica che ha paura del giudizio del suo gatto. Beata lei che ha
Ninconanco al suo fianco.
Decidiamo che è meglio
scambiarci meme e battute per sdrammatizzare.
Meglio così!
Ad inaugurare questa ennesima
domenica di reclusione è stato uno starnuto.
L’angoscia di essermi
“incoronato” mi confonde la mente. Girandomi nel cuscino inizio a
visualizzare dottori cubani che mi visitano. Infermiere cinesi che mi
vogliono costringere a fare dei clisteri. Appare il dottor
Nowzaradan che mi dice con tono imperioso: “Ti sei sfondato durante
la quarantena… non potremmo sottoporti all’intervento di bypass
gastrico!”
Sudo. Mi contorco e starnutisco.
Voglio un termometro. Non lo
trovo. Mi rigiro sul cuscino.
Suona la sveglia.
Mi alzo ed apro le finestre.
Il mandorlo è in fiore.
Maledetta allergia.
Maledetta Primavera!
Tutto il resto è antistaminico.