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Diario del Fante: Day 2 (impressioni della redazione in trasferta)


(Torricella Peligna). Volge al termine la seconda giornata della 19^ edizione del Festival John Fante “Il Dio di Mio Padre”. Vogliamo proporvi le impressioni delle redazione presente al festival tra veterani e neofiti di questo piccolo Grande festival culturale italiano.

Salvo Ardizzone: “La mattinata è partita frizzante con due presentazioni al di sopra delle aspettative con argomenti sempre riguardanti il tema del Festival: Radici e Ricordi. Senza dubbio il libro del giorno per me è Invernale di Dario Voltolini finalista al premio Strega 2024. Con Voltolini ho anche avuto modo di fare una bellissima chiacchierata all’insegna dei ricordi dei nostri padri. Un confronto tra un artista Pop e uno scrittore con più di 30 anni. Come diceva lui sono ancora sulla cresta dell’onda. La nota dolente della giornata e quindi catarsi sulla catarsi é stata, purtroppo, l’improvvisa assenza di Dacia Maraini che doveva dare il “là” alla giornata…”

Alessandra Ventura: “Una seconda giornata nel segno del ritorno: tornano i nuvoloni di Torricella, a cui siamo tanto affezionati perché ci costringono a cambiare location all’ultimo minuto; tornano i grandi nomi, salvo infortuni (a proposito, auguri di pronta guarigione, Dacia); torna la tanto attesa degustazione dei vini Contesa, e alla fine i bicchieri non bastano per tutti.
Ma torniamo seri. Da cultrice della lingua, non posso non apprezzare l’attenzione all’aspetto linguistico dell’abruzzesita’, se così si può dire, tra analisi lessicale (D’Alimonte) e narrazione musicale (Sacerdote).

Oscar Innaurato: “Una cosa ho imparato in tutti questi anni di festival: le cose non vanno mai come credi e bisogna sempre avere un piano B ma anche un piano C … Nonostante la probabile pioggia, il cambio di locaton e le leggende metropolitane (- pare che qualcuno abbia sparso la notizia che Dacia Maraini si fosse infortunata durante una lezione di Kung- Fu a Pescasseroli -) direi che anche questa giornata è stata ottima. Nota di rielievo: il concerto inaspettato di Sacerdote che, nonostante il cognome, non aveva nulla di clericale!”

Francesco Giovannangelo: “Una seconda giornata di festival che tra la celebrazione della cultura contadina e pastorale abruzzese con la musica e la poesia di Marcello Sacerdote, la lectio magistralis sul lessico dialettale di Daniela D’Alimonte e le note inebrianti dei Vini d’autore della cantina Contesa, sarebbe piaciuta quasi sicuramente a Nick Fante. Forse anche a John. Si continua quindi a scavare fra le radici delle nostre (noi chi?) identità. Riusciremo a risalire?”

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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