In data 17 Maggio 2020 si è festeggiato il trentennale (1990-2020) della lotta contro l’omo-lesbo-bi-transfobia.
Nonostante il percorso giurisprudenziale abbia portato al riconoscimento di alcuni diritti, che a parere di chi scrive rimangono comunque troppo pochi, purtroppo ad oggi, nonostante le varie proposte depositate al Senato o in attesa di discussione, in Italia non è stata ancora emanata una Legge Nazionale che si occupi di contrastare i fenomeni discriminatori connessi all’orientamento sessuale.
Manca, in altri termini, una Legge univoca contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, o più comunemente omofobia.
Sarebbe, tuttavia, errato pensare che esista un completo vuoto normativo, poiché in molte Regioni italiane una legge in tal senso è stata emanata. In quest’articolo cercheremo di formulare, per quanto possibile, un prospetto riepilogativo.
La Regione Lombardia e la legge contro l’omofobia
In Lombardia, in data 06 Dicembre 2019, è stata depositata la proposta di legge denominata “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”, ecco il link.
La predetta Legge, anche conosciuta come Legge Nanni, ed è stata redatta da Giuseppe Polizzi con lo scopo di rimuovere tutti gli ostacoli che generano discriminazioni dirette e indirette determinate per orientamento sessuale e identità di genere.
La legge contro l’omofobia della Regione Toscana
La Toscana ha un primato invidiabile, ovvero di aver istituito nell’anno 2004 la prima Legge in Italia (qui il link per consultarla) contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Dobbiamo precisare che la Legge è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi dinnanzi la Corte Costituzionale, che ha parzialmente accolto la richiesta di illegittimità costituzionale poiché tramite la sentenza n. 253 del 04 Luglio 2006 si è arrivati all’abrogazione dell’articolo 16.
Trovate qui il link per consultare la sentenza.
Veneto: nessuna legge regionale contro l’omofobia
In Veneto non è stata ancora emanata alcuna Legge .
Tuttavia sono numerosi i Pride che vengono organizzati e svolti nei Comuni facenti parte della Regione.
Questa circostanza consente di evidenziare come in una Regione, come quella del Veneto, priva di Legge si svolgano i pride mentre in Toscana, che come detto in precedenza è stata la prima Regione ad emanare la Legge, molte volte si nega l’autorizzazione allo svolgimento degli stessi.
Friuli Venezia-Giulia, nessun impegno contro l’omofobia
In Friuli Venezia Giulia non esiste alcuna Legge e dobbiamo, con dispiacere, comunicare chenell’anno 2018, dopo dieci anni, è stato abrogato il progetto “ A scuola per conoscerci”.
Si trattava di un progetto avviato da psicologi, insegnanti e volontari con lo scopo di affontare e contrastare sia il fenomento del bullismo che il fenomeno omofobico.
Trentino Alto-Adige, un’occasione mancata
In Trentino Alto-Adige nell’anno 2016 si pensava di essere arrivati alla possibilità di far approvare una legge provinciale contro l’omofobia.
La discussione, invece, non si è mai tenuta e la legge è stata sostituita da un atto di indirizzo con il quale è stato chiesto alla giunta di deliberare delle linee guide concrete ed incisive al fine di disciplinare il fenomeno.
Vale la pena sottolineare che una mozione per ottenere delle linee guida per forza di cose ha natura ed effetto diverso dall’approvazione di una Legge che si componeva di ben 17 articoli.
Legge contro l’omofobia, la proposta della Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta in data 13 Novembre 2019 è stata depositata una proposta di legge finalizzata a contrastare le discriminazioni e le violenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
La proposta si compone di 14 articolo ove sono individuati e predisposti gli strumenti da utilizzare per operare fattivamente il contrasto.
Nota positiva connessa alla presentazione di questa proposta è che il Consiglio Permanente degli Enti Locali ha espressi all’unanimità parere favorevole alla stessa.
Piemonte: una legge contro l’omofobia dal 2016
In Piemonte nel 2016 è stata approvata la Legge Regionale n. 5/2016 (questo il link per consultarla) cui ha fatto seguito il regolamento attuativo.
Questa legge che si compone di 19 articoli ha un primato: il Piemonte è stata la prima Regione Italiana ad applicare esplicitamente il principio di parità di trattamento e non discriminazione, contenuto tanto nella nostra Costituzione e nei Trattati europei.
La Legge, inoltre, dà attuazione all’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Il Regolamento attuativo è stato, invece, approvato in data 27 Febbraio 2017 che rende operativi i principi che hanno ispirato la Legge, qui il link per consultarlo.
Emilia Romagna, una difficile approvazione per la legge contro l’omofobia
In Emilia Romagna in data 27 Luglio 2019, dopo una discussione durata 39 ore, è stata approvata la legge di contrasto alle discriminazioni omofobe.
Legge di cui, peraltro, si era iniziato a “parlare” già nel 2014.
L’iter è stato molto lungo anche perché sono stati presentati ben 1.787 emendamenti che hanno comportato la necessita di essere analizzati, discussi, approvati e/o rigettati singolarmente.
In 33 hanno espresso voto favorevole ed in 10, invece, hanno espresso voto contrario all’approvazione della Legge. Qui il link per consultare il testo.
Liguria, una legge dai tanti primati
La Liguria relativamente all’approvazione di una Legge sull’omofobia ha una storia molto particolare che merita di essere narrata.
La Legge è stata approvata nel 2009, pertanto la Liguria è stata la seconda Regione ha dotarsi di una Legge che si preoccupasse delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale.
Come è accaduto in Toscana nel 2011, il Governo si oppose alla Legge Regionale n. 52/2009 approvata il 29 Ottobre 2009 e, pertanto, è stato sollevata la problematica della incostituzionalità della Legge.
La Corte Costituzionale ha tuttavia rigettato le osservazioni mosse dal Governo ed ha confermato la legittimità, anche sotto il profilo costituzionale, della Legge.
La Liguria ha un ulteriore primato poiché, nel 2014, è stata la prima Regione ad istituire la figura del “fiduciario sanitario”, che è la persona a cui i medici e tutti gli operatori sanitari si dovranno riferire per comunicazioni riguardanti la salute di una persona, dandogli anche la possibilità di accesso alle strutture sanitarie per prestare assistenza e cura.
L’approvazione di questa figura dà, di fatto, effettiva applicazione ad alcune delle norme previste dalla Legge sull’omofobia.
Marche, dieci anni di legge contro l’omofobia
Nelle Marche, in data 04 Agosto 2011, il disegno di legge contro l’omofobia, che pure era stato approvato nel mese di Luglio, ha subito uno stop a seguito dell’accoglimento, da parte della Camera, delle pregiudiziali di costituzionalità.
In data 11 Febbraio 2010, tuttavia, è stata approvata la legge Regionale n. 8/2010 che si compone di soli 6 articoli. , Questo il link per consultarla,
I tentativi della Regione Abruzzo
In Abruzzo dal 2017 si sta cercando di far approvare una Legge al riguardo. Al momento, per quanto a nostra conoscenza, sono stati svolti dei tavoli tecnici che, tuttavia, non hanno portato all’approvazione della Legge né alla definizione dei contenuti della stessa.
Ad oggi è stata presentata una proposta di Legge.
Campania, lotta anche al bullismo omofobico
In Campania in attesa della promulgazione di una Legge Nazionale in data 05 Aprile 2017 la regione Campania ha depositato la propria proposta di legge, qui il link per consultarla, approvata il 5 agosto 2020.
Inoltre nello stesso anno è stata approvata all’unanimità la legge regionale contro bullismo e cyberbullismo, che contiene al suo interno anche previsioni specifiche in tema di discriminazioni sessuali.
Una legge regionale anche per la Sicilia
In Sicilia dal 20 Marzo 2015 esiste la Legge Regionale n. 6/2015, composta da 9 articoli, a mezzo della quale si cerca di arginare il fenomento della discriminazione.
Depositata una legge anche nel Lazio
Nel Lazio nel marzo 2019 è stata depositata la prima proposta di Legge.
Si spera che quanto prima il processo di approvazione e promulgazione si concluda.
Calabria, una legge contro l’omofobia che attende
In Calabria alla data del 29 Gennaio 2019 è stata approvata dalla Commissione Cultura in Consiglio regionale la proposta di Legge contro l’omolesbobitransfobia.
Sembrava che la Legge Regionale potesse essere facilmente approvata, ma d’improvviso ha subito un brusco arresto che ad oggi non è ancora stato superato.
La proposta di legge che si compone di 12 articoli ed è la seguente
Puglia, legge contro l’omofobia ferma da due anni
Della Puglia e della necessità di approvare quanto prima una Legge che si occupasse di perseguire i comportamenti discriminatori abbiamo già parlato in questo articolo
Ad oggi il disegno di legge rimane fermo, bloccato anche se in data 04 Aprile 2019, a seguito delle proteste sviluppatesi nel Consiglio Regionale, era stata lanciata una petizione.
In Sardegna nell’Ottobre del 2019 si è cominciato a discutere della necessità di promulgare una Legge Regionale.
La situazione, tuttavia, pare essere all’impasse poiché da una parte abbiamo diversi partiti del centro sinistra che spingono affinché i 14 articoli che sono destinati a comporre la Legge vengano finalmente analizzati.
Dall’altra parte, invece, il Popolo della Famiglia si oppone preannunciando una dura battaglia.
Umbria, la legge contro l’omofobia è in pericolo
In Umbria la Legge Regionale è stata approvata in data 11 Aprile 2017 ma è entrata in vigore, L.R. 3/2017, in data 20 Aprile 2017.
La stessa si compone di 13 articoli, ecco il testo a questo link.
Nonostante la recente approvazione, già nell’Ottobre 2019 si è cominciato a discutere circa la possibilità di abolizione della stessa poiché tale promessa era stata fatta in campagna elettorale.
Molise e Basilicata, ancora nessuna legge contro l’omofobia
In Molise, come già indicato in un nostro articolo, è stata depositata in data 14 Gennaio 2020 una proposta di legge.
In Basilicata nessuna proposta di legge è stata depositata nonostante un provvedimento sia richiesto a gran voce.
Appare di tutta evidenza come, sebbene vi siano numerose Leggi Regionali, occorre assolutamente promulgare quanto prima una Legge Nazionale.
La necessità dipende soprattutto dal fatto che in questo quadro normativo si rischia di avere dei cittadini tutelati ed altri no, si rischia di fare un viaggio in macchina ed essere tutelati in una Regione mentre in un’altra no.
Soprattutto, per quanto le Leggi promulgate abbiano tutte un unico intento, le previsioni sono diverse con la conseguenza di generare ancora più incertezza giuridica. Auspichiamo che il parlamento accolga quanto prima le parole del Presidente Mattarella.