Oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Giornata importantissima per la tutela dei Diritti Umani. Dati alla mano in tutto il Mondo la questione non è affatto risolta. Esistono addirittura nazioni che non condannano violenza domestica a scapito delle donne (Arabia Saudita, Iran, Sudan).
Per quanto riguarda l’Italia la
situazione è a dir poco sconcertante. Stando all’ultimo report
diffuso dalla Polizia di Stato, intitolato “Questo non è
amore”, con i dati aggiornati al 2019, si parla di 88 vittime
ogni giorno: una donna ogni 15 minuti.
Il dato è sconcertante sapendo che la
Polizia di Stato ha campionato solo le donne che hanno sporto
denuncia.
Le violenze subite dalle donne non sono
solo quelle fisiche ma anche quelle psicologiche. Ad allarmare,
inoltre, dovrebbe essere anche il dato che analizza chi siano i
persecutori e gli aguzzini delle donne: il 97 % sono Maschi Italiani.
Di questo dato il 78% sono uomini familiari della vittima: mariti,
padri, zii e fratelli. Degni attori della tanto millantata “famiglia
tradizionale”.
Secondo una analisi Istat sui centri
anti violenza è possibile riscontrare un elemento su tutti:
l’insufficienza dell’offerta dei centri anti-violenza. La legge
di ratifica della Convenzione di Istanbul del 2013, infatti,
individua come obiettivo quello di avere un centro anti-violenza ogni
10 mila abitanti. Al 31 dicembre 2017 sono attivi in Italia 281
centri anti-violenza, pari a 0,05 centri per 10 mila abitanti.
I casi di femminicidio in Italia
accomunano Nord e Sud in egual misura. Sicuramente sono più comuni
in città medio grandi e più rari in provincia.
Nel 2019, il 34% delle vittime di
omicidio è donna e in sei casi su dieci l’assassino è il partner
o l’ex partner. Nella quasi totalità dei casi l’assassino medio è
un Maschio Italiano tra i 35 e i 50 anni.
Scorrendo le statistiche contenute nel
report della Polizia di Stato colpisce, in particolare, il numero di
donne straniere uccise, il 67 per cento. Una su due lascia figli
piccoli e nel 18% dei casi l’autore si toglie la vita. Armi da
taglio e oggetti contundenti sono le armi più utilizzate nel 2019,
mentre si sono dimezzati i femminicidi commessi con armi da fuoco.
Il movente è e rimane uno solo: una
idea malata di possesso della donna come oggetto e non come
persona:mancanza di accettazione di una separazione, gelosia
incontrollabile anche successivamente al divorzio, non accettazione
di una nuova storia d’amore dell’ex partner.
Proprio per questa allarmante realtà, la redazione di BL MAGAZINE, ha deciso di creare una rubrica che si occupi costantemente di questa tematica.
DESDEMONA nasce proprio per dar voce ha questa piaga mondiale. Crediamo fortemente che soltanto attraverso una continua informazione si potrà creare una cultura che rifiuti ogni forma di violenza nei confronti delle donne.
Abbiamo scelto la figura della Tragedia di William Shakespeare perché rappresenta la banalità del male perpetrata gratuitamente ad una donna. Desdemona è vittima ignara del malcostume e delle credenze di suo marito Otello.
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