La Llorona è un horror elegante e ben costruito che guarda al mito e alla cultura messicana (ma non solo) per delineare uno dei personaggi più inquietanti visti di recente al cinema.
1973, Los Angeles. L’assistente sociale Anna Tate-Garcia è una donna rimasta vedova che cerca di crescere i suoi due figli come meglio può. Sul lavoro è costretta a separare una madre dai suoi bambini trovati segregati dentro un ripostiglio. Presto il caso si chiuderà in tragedia. Non molto tempo dopo Anna scoprirà che anche i suoi figli sono in pericolo, perseguitati da una presenza demoniaca conosciuta come la llorona.
Linda Cardellini in LA LLORONA-Le Lacrime Del Male
James Wan, qui in veste di produttore e supervisore, è – come tutti gli amanti del genere sapranno – sempre attento a scoprire figure e leggende capaci di terrorizzare il suo pubblico.
Qui egli affida la regia a un bravo e promettente Michael Chaves che nello stile narrativo si collega perfettamente all’universo creato da Wan con la saga di The Conjuring (cui appartiene anche THE NUN)
Il mito della Llorona ha radici molto profonde che si ramificano non solo nella tradizione messicana, ma in tutto il Sud America e anche nella cultura ispanica e non è un caso che da questo racconto siano nate diverse pellicole in passato.
Il film ha non pochi pregi, a cominciare dalle credibili performance dei suoi attori principali: una convincente Linda Cardellini (vista di recente in GREEN BOOK) e un bravo Raymond Cruz nel ruolo del curandero, una sorta di esorcista. Altrettanto bravi i due bambini, tra cui spicca un tormentato Roman Christou.
Le ambientazioni e i tempi narrativi sono accurate e suggestive, così come la costruzione della paura che va per accumulo per poi esplodere nei consueti e immancabili Jump Scares, disseminati lungo la trama.
L’inquietante presenza della Llorona
E poi c’è lei, la figura della Llorona. Una madre che dopo aver scoperto il tradimento del marito decide di levargli tutto ciò che ha di più caro, annegando i suoi due bambini e poi disperata si suicida. Ma il male e la colpa non la lasciano riposare ed è condannata a ricercare e replicare per sempre quel suo gesto estremo. Un personaggio tanto tragico quanto inquietante (essa colpisce e uccide l’infanzia) che entra di diritto nei nostri peggiori incubi.
Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.
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