Terzo appuntamento con i consigli bibliografici dedicati al Pride Month. Questa settimana vi proponiamo una nuova uscita pubblicata da Robinnella collana Libera Mente: “Leonardo andrebbe al Pride?” saggio scritto dal giornalista Stefano Paolo Giussani.
LA SINOSSI
Le figure ambigue ed enigmatiche che hanno dato uno stile inconfondibile ai dipinti di Leonardo sono un punto di partenza per immaginare una vita privata libera da schemi rigidi, affettuosa, giocosa, talvolta goliardica. E dunque perché non proiettare Leonardo ai giorni nostri tra gli arcobaleni del Pride? Giussani parte da questo atteggiamento verso le cose della vita per un’esplorazione ricca di suggestioni sulla sensibilità sessuale di Leonardo.
Stefano Paolo Giussani
LA RECENSIONE
Ho avuto il piacere di conoscere Giussani nel 2019 perché eravamo ospiti nello stesso Talk Show. Dietro le quinte mi accennò alla sua volontà di scrivere questo libro sicuramente “provocatorio” per i puristi della figura storica Vinciana.
Ammetto che probabilmente negli anni siamo stati letteralmente bombardati dalle trasposizioni fantastoriche della figura del Genio di Leonardo Da Vinci. Non ultima la Fiction Rai dove, addirittura Leonardo è costretto in galera a causa di un delitto passionale. Qualcuno chiamerebbe Leonardo fonte d’ispirazione creativa, calpestando deliberatamente le copiose tracce e biografie che si sono succedute nella storia. Come il famoso “tubino nero” della moda, Leonardo sta bene su tutto: addirittura per perorare la causa della propaganda fascista. Finalmente un libro che pone la palla al centro sul Genio del Rinascimento.
Giussani, nella prefazione, mette in guardia il lettore sul palese paradosso espresso nel titolo. Con dovizia di dettagli l’autore delinea le palesi attitudini queer dell’artista più iconico della storia dell’arte mondiale. Fa emergere chiaramente quello che nelle sopracitate biografie era leggibile solo tra le righe. Probabilmente per non aizzare scandalo in passato, volutamente, si è sorvolato sulla vita del Da Vinci. La perfetta disanima del Giussani è accompagnata da una attentissima Bibliografia di riferimento. Questo libro non è assolutamente una congettura, ma la sublimazione di tutti quei frammenti bibliografici disseminati in testi d’epoca. Fondamentale è il capitolo “Genio: è davvero maschile singolare?”, dove Giussani perimetra il discorso sulla oggettiva identità fluida di Leonardo. Talvolta penso che esistano domande utili e quesiti da pettegolezzo paesano: con questo libro, lo ripeto, si amplia la comprensione della figura storica sul genio indiscusso dell’arte e dell’ingegneria e si lascia volutamente da parte qualunque profanazione ingiuriosa del personaggio. Un libro utile e sapientemente didascalico, scritto con un linguaggio volutamente semplificato per raggiungere qualunque tipo di lettore. Nota d’eccezione è la prefazione di Giuliano Pisapia, lo stimatissimo ex Sindaco di Milano.
Per rispondere alla domanda del titolo, “Leonardo andrebbe al Pride?”, la risposta è: leggetevi assolutamente questo libro per scoprirlo!
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