BL Magazine sostiene e promuove la campagna “L’odio non è un’opinione” lanciata dagli amici di NEG.ZONE in supporto della legge Zan contro l’omo-bi-lesbo-transfobia in esame alla Camera.
Riportiamo qui il comunicato stampa e i link di riferimento.
Non passa giorno in cui le pagine della cronaca non raccontano di episodi di violenza che persone LGBT+, ma anche persone scambiate per tali, subiscono in famiglia, al lavoro, dai vicini di casa, passeggiando per strada, entrando in un esercizio commerciale e sui social network. Eppure, si tratta di un racconto solo parziale, perché non è prevista una raccolta sistematica dei dati sui crimini basati sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, senza contare chi non denuncia la discriminazione o la violenza subita.
Ciononostante, il testo depositato dai partiti della maggioranza in Commissione giustizia alla Camera è considerato dalle associazioni del mondo oscurantista “grave”, “ingannevole” e “liberticida”. Non digeriscono che, dopo il cambio di maggioranza dello scorso anno, abbia coraggiosamente preso forma un percorso legislativo che unisce le proposte contro l’omotransfobia e la misoginia. Non sorprende la reazione delle destre populiste e dei conservatori cattolici, la cui propaganda gode di grandi risorse per scagliarsi contro i diritti delle vittime d’odio.
Per schierarsi a favore dei diritti e sostenere un messaggio inclusivo delle diversità di ciascuno è nata “L’odio non è un’opinione”, campagna di sensibilizzazione lanciata dal network LGBT+ NEG Zone.
La campagna proporrà costanti aggiornamenti sul percorso della proposta di legge, sul dibattito sociale e politico, sulle fake news e sugli episodi di omotransfobia nel nostro Paese. Per dimostrare come il fenomeno non conosca latitudine, una mappa dell’odiofornirà immediato impatto delle preoccupanti dimensioni degli episodi di violenza. Non è più ammissibile descrivere un episodio di omotransfobia nella certezza che a breve ne accadrà un altro. Tutto ciò non può più essere destinato ad avere una eco tra i siti punti di riferimento della comunità LGBT+, pertanto questa campagna si propone di diffondere quanto più possibile le storie e i volti delle vittime perché nulla di tutto questo accada più.
Sebbene basterebbero molti meno casi di questi affinché dei cittadini meritino delle tutele per la propria sicurezza e per affermarsi nella società al pari delle persone non LGBT+, ci sembra ragionevole concludere che l’emergenza omotransfobia in Italia esiste ed è anche molto evidente. Basta solo, voler vedere l’elefante nella stanza.
#RestiamoLiberi, ma dalla violenza e dalle discriminazioni!
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