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Antonio Lapenna: quando l’estetica incontra l’identità

- 15/06/2025


Antonio Lapenna. Sono un consulente d’immagine, vetrinista e wedding planner. Laureato in Scienze Motorie. Ho proseguito con un master presso l’Italian Image Institute di Rossella Migliaccio. Poi ho continuato la formazione all’ Accademia di Belle Arti di Urbino sez. Scenografia e quella specifica sul mondo del matrimonio presso l’Accademia Enzo Miccio.

Vetrine e allestimenti sono i miei spazi creativi. Oggi progetto percorsi personalizzati per donne e uomini, che desiderano riconoscersi nell’immagine che trasmettono. Per me ogni consulenza è un atto di ascolto, ogni sguardo un’occasione per capire qualcosa di più.

Consulenza d’immagine

In un’epoca in cui l’apparenza sembra avere sempre più peso, la consulenza d’immagine rischia di essere confusa con qualcosa di superficiale, effimero, legato unicamente all’estetica o, peggio, alle mode del momento. Ma la realtà è ben diversa.

Chi sceglie di intraprendere un percorso di consulenza d’immagine non lo fa (o non dovrebbe farlo) per seguire l’ultima tendenza, ma per incontrarsi. Sì, perché la consulenza d’immagine autentica è prima di tutto un lavoro sull’identità, sulla consapevolezza di sé, sulla voglia di abitare il proprio aspetto con più libertà, verità e piacere.

Non esiste una bellezza assoluta, ma esiste qualcosa di molto più potente: una bellezza che risuona con chi sei. Il lavoro del consulente d’immagine non è quello di creare cloni di una perfezione irraggiungibile, ma di aiutare le persone – donne e uomini – a scoprire il proprio linguaggio visivo.

Attraverso strumenti come l’armocromia (l’analisi dei colori che valorizzano il tono naturale della pelle, degli occhi, dei capelli), lo studio della forma del viso e della body shape, fino all’analisi dello stile personale, il percorso non impone regole: suggerisce chiavi di lettura. E spesso queste chiavi porte interne che erano rimaste chiuse per troppo tempo.

Una delle frasi che mi sento dire più spesso è: “Ma allora adesso si usano questi colori?”

La risposta è semplice: no, non si usano questi colori. Si usano i tuoi.

La consulenza d’immagine non segue le tendenze, le osserva da lontano e, se lo desideri, ti insegna ad attraversarle restando fedele a te. L’abito non fa il monaco, certo. Ma il modo in cui scegli di presentarti al mondo può essere un atto di libertà, di coraggio, perfino di amore verso te stesso.

Un altro equivoco da chiarire è che questo percorso sia “una cosa da donne”. Niente di più distante dalla realtà.

Negli ultimi anni, sempre più uomini si sono avvicinati alla consulenza d’immagine, desiderosi di conoscersi meglio, di sentirsi più a proprio agio nel lavoro, negli eventi importanti, o semplicemente nel quotidiano. La richiesta è diversa, forse più pragmatica, ma il bisogno è lo stesso: riscoprire coerenza tra ciò che si è e ciò che si mostra.

Il guardaroba non è solo un insieme di capi. È un racconto. E quando lo rendiamo coerente con la nostra personalità, con i nostri obiettivi e persino con il nostro stato d’animo, cambia tutto: il modo in cui ci vediamo allo specchio, ma anche il modo in cui ci muoviamo nel mondo.

Molte persone temono che una consulenza le trasformi, le porte lontane da sé. In realtà, il lavoro più profondo che facciamo è proprio l’opposto: togliere ciò che non serve, ciò che appesantisce o nasconde, per far emergere ciò che c’è già.

È un processo che ha a che fare con l’autenticità. E, come ogni percorso autentico, parte sempre da un ascolto.

Ascolto del viso, del corpo, delle esigenze pratiche, ma anche delle emozioni, dei blocchi, delle paure. Perché un colore può piacerti ma non farti sentire al sicuro. Una linea può valorizzarti ma sembrarti troppo evidente. E tutto questo è legittimo. In consulenza non esiste il giusto e lo sbagliato: esiste ciò che ti fa sentire in sintonia con te stesso.

Siamo abituati a pensare alla bellezza come un’immagine costruita, spesso filtrata, inarrivabile. Ma forse è arrivato il momento di cambiare narrazione.

La bellezza vera non si misura in centimetri, né in taglie, né in omologazione. La bellezza vera accade quando ti vedi e ti riconosci. Quando ciò che indossi ti somiglia. Quando i colori ti illuminano perché fanno parte di te, non perché sono “di moda”.

Ecco perché la consulenza d’immagine può avere anche un valore terapeutico: aiuta a guardarsi con più gentilezza, a scegliere con più consapevolezza, a tornare in sintonia con sé.

Il consulente d’immagine: non un giudice, ma un alleato

Chi si rivolge a un consulente d’immagine non cerca un giudizio, ma un confronto, un supporto, un punto di vista esterno che possa leggere con occhi nuovi ciò che è già lì, ma forse è stato dimenticato.

Il nostro lavoro non è “rifare” le persone, ma accompagnarle a vedersi meglio. A credere di più in ciò che sono. A scoprire che anche i difetti (o quelli che considerano tali) possono diventare tratti distintivi, se valorizzati nel modo giusto.

Non è un lusso, è un atto di cura

Infine, sfatiamo un ultimo mito: quello che vuole la consulenza d’immagine come un capriccio da star o un servizio elitario.

In realtà è un atto di cura accessibile, che può avere un impatto profondo nella vita quotidiana.

Avere un guardaroba coerente, funzionale, che ti rappresenta, significa risparmiare tempo, energia, fatica.

Significa non sentirsi fuori posto a un colloquio di lavoro. Significa prepararsi a un matrimonio con serenità. Significa imparare a scegliere, e non solo a comprare.

Per questo oggi, più che mai, la consulenza d’immagine non è un vezzo. È uno strumento. E come ogni strumento, può fare la differenza se usato con professionalità e cuore.

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