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Mirco Di Lorenzo: Dentro i set e le magie della tv

- 29/06/2025


Mi chiamo Mirco Di Lorenzo, classe 1986, nato a Pratola Peligna (AQ) e vivo a Roma.
Nella vita faccio l’impiegato, ma non ho mai smesso di lavorare nel mondo dello spettacolo, che è da sempre la mia passione.
Ho partecipato a reality come Italian Shore e The Couple di Ilary Blasi, ho recitato in fiction, spot pubblicitari e nelle ricostruzioni per Lo Stato delle Cose di Massimo Giletti. Sono attore di teatro di testo e improvvisatore a livello nazionale.
Amo far sorridere e stare in mezzo alle persone: per questo mi occupo anche di clown terapia.

Dietro le quinte

C’è un’energia particolare che si respira quando si lavora nel mondo dello spettacolo. Non è solo questione di luci, applausi o copioni da mandare a memoria. È qualcosa che ha a che fare con le persone. Quelle sul palco, certo, ma soprattutto quelle dietro le quinte. Il pubblico, la troupe, i tecnici, gli altri artisti, gli “aspiranti”, i veterani, i “volti noti” e quelli che lo diventeranno. È un mondo fatto di attese, risate, aneddoti improbabili e piccoli momenti che, messi insieme, raccontano molto più di quanto si veda in onda.

Ho avuto la fortuna – o forse la testardaggine – di vivere esperienze diverse: spot pubblicitari, reality, fiction, programmi tv. Ogni set ha il suo ritmo e la sua atmosfera, ma c’è una cosa che li accomuna tutti: l’imprevedibilità. Come quella volta che sul set di uno spot, mentre cercavo di fare la mia “espressione da benessere” per promuovere un prodotto digestivo, un passante è passato urlando: “Ma che te ridi?”. Fine della magia, inizio delle risate vere.

Oppure durante un reality, bastava uno sguardo o un posto a tavola per scatenare ipotesi, teorie e meme sui social. Una volta mi hanno persino “accoppiato” con un altro concorrente solo perché ridevamo spesso insieme. E giuro che stavamo solo cercando di sopravvivere al catering.

Tu si que vales

Ma forse l’esperienza più intensa è stata quella a Tu sì que vales. Si inizia con un provino, poi se tutto va bene ti tengono lì per due o tre giorni, in attesa di capire quando tocca a te. Giornate lunghe, certo, ma mai noiose. Perché in quei corridoi dietro al set incontri davvero di tutto. Gente che ha cambiato vita per inseguire un sogno, artisti che vivono in camper, famiglie intere venute da lontano con la speranza di un “sì” che valga più di mille porte in faccia. Storie vere, spesso semplici, ma cariche di dignità e passione. Il quarto giorno, poi, si registra. E lì tutto cambia: il pubblico è caldissimo, i giudici sono molto più umani di come spesso li si immagina, e il clima è sorprendentemente genuino. Ti senti parte di qualcosa di grande, anche se dura solo qualche minuto.

E poi ci sono “i personaggi”. Non intendo i VIP, ma proprio i personaggi, quelli che fanno parte dell’ambiente senza che nessuno li abbia davvero scritturati. Quelli che stanno sempre un po’ più vicini alle telecamere, che conoscono tutti i microfonisti per nome, che dispensano consigli non richiesti ma pieni di convinzione. C’è chi ti racconta aneddoti che sembrano leggende metropolitane, ma lo fa con una tale passione che ti ritrovi a crederci. E c’è chi è lì solo per vivere l’esperienza, senza aspettarsi nulla, ma con una luce negli occhi che ti resta impressa.

Clown therapy

Ma la cosa che più mi accomuna a tante di queste persone è la voglia di far ridere e far star bene gli altri. Che sia davanti a una telecamera o in un reparto ospedaliero, per me non cambia molto: infatti mi occupo anche di clown terapia. Perché far sorridere qualcuno, in fondo, è sempre la scena più bella.

Fare tutto questo, col tempo, mi ha aiutato anche a superare tante insicurezze e paure, sia a livello fisico che di personalità. Espormi, mettermi in gioco, imparare a ridere di me stesso prima che lo facciano gli altri, è stato un vero percorso di crescita. E poi, certo, ci sono i VIP. Alcuni sono più sulle loro, com’è normale, ma spesso ti accorgi che molti sono davvero persone semplici, genuine, che si siedono accanto a te e ti offrono un caffè come se foste vecchi amici. E a volte, proprio da lì, nascono delle amicizie di set che ti porti dietro anche fuori.

In fondo, lavorare o anche solo gravitare intorno a questo mondo ti insegna una cosa: che dietro ogni spettacolo ci sono persone. Persone vere, con le loro insicurezze, i loro sogni, le loro stranezze e le loro risate. E che spesso, quello che succede fuori scena è molto più interessante di quello che finisce in onda.

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