Luglio 1973. Il giovane John Paul Getty III, nipote del magnate del petrolio Jean Paul Getty, viene rapito a Roma da una banda di criminali calabresi che chiede alla famiglia un riscatto di 17 milioni di dollari.
Quando Gail, la madre del ragazzo, si vede rifiutato l’aiuto da parte del suocero, inizia una corsa contro il tempo per salvare una vita e forse una famiglia.
Ridley Scott prende spunto dalla storia vera del rapimento di John Paul Getty III prendendosi ampie libertà narrative per soffermarsi a parlare di come oggi gli uomini siano asserviti al Dio Denaro.
Sarebbe forse necessario aprire una piccola parentesi sulla difficoltosa post produzione di questo film.
In principio il ruolo del vecchio avaro e milionario era destinato effettivamente a Cristopher Plummer. Successivamente era stato però sostituito da un altro grande attore quale è Kevin Spacey ( chi meglio dell’attore che ha impersonificato il diabolico Frank Underwood nella serie HOUSE OF CARDS poteva interpretare questo ruolo? ).
Lo scandalo di molestie sessuali che ha recentemente colpito l’attore due volte premio oscar per I SOLITI SOSPETTI (Miglior Attore Non Protagonista, 1996) e per AMERICAN BEAUTY (Miglior Attore Protagonista, 2000), ha costretto la produzione a fare dietro front, cancellare tutte le scene girate con Spacey e quindi rigirarle con Cristopher Plummer.
Effettivamente la scelta è stata più che azzaccata ( anche se non sapremo mai come sarebbe stato con la presenza di Spacey ) e le migliori scene sono quelle dove compare il “vecchio caprone” Plummer.
Il resto del film ha la giusta tensione narrativa ma una sceneggiatura non sempre all’altezza dell’opera, sopratutto le parti in cui va fuori dal selciato del reale.
Il cast, oltre il sopracitato Plummer ( giustamente candidato per questo ruolo all’oscar come Miglior Attore Non Protagonista ), trova meriti anche nella presenza di un bravo Mark Wahlberg, che interpreta il personaggio fittizio di un ex agente della CIA; e nello sporco Cinquanta interpretato da un ottimo Romain Duris ( vedi anche UNA NUOVA AMICA di Francois Ozon ). A convincere meno è invece la protagonista del film, la bella Michelle Williams, chiamata a dare anima e corpo alla combattiva mamma Gayle: non sempre il suo sguardo è credibile e ci restituisce solo in parte la disperazione e il coraggio di una madre capace di sfidare il sistema, disposta a tutto (senza però vendersi o inginocchiarsi alle regole del potere) pur di riabbracciare vivo il suo amato figlio.
Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.
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