L’ha cantata Mina negli anni ’60, e Ivan Cattaneo vent’anni dopo. La zebra a pois è rimasta nel nostro immaginario per decadi come un buffo scherzo, una boutade, una canzone punk da canticchiare di tanto in tanto.
E invece esiste davvero. Nel Parco Maasai Mara del Kenya, una grande riserva naturale non lontana da Nairobi, è stata avvistata Tira, una rarissima specie di zebra (si presume sia maschio) che, oltre a sfoggiare colori invertiti rispetto alla classica striatura nera, è picchiettata di piccole macchie bianche. A pois, appunto.
Tira
Tira, chiamata come la guida safari che ha scoperto il curioso esemplare, appartiene alle “zebre melaniche“, così come si identificano queste mutazioni genetiche. Diverse possono essere le cause di questa rarità, alla quale biologi da tutto il mondo si dedicheranno nei prossimi mesi: si ipotizza possa trattarsi di un’anomalia genetica legata alla melanina, che possa aver condizionato la pigmentazione del manto.
E, se è vero che la canzone avverte “Poverina, lei non sa / D’esser piena di pois”, Tira, totalmente ignara di essere un caso unico al mondo, potrebbe avere già bisogno di aiuto e protezione, sia perché esemplari simili possono nascondere altre debolezze genetiche e non superare i sei mesi di vita, sia perché le sue immagini condivise su facebook dal profilo “Wildest Africa” e diventate virali stanno attirando al safari di Masai Mara centinaia di curiosi.
Per questo, le associazioni animaliste operanti in Kenya hanno già lanciato un appello per garantire protezione immediata all’animale. Una doppia protezione, per tenere Tira al riparo dagli obiettivi dei turisti, accorsi in massa (che potrebbero spaventarla), che dai suoi predatori naturali, che potrebbero individuarla più facilmente a causa della sua particolare conformazione cromatica.
Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!
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