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IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO (2017)

- 10/07/2018


Steven conduce una vita apparentemente perfetta: cardiologo,  una bella moglie e due figli, Kim e Bob.
Ma ha un segreto. Incontra spesso un giovane ragazzo di nome Martin e il loro rapporto cela qualcosa.
Quando Bob inizierà a stare male, la verità sul legame tra l’uomo e il ragazzo verrà a galla.

La tensione narrativa dell’ultima opera di Yorgos Lanthimos, le lunghe inquadrature, l’uso delle musiche di Gyorgi Ligeti, la messa in scena, l’utilizzo degli ottimi attori; sono tutti elementi che richiamano subito alla mente un grande maestro del cinema, Stanley Kubrick.

La fredda geometria di certi film di Haneke.

La splendida sceneggiatura, firmata dallo stesso regista e da Efthymis Filippou e recentemente premiata al Festival di Cannes, è materiale incendiario che trae spunto dalla tragedia greca di Euripide “Ifigenia in Aulide” per poi sfociare nel’estremismo di certe parabole bibliche come la scelta di Abramo.

Tra la prima parte – fredda e alienante – e la seconda parte – più concitata e cinicamente perversa – a fare da punto di unione e di rottura c’è la figura di Martin e la sua sconvolgente affermazione che preannuncia un tragico quanto ineluttabile destino.

Un bravissimo BARRY KEOGHAN nel ruolo di Martin.

Lo stesso film è una tragica metafora della condizione umana dove le azioni del singolo si ripercuotono fatalmente sull’ umanità. Un monito crudele ma forse necessario quello che pare suggerire il regista greco: non vi sono scorciatoie o facili soluzioni, le colpe vanno espiate. Il sangue chiama altro sangue.

Un film disturbante, una discesa negli inferi dell’animo umano mai così spietata in cui le colpe dei genitori ricadono sulla vita dei propri figli, che sono destinati forse a soccombere o a ripetere gli errori dei loro padri.
Cosa siamo disposti a perdere perché si possa continuare a vivere nella parvenza di una mutilata felicità?

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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