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Waterskier in the dark: Daniele Cassioli. Come un campione ci salva dalla pandemia (intervista)

- 02/04/2020
Daniele Cassioli


Lo sport ai tempi del Coronavirus. Mascherinati e guardinghi, 007 in missione Goldfingers. Lunedì mattina. Ore 5.30. esco per la quotidiana corsa di preparazione alla maratona annullata. I miei amici runners sono a casa. C’è qualche temerario come me. Sfidiamo il decreto. Quel capoverso sulle attività motorie si presta all’interpretazione. Rischiamo. Ci salutiamo da lontano. Cambiamo lato della strada quando ci incrociamo. Nel buio, freddo ed assonnato mattino, sembriamo ancora più ridicoli.

Ore 8.30. passo dal fruttivendolo per comprare le arance. Se mi arrestano, in carcere non me le può portare nessuno quindi me le procuro da me! Gente in fila ordinata. La cassiera crede di lavorare per i NAS. Fa un passo indietro dopo avermi battuto lo scontrino.

Ore 9.30. Ufficio chiuso. Tutti in telelavoro.

La riduzione dei rapporti sociali. Zero contatti. Potrebbe essere l’evoluzione della specie verso la meditazione ascetica oppure la sua definitiva involuzione verso la completa telematicità delle relazioni. La seconda che hai detto!

Amiamoci via WhatsApp e facciamoci delle sensazionali cyberscopate! L’estinzione della specie è assicurata! È il tragicomico copione di uno dei megalomani libri di Dan Brown. Qualcuno, da una nave in mezzo all’oceano, ha una telecamera puntata sulle capitali del mondo. Accarezza il pelo folto del gattone grigio che gli sta in braccio e guarda torvo le strade vuote, gli ospedali in delirio ed i cartelloni arcobaleno alle finestre, grido simbolico di una mamma esaurita o di un papà esausto. Non è da escludere.

Noi, le pedine di questo possibile scenario, ci disperiamo manco fossimo ad Alcatraz, nella cella sotterranea per giunta. Diobò! Come facciamo a tornare alla realtà? Come si esce da questa pandemia mentale? La risposta è sempre la stessa. Guardando oltre i confini del giardino, del balcone o della finestrella del bagno, se è l’unica che abbiamo libera.

Un mese fa ho avuto il piacere di intervistare Daniele Cassioli. Waterskier in the dark. Ispirazione n° 7. Il nostro super campione di sci nautico. Cieco dalla nascita. Bono da morire. Simpaticissimo. Durante la chiacchierata abbiamo parlato di tutt’altro. Erano i tempi della normalità, dello sport, delle ambizioni, della felicità. Una vita fa. Stamattina l’ho richiamato. Avevo bisogno di sapere se le cose fossero davvero cambiate. Non ha senso chiederlo a gente normale. In momenti speciali, bisogna parlare con persone speciali. Andare oltre, sempre e comunque.

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Al telefono con Daniele

“Daniele, che sta succedendo?”

“Niente”.

“Possiamo stare tranquilli?”

“Certo. Controllare i contatti, tutelare gli anziani, far fare a medici e polizia il proprio lavoro.”

“E noi generazione in astinenza?”

“Dov’è l’astinenza? Comodamente a casa e live sui social h24? Sarebbe questo l’isolamento?”

Et voilà. Gli servo con fantozziana destrezza l’assist per distruggere il soporifero velo di stupidità, sotto cui vegetiamo da circa 20 giorni a questa parte.

Vivere ad un metro di distanza non è poi una grande prova da compiere per noi. Sveglia, caffè, barba e bidet e non dobbiamo nemmeno correre a prendere il tram. Per chi invece fa del contatto il principale canale di comunicazione con il mondo, 100cm possono rendere la pandemia in corso una reale sfida con la solitudine.

Daniele è una persona solare. Anche dal telefono trasmette energia e positività. Non sembra affatto che viva al buio. Infatti il buio per lui è solo uno screensaver. Lo sfondo del desktop dove si avvicendano le sue peripezie. A 9 anni aveva già capito che la cecità non è uno svantaggio ma una caratteristica. Segue il fratello in tutte le discipline che fa. Mi dice questa frase: “Lo sport può diventare quel pezzo di strada che c’è tra noi e la felicità”. Leggo il suo palmares: 25 titoli mondiali, 25 europei, 39 italiani. Record del mondo di slalom, figure e salto. Medaglia d’oro al valore atletico nel 2018. Collare d’oro nel 2019. Se è vero quello che mi ha detto, è l’uomo più felice del mondo. Sorrido.

Ora che non ci si può muovere, cosa facciamo?

“Per prima cosa accettiamo quello che sta succedendo senza troppe storie. Poi usiamo questa parentesi per pensare alla direzione dei prossimi passi. Faccio sport da sempre ma non è stato facile iniziare. La risposta a qualsiasi problema sta nell’approccio”

Conoscere il nemico!

“Più o meno. Ogni ostacolo può essere visto da diverse angolazioni e superato in infiniti modi. Ci vuole solo il tempo giusto per capirne la strategia”

E quello adesso non ci manca!

“Esatto. Per esempio, oltre a fare tanto tanto sport, lo faccio fare ai bambini non vedenti. Ho creato un’associazione. Spendo moltissimo tempo con le famiglie. Condividiamo l’obiettivo, gli strumenti e la strada da intraprendere. Il tempo, sempre lui. Ce ne vuole molto per trasformare un ostacolo in un’opportunità”

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“Fai con i bambini quello che avresti voluto che qualcuno facesse con te?”

“No. Faccio con loro quello che la mia famiglia ha fatto con me! Ho avuto dei genitori meravigliosi. È stata una grande fortuna, non tutti ce l’hanno”

Ti hanno messo sul percorso giusto?

“Mi hanno tolto la paura. Mi hanno preparato. E quando l’occasione è arrivata, mi ha trovato pronto per coglierla alla grande!”

Passano i minuti e del virus nessuna traccia. Siamo tornati alla normalità, allo sport, alle ambizioni, alla felicità. No che non è cambiato niente. Siamo ancora noi, vivi, sognatori, umani. Non è una pandemia. È una transizione, un passaggio, una possibile occasione.

“Mi fai un favore? Inserisci nell’articolo il link dell’associazione? Si chiama Real Eyes! È importante che il messaggio circoli.”

Quale?

Chi nasce cieco o ipovedente deve accedere allo sport indipendentemente dalla sua condizione. E percorrere liberamente quel pezzo di strada che lo può portare alla felicità!

Messaggio in circolazione capitano! Insieme all’articolo, al link https://sportrealeyes.it/ e a tutto il nostro affetto!

P.S.

E vissero tutti felici, intutati e addivanati.

Nell’attesa di nuove entusiasmanti avventure, vi consiglio un libro: Il Vento Contro, scritto da Daniele. È la sua lettera d’amore allo sport. Magari a qualcuno di voi verrà voglia di provarla questa felicità! Allegria!

cassioli watersky cieco

Per seguire Daniele:
@danielecassioli su Instagram
Daniele Cassioli su Facebook
@DanieleCassioli su Twitter
www.danielecassioli.it sito ufficiale

tutte le immagini sono tratte dal sito ufficiale di Daniele Cassioli

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