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6 anni di guerra in Yemen: un orrore sotto lo sguardo indifferente dell’occidente.


Sei anni fa, il 26 marzo del 2015, è iniziata una delle guerre peggiori della storia. Un intricatissimo conflitto che è evoluto in una sostanziale destabilizzazione del mondo arabo e di conseguenza dei paesi occidentali.

Per quanto possa sembrarci distante la guerra in Yemen, ha come concausa primordiale i consumi del mondo occidentale. La posizione geografica della nazione della penisola araba è il bottino che in questo momento si contendono le nazioni confinanti e i loro alleati.

La guerra in Yemen la crisi umanitaria che ne è derivata hanno determinato nel Paese una situazione drammatica con circa 20.000 vittime civili tra marzo 2015 e marzo 2021. Questi dati calcolati da Medici Senza Frontiere non tengono conto, però, dei morti consequenziali alle carestie e al Covid-19.

Sei anni di conflitto hanno costretto più di 4,3 milioni di persone, tra cui più di 2 milioni di bambini, a lasciare le loro case. Si stima che l‘80% della popolazione, 24,3 milioni di persone, ha bisogno di assistenza umanitaria. È l’emergenza più grande della storia se si considera anche l’emergenza climatica che ha seccato le falde acquifere della Repubblica Yemenita. Un dramma nel dramma.

Il conflitto in Yemen affonda le sue radici nella primavera araba del 2011, quando una rivolta ha costretto il pluridecennale presidente , Ali Abdullah Saleh, a cedere il potere al suo vice, Abdrabbuh Mansour Hadi.

La transizione politica avrebbe dovuto portare stabilità nel Paese, che è inoltre uno dei più poveri in tutto il Medio Oriente, ma così non è stato. Da allora la situazione in Yemen è precipitata. Il presidente Hadi ha dovuto affrontare vari attacchi da parte delle forze militari fedeli a Saleh, una crescente insicurezza alimentare e una crisi economica dilagante. (Se volete conoscere la storia recente dello Yemen, vi consigliamo vivamente la lettura de “La Sposa Yemenita”, graphic novel che abbiamo recensito tempo fa: CLICCA QUI )

I combattimenti in Yemen sono iniziati nel 2014 quando il movimento ribelle musulmano sciita Houthi ha preso il controllo della provincia settentrionale di Saada e delle aree limitrofe. Gli Houthi hanno continuato ad attaccare arrivando a prendere la capitale Sanaa, costringendo Hadi all’esilio all’estero. Il conflitto si è intensificato drammaticamente nel marzo 2015 quando l’Arabia Saudita e altri otto stati, sostenuti dalla comunità internazionale, hanno lanciato attacchi aerei contro gli Houthi, con l’obiettivo dichiarato di ripristinare il governo di Hadi.

L’Arabia Saudita ha giustificato il proprio intervento in Yemen affermando che l’Iran sostiene gli Houthi con armi e supporto logistico.

Proprio le accuse dell’Arabia saudita hanno reso palesi alla comunità internazionale le motivazioni profonde della guerra. Il casus belli della primavera araba yemenita è solo la punta dell’iceberg per accaparrarsi l’egemonia commerciale ed energetica e far si che l’Arabia Saudita eserciti una sorta di monopolio nei confronti dei paesi occidentali.

Il conflitto è entrato così a far parte di una serie di tensioni regionali e culturali nel Medio Oriente tra sciiti e sunniti che ha radici profonde ed ormai trentennali.

Ad aumentare i guai della popolazione yemenita è anche l’uso incondizionato di bombardamenti a tappeto che l’Arabia Saudita perpetra quotidianamente. Una sorta di terra bruciata per portare allo stremo una popolazione già poverissima e quindi auspicare la futura annessione. Un’orribile partita a risiko fatta sulla pelle di milioni di persone.

Da quando sono scoppiate le violenze, le condizioni della popolazione nello Yemen sono rapidamente peggiorate, portando il Paese sull’orlo della carestia e del collasso economico. La carenza di cibo, acqua potabile, servizi igienici e assistenza sanitaria, nonché la diffusione di massicce epidemie di colera e difterite, hanno gravato sulle condizioni di vita dei civili e privato le famiglie dei bisogni primari.

Le conseguenze della guerra sono sempre più devastanti in Yemen, soprattutto per i bambini.

La risoluzione del conflitto sembra essere ancora un illusorio miraggio nell’arido deserto yemenita.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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