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L’omosessualità non giustifica l’affido esclusivo.

- 20/04/2022


A cura di Sara Astorino.

Può un genitore omosessuale essere un buon genitore?

L’omosessualità è di ostacolo alla genitorialità?

Il perchè di queste domande.

Accade spesso che dopo anni di matrimonio un partner confessi la propria omosessualità.

Succede anche che la coppia abbia uno o più figli.

Nessun dubbio era sorto nell’altro partner sulla capacità genitoriale fino alla richiesta di separazione.

In sede di separazione, d’improvviso, viene contestata la capacità genitoriale.

Contestazione che si basa solo sull’omosessualità del genitore.

Foto tratta dal sito: https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2017/07/13/l-affidamento-esclusivo-dei-minori

Di notizie false sull’argomento ve ne sono molte.

Una delle conseguenze è che il genitore omosessuale abbia paura.

In altre parole egli rimane sposato per paura di perdere il figlio.

La circostanza è falsa.

L’omosessualità non comporta l’affido esclusivo.

Soprattutto non determina la perdita della capacità genitoriale.

Foto tratta dal sito : https://www.centrostudilivatino.it/adozione-da-coppie-gay-e-maternita-surrogata-ancora-su-sezioni-unite-n-9006-2021/

Ed in verità la giurisprudenza ha dichiarato l’esatto contrario.

La giurisprudenza sviluppatasi sul punto.

Ordinanza del 30 Ottobre del 2013 Tribunale di Genova:”L’omosessualità del genitore e la sua convivenza con persona dello stesso sesso non costituiscono motivo di modifica delle modalità di affidamento della prole da condiviso ad esclusivo”

Tribunale di Nicosia, con l’ordinanza del 14 Dicembre 2010 :”La relazione omosessuale della madre, laddove non comporti un pregiudizio per la prole, non costituisce ostacolo all’affidamento condiviso dei minori ed alla individuazione della loro dimora presso l’abitazione della medesima.”

Tribunale di Firenze, con ordinanza del 30 Aprile 2009 :” L’omosessualità paterna non rappresenta, di per sé, un problema per i bambini, né incide sull’idoneità del padre ad assumere pienamente i compiti di cura della prole.

Essendo semmai opportuno affrontare in modo esplicito e diretto la questione della dichiarata omosessualità del padre consentendo ai figli di comprenderla ed elaborarla.

E’ stato evidenziato che l’adolescenza rappresenta fase meno opportuna per la rivelazione dell’omosessualità del genitore.

I ragazzi, infatti, sono presi da preoccupazioni più incalzanti relative alla sessualità nascente.

Si rende necessario procedere al disvelamento dell’omosessualità del padre già in età preadolescenziale, disponendo al contempo un intervento di counseling e mediazione.

Non è necessario il preventivo consenso dell’altro genitore per la frequentazione del padre e del compagno di questi, con il necessario limite della volontà dei bambini di frequentare o non frequentare il compagno del padre e con il divieto di esporre i minori a legami affettivi promiscui od instabili”

Corte d’Appello Napoli, con sentenza dell’ 11 Aprile 2007 : “La conflittualità tra i genitori, non sufficiente a disporre l’affidamento monogenitoriale, può divenire problematica se in grado di porre l’affidamento condiviso in contrasto con l’interesse del minore.

Ciò si realizza qualora detto conflitto si sostanzi nella negazione da parte di un coniuge della capacità genitoriale dell’altro.

Infatti, l’affidamento condiviso presuppone almeno il reciproco riconoscersi idonei come genitori.

In altri termini, è indispensabile la consapevolezza di ciascuno di dover fornire e favorire un paritario accesso del minore alla figura dell’altro, pur se portatore di cultura, personalità, idee, diverse da quelle proprie.

(Nella specie il marito negava l’idoneità genitoriale della moglie sul presupposto della pretesa omosessualità della stessa).”

La decisone della Cassazione sul punto.

Questa decisione è stata confermata dalla Corte di Cassazione con la sentenza 16593/2008.

Corte di Cassazione, sentenza n. 601 del 11 Gennaio 2013: ” La circostanza che la famiglia in cui è inserito il minore, affidamento esclusivo alla madre, sia composta da due donne legate da una relazione omosessuale, non appare rilevante sul piano educativo e della crescita del bambino.

Soprattutto in carenza di allegazione in ordine ad eventuali ripercussioni negative dell’ambiente familiare,

Non può difatti darsi rilievo alcuno al mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale” .

In conclusione.

La giurisprudenza ed i Tribunale non vedono l’omosessualità come ostacolo alla genitorialità.

Le decisioni prese sono tutte nell’interesse del minore.

Quale sarebbe l’interesse del minore?

Il diritto alla bigenitorialità.

Gli esperti non hanno ravvisato alcuna problematicità per i figli che hanno genitori omosessuali.

La loro opinione sta influenzando le decisioni dei Tribunali,

Maggiori informazioni sono contenute in questo nostro articolo https://www.blmagazine.it/la-genitorialita-omosessuale-in-italia-cosa-dicono-esperti-e-giurisprudenza/

Foto di copertina tratta dal sito https://www.stonewall.it/2014/05/genitori-omosessuali-penalizzati-nonostante-le-ricerche-a-favore/

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Non faccio l'Avvocato ma lo sono. Calabra di nascita e "fiorentina" per adozione.

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