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ARRIVA SANREMO …e voi, siete pronti?

- 31/01/2019
Sanremo 2020


Partirà Martedì 5 per concludersi sabato 9 febbraio l’attesissimo (più o meno) Festival della Canzone Italiana in diretta su Rai1!

Siamo alla 69esima edizione. Tralasciando varie e innumerevoli allusioni a questo numero, concentriamoci sul fatto che siamo alla SESSANTANOVESIMA edizione, roba da matti! Solo la dea Maria De Filippi, riuscirà forse con i suoi programmi a eguagliare tale guinness.

Teatro dell'Ariston

Correva l’anno 1951 quando Nunzio Filogamo, nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo, iniziò il Festival della Canzone Italiana, diventato poi Festival di Sanremo e arrivato esser chiamato solo Sanremo. Nel famoso teatro dell’Ariston ogni anno, da sessantotto anni, si susseguono sul palco cantanti che presentano il loro brano sperando che convinca la giuria per conquistare il primo premio.

Ripercorrendo lo storico ricordiamo come la prima vincitrice di questo programma d’avanguardia fu la mitica Nilla Pizzi che, per due anni di fila, 1951 e 1952, conquistò il pubblico con “Grazie dei fior” e “Vola Colomba”. Canzoni che, senza l’aiuto delle nonne che in casa andavano canticchiato questi motivetti, non avremmo forse mai sentito. 

Passando per Claudio Villa, Domenico Modugno, Jhonny Dorelli, Gigliola Cinguetti, Peppino di Capri, la mitica Iva Zanicchi, Toto Cotugno, Riccardo Fogli, Massimo Ranieri, per non dimenticare ovviamente i duetti del cuore come Al Bano e Romina Power, Ricchi e Poveri, Anna Oxa e Fausto Leali e tutti gli altri big che hanno fatto la storia della canzone e ancora oggi riescono a farci canticchiare sotto la doccia, siamo arrivati fino al 2019.

Chissà se in quel lontano 1951 si sarebbero mai immaginati che questo festivàl (detto alla Mike Bongiorno) sarebbe arrivato a raccogliere davanti alla tv, nel frattempo diventata a colori e al plasma, italiani grandi e piccini per così tanto tempo.

sanremo 2019
Locandina Festival di Sanremo 1951

Siamo partiti con un look in smoking, con una dizione perfetta, nessuna cadenza dialettale, nessuna volgarità, nessun doppio senso o messaggio inappropriato. Le figure femminili, presenti sul palco, chiamate per addolcire il tutto, erano spesso cantanti a loro volta.
Oggi le cose sono cambiate (come direbbe la mia nonna) ed è consentito presentare con un dialetto marcato, vanno bene le volgarità, gli abiti succinti e il doppio senso del quale, solitamente, sono vittima le “vallette” che accompagnano il presentatore.

Pippo Baudo (record assoluto per le sue tredici edizioni presentate) e Mike Bongiorno (undici edizioni presentate) sono il volto di Sanremo ma ricordiamo anche Corrado, Loretta Goggi, Gabriella Carlucci, l’inimitabile Raffaella Carrà, Simona Ventura (che come il prezzemolo non sarebbe mai potuta mancare), Giorgio Panariello, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Luciana Littizzetto, Fabio Fazio, Carlo Conti, la dea Maria De Filippi, fino ai giorni nostri con Pierfrancesco Favino (gnigni), Claudio Bisio e Claudio Baglioni.

Ecco quali sono i nomi dei principali attori che hanno tenuto, anche se alcuni solo per un anno, le redini del cavallo Sanremese e hanno provato a dare un pizzico di attualità ad una trasmissione che , in tanto anni, non ha mai spiccato in ironia e briosità. Presentatori esperti, veri toreri nell’arena, maestri nella conduzione che nonostante tutto, non sono riusciti a non cadere nelle false gag fra una canzone e l’altra, in quei tristi scambi di battute (palesemente letti sul gobbo) che provano a rendere brillante un programma che sa ancora un po’ di naftalina.

Festival di Sanremo

Per il secondo anno di fila la conduzione spetta a Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival di Sanremo, accompagnato da Claudio Bisio (attore e comico) e Virginia Raffaele (la meravigliosa e strabiliante parodia di Belen). Sembra quasi l’inizio di una barzelletta, invece no. Saranno loro ad avere l’arduo compito di provare a tenere alto lo spirito, a giostrarsi fra cantanti di una volta e nuove promesse della musica italiana, intrattenendo milioni di italiani.

Cosa facile per nomi così, abituati a odience elevate, ma non credete: il pubblico di Sanremo è ficoso, non è come quello di Zelig, di Xfactor o Tu si qui vales, qui abbiamo espertoni della musica, coetanei di Pippo che hanno la stessa età di Nilla Pizzi, quindi occhio alla sciabola tagliente!

Che poi mi son sempre chiesta: se le “vallette” ogni anno si inciampano in tacchi, scale e abiti, perché ancora si ostinano a farle scendere dalla scalinata ( a volte anche rotante) facendoci stare tutti col fiato sospeso?Non dico di fare indossare ballerine, ma un’ entrata semplice ma con stile no?!

sanremo 2019

Il tanto amato-odiato Sanremo anche quest’anno ci intratterrà e riuscirà, anche non volendo, a far parlare di sé. Ci sono gli spettatori fedeli che non si perdono una puntata, l’annoiato che, sapendo già come funziona, guarderà solo la finale e infine, il ribelle, colui che mai e poi mai guarderà neanche un minuto della trasmissione, per poter dire fiero e spavaldo “io Sanremo non lo guardo”.

Quindi non ci resta che rientrare in una di queste categorie, prepararsi a commentare abiti, esibizioni, testi e conduttori e far passare agilmente questi 4 giorni consapevoli che qualsiasi canzone dovesse vincere, anche senza volerlo, la sapremo a memoria entro l’estate PERCHÈ SANREMO È SANREMO”.

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Non mi descrivo mai perché non sono gentile con me stessa

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