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BL Sigle: PORTOBELLO (Raidue, 1977 – 1987)

- 04/11/2018
Portobello


Non bastava il Rischiatutto. Dopo il reboot dello storico quiz di Mike Bongiorno ad opera di Fabio Fazio, la tv italiana sta tornando al passato.

Mentre in casa Mediaset si parla del ritorno de La pupa e il secchione, Music Farm e La fattoria, Mamma Rai ha ritirato fuori dal cassetto addirittura PORTOBELLO, il mercatino del venerdì andato in onda sulla Rete 2 tra il 1977 e il 1987 e ideato dall’indimenticato Enzo Tortora.

Portobello, è un mercato pazzerello dove trovi questo e quello e c’è pure un pappagallo con il becco giallo… un tantino picchiatello, non sa dire Portobello, ma cantare vuole il ritornello…

Impossibile non riconoscere queste note, anche per chi come me non è aiutato dall’anagrafe con i ricordi. Di Portobello si è sempre parlato anche quando non andava in onda, anche solo per ricordare il compianto Enzo Tortora e i suoi anni più bui passati in carcere per un clamoroso errore giudiziario. (Link qui).

La notizia è che Portobello è tornato in onda su Raiuno, sapientemente orchestrato dalla sempre entusiasta Antonella Clerici. Non più come mercatino del venerdì ma spostato nella serata regina del palinsesto: il sabato.

Portobello

Enzo Tortora e la telefonista Renèe Longarini

Cos’è Portobello?

Il programma prende il titolo dal mercatino dell’antiquariato di Londra, in Portobello road. L’idea di Tortora era proprio quella di creare, con l’ausilio di un centralone, un ponte tra le richieste e le offerte più disparate pervenute in trasmissione. Non solo di oggetti ma anche di persone, sia chiaro.

La forza di Portobello sta proprio nell’aver dato vita a numerose trasmissioni che poi, nel corso degli anni, hanno sviluppato una vita propria.

Tra le rubriche più seguite, ad esempio, c’era “Fiori d’Arancio“: vi si rivolgeva chi era alla ricerca dell’anima gemella. Come non farsi venire in mente Agenzia matrimoniale e Uomini e donne?

C’era poi “Dove sei?“, uno spazio del programma dedicato ai ricongiungimenti con parenti e amici persi di vista: e qui il riferimento a Carràmba che sorpresa è pressoché immediato (o anche a Chi l’ha visto, C’è Posta per Te…).

E cosa dire di chi si presentava in studio con trovate e invenzioni geniali cercando di venderle a interessati mecenati? “I cervelloni” vi ricorda qualcosa?

Ma la vera star del programma era il pappagallo verde, simbolo della trasmissione, al quale gli ospiti in studio dovevano cercare di far pronunciare in trenta secondi la parola “Portobello“. L’impresa fu ardua, tanto che quello del pappagallo diventò presto uno dei momenti dello show più seguiti e discussi. Dopo 5 anni di tentativi andati a vuoto, la vincitrice fu l’attrice Paola Borboni, che finalmente riuscì a far parlare l’animale tirandogli fuori la parola “Portobello”. Il montepremi vinto fu donato in beneficenza per pagare un intervento chirurgico di ricostruzione facciale a un bimbo rimasto ustionato al volto.

 

Presenze graditissime dello show erano anche le centraliniste del centralone, guidate dalla delicata Renèe Longarini che Tortora si divertiva a chiamare “Sua soavità” per i suoi modi lievi e gentili. Tra le telefoniste passate per Portobello c’è anche chi ha fatto strada nel mondo dello spettacolo: Paola Ferrari, Federica Panicucci, Eleonora Brigliadori e Susanna Messaggio. Nel reboot in onda il sabato su raiuno il ruolo che fu di Renèe Longarini è affidato a Carlotta Mantovan, la vedova di Fabrizio Frizzi.

Godiamoci adesso la coloratissima sigla di Portobello!

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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