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DOPPIO SOSPETTO _ La pretesa di amare (recensione)

- 03/03/2020
DOPPIO SOSPETTO RECENSIONE


DOPPIO SOSPETTO è un thriller classico che guarda ai maestri della suspense come Hitchcock e De Palma. Un dramma intimo e morboso che ha vinto ben nove premi Magritte con due attrici straordinarie.

Alice e Céline sono due madri che vivono in una bifamiliare in un piccolo centro residenziale.
La loro complicità è strettamente legata anche all’amicizia che unisce i rispettivi figli.
Un giorno Alice assiste impotente alla morte del figlio di Céline.
Questo porterà a un’inesorabile discesa in uno stato di paranoie e dubbi che logoreranno il rapporto affettivo tra le due donne.

Doppio sospetto Recensione
Nella foto: Anne Coesens e Veerle Baetens, straordinarie interpreti di DOPPIO SOSPETTO

Olivier Masset-Depasse omaggia il grande cinema del passato costruendo un thriller praticamente perfetto: una regia solida, pulita, contenuta, ma coraggiosa; una sceneggiatura intrigante e priva di sbavature; un montaggio tanto furbo quanto intelligente.

È difficile recensire questo film senza poter rivelare i tanti colpi di scena presenti. Mi limiterò a dire che DOPPIO SOSPETTO riesce nella sua durata a tenere desta l’attenzione dello spettatore fino all’epilogo (su cui tornerò a scrivere più avanti).

La scelta di ambientare l’azione negli anni ’60 è sì, da una parte, un richiamo a quei classici del brivido firmati da Hitchcock, ma è anche il perfetto scenario per guardare alla condizione della donna e quindi anche a giustificarne in un certo senso le azioni e la psicologia delle sue due ottime protagoniste.

Doppio sospetto recensione
DOPPIO SOSPETTO ha vinto 9 premi Magritte tra cui Miglior Film, Regia e Sceneggiatura e attrice (Veerle Baetens, sulla sinistra)

Le due attrici , una credibile e intensa Veerle Baetens e una straordinaria Anne Coesens, vestono i panni di due donne che sono confinate in gabbie dorate, destinate a interpretare i soli ruoli di madri e di mogli devote cui è richiesto decoro, cura della casa e dei figli e nient’altro. Ogni decisione – se non approvata dall’uomo/marito/padrone – presa di istinto, fosse anche destinata a un bene, viene condannata o messa in discussione.
E in questo clima in cui ogni impeto del cuore (di madre e di donna) deve necessariamente essere raggelato e contenuto. L’impossibilità di confrontarsi serenamente con una persona che dovrebbe essere loro complice o di supporto, porta le nostre protagoniste a vacillare, a deragliare, quasi a impazzire.

A un certo punto del film Céline, esasperata, si rivolge verso il marito in lacrime dicendo “mi sento sola“, ma l’uomo (trincerato da mesi nel silenzio più assoluto perché considera la moglie responsabile della morte del loro figlio) neppure lì è capace di ascoltare, è di fatto un muro su cui le paure della donna sbattono contro, senza alcuna risposta che possa dar conforto.


DOPPIO SOSPETTO nel delineare meravigliosamente queste due donne e nel costruire sapientemente un percorso di indizi e depistaggi e colpi di scena, ci porta a una chiusura tanto crudele quanto coraggiosa. E pure il finale, che per alcuni risulta stonare con la tensione accumulata fino a poco prima, è in realtà perfettamente coerente con quanto ci è stato raccontato. L’amore trova sempre una strada per affermarsi, anche la più ambigua o dolorosa.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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