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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in FASE 2 (Giorno 4)


Oggi è arrivata la conferma che i famosi Bonus per le Partite Iva del Decreto Cura Italia erogati dallo stato, i famosi 600 €, sono stati richiesti addirittura da chi ha volumi monetari a sei zeri.

Esiste un vecchio detto abruzzese secondo il quale quando cade una quercia tutti vanno a far legna.

È quello che è accaduto con le prime misure di salvataggio emesse per decreto dallo stato italiano.

Il Programma “Piazza Pulita” di La7 aveva già messo la pulce nell’orecchio a molti.

Il programma condotto da Corrado Formigli aveva dato parola ad un anonimo banchiere che aveva notato questi movimenti di danaro pubblico anche in conti bancari dove la giacenza era nettamente superiore a qualunque cifra immaginabile.

Bisognava aspettarselo!

Il carattere nazionale non prevede buon senso quando si tratta di soldi.

Prendi e arraffa è il motto dei più.

La cifra, modestissima, messa in campo, serviva a tutelare tutti quei lavoratori che negli ultimi anni, a causa della deformità nazionale del sistema-lavoro, hanno dovuto aprire una partita IVA nonostante ricoprano il ruolo di lavoratore subordinato a tutti gli effetti.

Una piccola misura per non portare alla fame questa nuova gamma di lavoratori precari stretti dalla morsa delle performance a cottimo.

Invece, ed è stato dimostrato dagli uffici INPS e dalle banche, questa mancetta da elemosinieri è stata richiesta addirittura da chi possiede barche e villette con la stessa metratura quadrata della Repubblica di San Marino.

Facce che non ammettono vergogna, ma possono dormire sonni tranquilli.

Il governo Conte II ,avendo distribuito a pioggia e senza alcun criterio restrittivo questi soldi ,ha permesso che anche questi Paperon de Paperoni furbacchioni allungassero la mano nel cestino delle donazioni statali.

Non sempre ciò che è lecito è necessariamente circonfuso di umana bontà!

Possiamo supporre che, data l’emergenza ed il panico nel fare qualcosa subito, sia stata una svista clamorosa non porre dei range per ricevere il micro bonus, oppure prevedere controlli incrociati per evitare questo pastrocchio.

Il lato positivo, se così si può dire, è che per la prima volta una manovra del genere ha reso tutti uguali. Ma l’uguaglianza non è sinonimo di equità: questo bisogna ribadirlo.

L’acqua fluisce sempre dove c’è l’altra acqua….

Sarebbe bello che si iniziasse a prevedere anche una misura di controllo che ristabilisca ordine e punisca chi, approfittando della pandemia, abbia fatto un volo a planare tipico degli avvoltoi della savana.

Verranno tempi migliori?

Ce lo auguriamo tutti.

Per il momento dobbiamo augurarci che chi deve prendere provvedimenti lo faccia oculatamente, calcolando bene cause ed effetti e soprattutto si passi una bella mano sulla coscienza.

Ammesso che ne abbia una….

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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