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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena. – Giorno 7 –


Al Principio fu il Coronavirus di Wuhan.

Il primo giorno cancellò i voli dalla Cina

Il secondo giorno divise Codogno dalla Luce.

Il terzo giorno disse di svuotare l’Esselunga.

Il quarto giorno fece crollare la Borsa.

Il quinto giorno rese l’Amuchina il nuovo Platino.

Il sesto giorno disse “Questo è un topo, mangiatene tutti, per la nuova ed eterna alleanza!”

Il settimo giorno, per celebrarlo, disse “Seguite su Facebook la Santa Messa!

Siamo al 7° giorno dalle ordinanze Regionali. Ora a far compagnia alla Lombardia ed al Veneto c’è anche L’Emilia Romagna.

Three is better than one!

Un aspetto non trascurabile della routine popolare italiana è quella dedicata alle funzioni amministrate dalla Santa Romana Chiesa. Si ecco. Anche le liturgie religiose hanno subito un contraccolpo non indifferente.

Qualche giorno fa ho sentito al telefono una delle mie innumerevoli Zie. Lei fa la catechista e vive sotto l’aura dello scudocrociato dagli anni settanta. Mi raccontò come avvenne la santa messa in terra d’Abruzzo la scorsa domenica con l’incertezza dell’arrivo di una pandemia panitaliana.

Non potevamo esimerci dall’andare a messa. Anche perchè con questa cosa del coronavirus una preghiera è d’obbligo!”

Hai ragione zia!”

Praticamente avevamo quasi tutte la mascherina. Gli uomini sono fifoni a messa non ci sono venuti: scomunicati, maleducati! Voi maschi! Comunque chi non poteva si è messa Lu fazzole (il foulard ndr) sul muso. Mentre il prete faceva l’omelia, Za Cungette (Zia Concetta) ha iniziato a tossire…. la badante rumena è corsa fuori. Quelle bizzoche del coro hanno iniziato a gridare. Io ho chiuso gli occhi e mi sono messa a pregare: «San Filippo Neri, Santa Rita e Sant’Eusanio mio! Disinfettate l’aria e non fateci ammalare!» Un fuggi fuggi di chierichetti. Il prete urlava di mantenere la calma! Poi il silenzio. Zia Concetta che continuava a tossire sbattendo un piede. Il terrore tra i banchi… poi ad un certo punto si è messa le dita in bocca ed ha estratto la dentiera: «M’è ‘jte storte lu spute!» (trad.: «Mi è andata di traverso la saliva!») ed è tornata la tranquillità!”

Insomma il panico del coronavirus ha intaccato anche la pace delle navate delle chiese italiane: dalle piccole cappelle delle contrade alle cattedrali ai duomi. Infatti Oggi il Duomo di Milano è chiuso.

Sul web ho fatto una breve ricerca scoprendo che l’istituzione clericale si è dovuta adeguare in tempi brevissimi. La Chiesa 3.0 è nata anche grazie a questa emergenza. Quasi tutti i parroci Lombardi e Veneti hanno optato per trasmetterein streaming la santa Messa. Molte Diocesi si sono adeguate alle linee guida della Cei facendo in modo di arginare il contatto tra le persone.

Mi aspetto che a breve venga attivato il servizio del “cestino per la questua virtuale”… su PayPal…

Vi riporto, ad esempio, il comunicato che via mail è stato diffuso dall’Arcidiocesi Chieti- Vasto.

Il Manzoni scriveva nei Promessi Sposi: “Trovarsi a pregare tutti assieme in chiesa o in processione favorì il contagio”. Ecco, ora siamo sicuri che questo non avverrà nelle chiese Italiane.

Ed ora scambiatevi un segno….

di Like….

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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