Tre consigli regionali polacchi hanno votato lunedì 20 settembre per abrogare le mozioni che dichiarano le loro province “zone lgbt-free”, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale PAP.
La mozione è stata approvata in seguito alle minacce, da parte dell’Unione Europea, di ritiro dei finanziamenti per violazione del diritto dell’UE.
Nel 2019 numerosi enti amministrativi locali, come la città di Kraśnik, si sono dichiarate libere dall’ideologia LGBT. In tutto il paese è in corso da tempo un conflitto tra liberali e conservatori religiosi che, forti del consenso soprattutto nelle zone interne e rurali del paese, hanno basato la propria comunicazione politica sulla contrapposizione tra i diritti delle persone lgbt e i valori tradizionali.
Ciò ha messo la Polonia in una posizione scomoda nei confronti della Commissione europea, la quale ha più volte affermato che le zone violano il diritto dell’UE in materia di non discriminazione per motivi di orientamento sessuale, fino ad avviare un’azione legale formale contro il paese.
Mozioni abrogate in nome della tolleranza
I consiglieri delle province sudorientali di Podkarpackie e Lubelskie e della provincia meridionale di Malopolskie, tre dei quasi cento comuni e province che hanno adottato mozioni che si dichiarano LGBT free, hanno votato tutti per abrogare le mozioni lunedì.
A Podkarpackie è stata approvata una nuova risoluzione intitolata addirittura “Podkarpackie come regione di tolleranza consolidata“. A Lubelskie, i consiglieri hanno approvato una mozione intitolata “Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali”. “Allo stesso tempo, sosteniamo il diritto dei genitori di crescere i loro figli secondo le loro convinzioni“, si conclude.
“Vediamo una speciale necessità di proteggere le scuole e le famiglie e il diritto di ogni persona all’autodeterminazione“, ha affermato l’agenzia PAP citando quest’ultimo documento.
Anche la regione di Swietokrzyskie nella Polonia meridionale ha votato mercoledì 22 per l’abrogazione di tale mozione.
Da zona libera dall’ideologia lgbt a regione di tolleranza il passo è stato breve, forse troppo. La speranza è che queste mozioni non si limitino solo a esistere sulla carta ma che si traducono in atti concreti per riconoscere alle persone lgbt+ i diritti che spettano loro.
Fonte: Reuters