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È morto il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli: le sue dichiarazioni sui diritti umani

- 11/01/2022


È deceduto all’1.15 di oggi 11 gennaio il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli per delle complicanze dovute a una polmonite da legionella, che aveva compromesso il suo sistema immunitario. Aveva 65 anni.

La notizia del ricovero di Sassoli presso il Cro di Aviano (Centro di riferimento oncologico), vicino Pordenone, era stata diffusa ieri nonostante il Presidente fosse ricoverato dal 26 dicembre. All’annuncio erano sopraggiunti gli auguri di una pronta guarigione da parte della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.

Sassoli, sposato con Alessandra Vittorini, lascia due figli, Livia e Giulio, da sempre lontani dai riflettori.

I funerali di stato per David Sassoli si terranno venerdì 14 gennaio a Roma in Santa Maria degli Angeli. La salma sarà vegliata nella Promoteca del Campidoglio. A celebrare la messa il cardinale Matteo Zuppi. Parteciperanno Mattarella e i presidenti della Commissione e del Consiglio Eu, Ursula von der Leyen e Charles Michel.

Chi era David Sassoli

David Sassoli, nato a Firenze il 30 maggio 1956, è diventato giornalista professionista dal 1986. Negli anni ’90 il Tg1 gli affida la conduzione delle due edizioni più prestigiose del telegiornale, prima alle 13.30 e poi alle 20, fino a nominarlo vicedirettore dal 2006 al 2009.

Sassoli lascia il suo ruolo al telegiornale nel 2009, quando viene eletto quell’anno parlamentare europeo per il Partito Democratico. Qui svolge la funzione di capo della delegazione Pd all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Viene rieletto alle Europee del 2014 ed è nominato vicepresidente del Parlamento europeo per tutta la legislatura, fino al 2014.

Raggiunge l’apice della sua carriera politica nel luglio 2019, quando viene eletto sullo scranno più alto di Strasburgo e ricopre la carica di Presidente del Parlamento Europeo fino alla sua morte.

Il 9 novembre del 2021 David Sassoli, su Twitter, spiegava di essere stato colpito in settembre da “una brutta polmonite da legionella”.

David Sassoli e il mondo lgbt+

Democratico e cattolico, David Sassoli non ha mai tradito la sua vocazione di uomo di fede nella sua politica, tanto da impensierire la comunità lgbt+ al momento della sua elezione a Presidente del Parlamento Europeo.

Sassoli, infatti, sei anni prima aveva clamorosamente bocciato il rapporto Estrela, che chiedeva al Parlamento Europeo di garantire il diritto all’interruzione di gravidanza in tutta l’Unione. L’eurodeputata Estrela, da cui il report prendeva il nome, chiedeva a tutti gli stati membri di “garantire che i professionisti sanitari che praticano l’aborto e svolgono servizi connessi all’aborto non siano perseguibili o penalizzati in virtù di strumenti di diritto penale per aver prestato tali servizi”.

Il voto di tale risoluzione, approvata in commissione Diritti delle Donne, è stato influenzato in aula da gruppi cattolici e conservatori che hanno capovolto il risultato per un pugno di voti. A spuntarla è stato il testo alternativo del Ppe per soli sette voti di scarto: 334 contro 327. Tra questi, quello di David Sassoli. Il rapporto, tra le altre cose, tutelava anche la salute sessuale dei gruppi vulnerabili, tra i quali le persone lgbt+.

Il sito Gaypost, inoltre, cita una raccomandazione di Arcigay nella campagna A far l’Europa comincia tu, nella quale si sconsigliava il voto per Sassoli. L’eurodeputato, pur avendo sottoscritto la piattaforma di ILGA Europe, “non aveva dimostrato, durante la sua attività politica, un impegno costante e attivo per i diritti delle persone LGBTI“.

Sassoli contro la legge ungherese anti-lgbt

Tuttavia, dal momento della sua elezione a Presidente del Parlamento Europeo, Sassoli non ha mai dimenticato di stigmatizzare le iniziative discriminatorie per la comunità lgbt+ dei due stati membri più controversi dell’Unione, Ungheria e Polonia.

Intervistato nel luglio 2021 dal Corriere della Sera, Sassoli aveva condiviso la posizione di netta condanna della Presidente Von der Leyen nei confronti della legge anti-lgbt di Orbán: “Democrazia e Stato di diritto sono la nostra carta d’identità. Oltre a garantire uno spazio di libertà unico al mondo, i principi fondanti dell’Europa producono anche regole, meccanismi di concorrenza e sistemi di protezione sociale che generano sviluppo, redistribuzione e lotta alla povertà. La legge ungherese che equipara omosessualità e orientamenti sessuali alla pornografia e usa la protezione dei bambini come pretesto per discriminare le persone sulla base del loro orientamento sessuale” – aveva aggiunto Sassoli – è contraria ai nostri principi sul rispetto delle minoranze, dell’uguaglianza e della dignità umana”. Sassoli ha detto di avere “piena fiducia che la Commissione rispetterà il suo impegno a difendere i principi dello Stato di diritto”.

Pochi giorni dopo, intervenuto a Trento in occasione del conferimento della laurea honoris causa alla memoria di Antonio Megalizzi, Sassoli è intervenuto duramente contro l’istituzione delle zone lgbt-free in Polonia. Riportiamo il virgolettato dei colleghi di Gaynews: “Sosteniamo l’apertura di procedure d’infrazione da parte della Commissione europea nei confronti di quei paesi che dichiarano alcuni loro territori “Lgtbiq-free zone. Quando di parla di territori vietati a qualcuno si mette in discussione il diritto all’uguaglianza dei nostri cittadini. E in Europa i diritti di ogni persona sono diritti di tutti. La pace tra le nazioni, la libertà di pensiero, il rispetto delle persone, di tutte le persone, la tutela delle diversità sono i principi fondanti della nostra identità”.

David Sassoli e i diritti delle donne: “La pandemia sta mettendo a rischio decenni di progressi”

La pandemia di COVID-19 non soltanto ha consolidato le ingiustizie e le disuguaglianze, ma rischia di cancellare decenni di conquiste delle battaglie delle donne europee sul diritto al lavoro, alla condivisone del lavoro di cura, alla autonomia nelle relazioni, al rispetto e al diritto delle proprie scelte nelle relazioni affettive”.

Così il Presidente Sassoli si era rivolto al Parlamento Europeo l’8 marzo 2021 in occasione della Giornata Internazionale delle donne: “Occorre partire dall’uguaglianza salariale. Uguale salario per uguale lavoro. Le donne in Europa guadagnano in media il 14,1 per cento in meno degli uomini. Questo non è più accettabile“.

Sassoli, nello stesso discorso, si era infine reso promotore di una proposta della Commissione per una trasparenza salariale vincolante.

David Sassoli e i diritti dei migranti: “I muri? Degrado morale. Non sparisce l’immigrazione ma cambiano le rotte”.

Sempre nel 2021, a ottobre, in un‘intervista rilasciata a La Repubblica l’ex giornalista aveva espresso una grande preoccupazione di fronte alla proposta avanzata da 12 Paesi dell’Unione sulla costruzione di un muro anti migranti, parlando senza mezzi termini di “proposta da respingere nei suoi fondamenti” e “degrado morale che mette seriamente in pericolo i valori della democrazia europea“.

L’Unione non può diventare una fortezza contro la povera gente che scappa per la guerra, la fame o da regimi infami – aveva sottolineato – Proteggere i nostri confini, specie quando sono minacciati da regimi autoritari, è un dovere nei confronti dei nostri cittadini, ma alzare muri contro persone disperate sarebbe rinnegare i nostri valori e perdere la nostra umanità“. “L’unica soluzione – concludeva Sassoli – è una politica comune europea che salvaguardi il diritto d’asilo e regoli i flussi migratori. I Paesi di frontiera non possono essere lasciati da soli a gesti requesti fenomeni e ne sa qualcosa anche l’Italia: davanti a un muro, non sparisce l’immigrazione, cambiano soltanto le rotte“.

A confermare il suo spiccato senso di umanità, una lettera risalente nel gennaio 2019 all’allora presidente del Parlamento Europeo Tajani, con la quale chiedeva di aprire di notte la sede di Strasburgo per dare rifugio ai senzatetto durante un’ondata di freddo intenso che si era abbattuta in tutta Europa: “Di notte serve aprire la sede del Parlamento europeo ai senzatetto perché è doloroso vedere tante persone cercare riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita a Bruxelles. I poveri non possono aspettare e non possiamo restare indifferenti rispetto alle persone in grave difficoltà che tutte le notti dormono all’aperto cercando riparo all’esterno del Parlamento. Basta una passeggiata la sera per rendersi conto di quante persone hanno bisogno di aiuto e assistenza. Sarebbe un atto di grande umanità aprire di notte alcuni locali della sede del Parlamento europeo, senza compromettere funzionalità e sicurezza, per garantire un riparo adeguato. Sarebbe anche un gesto nobile di vicinanza alla città di Bruxelles, molto impegnata in iniziative di solidarietà in grado di alleviare tanta sofferenza e garantire assistenza alle persone in difficoltà”.

Immagine in evidenza: photo is free to use under Creative Commons license CC-BY-4.0 “CC-BY-4.0: © European Union 2019 – Source: EP

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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