820 views 7 min 0 Comment

I “Peccati Originali” della Polizia Statunitense


La protesta per la violenta morte di George Floyd a Minneapolis ha sconvolto l’opinione pubblica di tutto il mondo. I venti minuti in diretta Facebook del calvario del 46enne afroamericano, immobilizzato e portato all’asfissia da quattro agenti che lo avevano posto in stato di fermo, hanno scatenato la reazione indignata di tutti.

A meno di 24 ore si sono susseguite manifestazioni in tutte le maggiori città americane. Fermi ed arresti dei manifestanti hanno aperto le pagine di tutti i giornali. Ad aggravare la tensione sociale Donald Trump, che ha messo al bando il collettivo ANTIFA ed ha innalzato un muro attorno alla Casa Bianca, ha evitato qualunque dialogo con le centinaia di migliaia di persone in marcia.

In questo week endo si sono susseguite manifestazioni in tutto il mondo per ricordare agli Stati Uniti l’importanza delle persone Nere e rivendicare i diritti delle stesse.

In questa situazione critica dovremmo soffermarci nel comprendere perchè dei semplici agenti di polizia abbiano usato tanta forza contro George Floyd, ultima vittima di una lunga lista.

Ogni anno negli Stati uniti Muoiono migliaia di persone per mano dei poliziotti: colpevoli o innocenti è un dettaglio.

Sta di fatto che le Forze di Polizia Statunitensi non godono di una buona reputazione e, in qualche modo, sono protette dal sistema interno degli Stati Uniti con leggi che risalgono all’epoca del Far West e sono attualmente in vigore.

Non aprirò una digressione sui connotati razziali derivanti dalle azioni della polizia, argomento già trattato da Bl Magazine.

Mi vorrei soffermare sui due grandi “Peccati Originali” del sistema delle Forze di Polizia Statunitensi. Gli argomenti trattati debbono essere uno spunto di riflessione anche per gli italiani per comprendere quale abissale differenza ci sia tra USA e Italia.

La nostra nazione ha un codice penale e una Costituzione che sono figlie del pensiero di Cesare Beccaria e della riforma Zanardelli, la quale abolì la pena di morte e la tortura. Inoltre le nostre forze dell’ordine debbono, sempre e comunque, rendere conto alla magistratura ed, eventualmente, ad organi parlamentari. Anche se abbiamo avuto anche noi delle squallide eccezioni come il G8 a Genova, l’omicidio Cucchi o quello del 18enne Aldrovandi, Carabinieri e Polizia italiani, almeno sulla carta, non possono assolutamente non rispettare regole e procedure.

Negli Stati Uniti l’anacronismo è alla base del sistema di Polizia. Questo sistema non ha mai ricevuto una vera e propria riforma. Inoltre , collegata ad un complesso giro economico, non è figlio di un vero e proprio istituto per la difesa nazionale. Assomiglia molto alla poco onorevole inclinazione che guidò soldati di ventura e mercenari lanzichenecchi del passato.

Il Primo peccato originale della Polizia Americana è imputabile al Secondo Emendamento della costituzione degli Stati Uniti d’America, scritta nel 1791 ed ancora in vigore:

«Essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare Armi non potrà essere infranto.»

Praticamente è Diritto Civile di ogni Cittadino Americano possedere un arma. Questo fa si che potenzialmente tutti i cittadini americani possano girare armati liberamente.

Vi ricordate quello che accadde a marzo all’inizio del lockdown statunitense?

Mentre il resto del mondo faceva a gara nell’acquistare cibo e carta igienica con code chilometriche, negli States le code erano davanti alle armerie.

Il Secondo Emendamento nasce da una necessità contingente al 1791: gli europei colonizzatori, per paura di rappresaglie dei Nativi Americani in rivolta, avevano necessità di difendersi nelle proprie abitazioni, soprattutto nelle zone rurali del Middle. Insomma, tutti abbiamo ben presente cosa accadeva in quegli anni grazie agli innumerevoli film western.

Passano gli anni, la comunità Nativa viene sterminata e quei pochi che sopravvivono vengono confinati nelle riserve. Nonostante l’occupazione bianca abbia posto fine al conflitto con le tribù locali, il secondo emendamento rimane lì e gli americani continuano a collezionare nei propri domicili le armi.

Ecco, potete immaginare cosa significhi per un poliziotto semplice dover fare un posto di blocco qualunque. Tecnicamente anche una nonnina in contromano in tangenziale, se fermata, potrebbe spararvi. È indubbia la tensione, il sospetto che un ufficiale di polizia possa inconsciamente provare.

Ma questo non giustifica assolutamente la violenza. Sicuramente è l’humus primordiale che spinge gli agenti a non avere alcun bon ton.

Il secondo Peccato originale è imputabile alla gestione delle Agenzie di polizia: locali e federali.

Il sistema americano è incomparabile col nostro che ha solo pochi corpi armati. Polizia, Carabinieri e Finanzieri sono identificabili da tutti e fanno sempre riferimento ai ministeri di Difesa e Interno.

Negli Usa la situazione è molto simile alla sanità lombarda.

Negli anni il sistema creato ha “privatizzato” le agenzie di polizia locale, territoriale e federale.

Attualmente esistono più di 17.000 agenzie di polizia su tutto lo stato federale ed ognuna è autocefala.

I corpi armati di ogni città o territorio funzionano proprio come aziende. Più arresti, più hai provvigioni.

Praticamente più una agenzia di polizia lavora, più soldi pubblici riceve dal Sindaco, dallo Stato o dalla Federazione.

L’ideologia che si cela dietro questo sistema è quella del “deterrente pubblico”. Praticamente comportati bene altrimenti la polizia ti arresta per qualunque motivo!

Vi ricordate che 6 mesi fa arrestarono l’ottuagenaria Jane Fonda per una protesta sul riscaldamento globale?

Inoltre, se vieni arrestato, subito viene data notizia a mezzo stampa. Che tu sia colpevole o innocente è un dettaglio.

Gli Stati Uniti d’America in questo momento devono assolutamente ragionare anche su questi due aspetti della loro legislazione, in parallelo debbono fare i conti col dilagante e onnipresente razzismo sulla comunità afroamericana.

<hr>Condividi:
- Published posts: 520

Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

Twitter
Facebook