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Marvel, il passato di Magneto ad Auschwitz nella graphic novel “Testamento”

- 27/01/2021


Come avete potuto notare dalle altre rubriche, i temi dedicati sono rivolti alla #GiornataDellaMemoria, al fine di ricordare l’orrore della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico perpetrato dalle forze naziste.

Questa rubrica seguirà lo stesso percorso, andando ad esaminare, sempre nello spirito “geek”,una lettura a tema di casa Marvel.

Definita dalla critica la miglior serie del 2008, ideata da Greg Pak e dal nostrano Carmine Di Giandomenico, la serie ci racconta l’infanzia di uno dei villains più temuti e potenti dell’universo mutante, ovvero Magneto.

Come tutti ben sappiamo, sia per aver letto le saghe cartacee o aver visionato le pellicole cinematografiche, gli X-Men sono esseri dotati dalla nascita di un gene in più rispetto agli uomini comuni, che li dota di straordinari poteri, e sono da sempre in lotta con la società umana e mutante, perché essendo “diversi” sono temuti e non accettati dalla società proprio per via della loro diversità. Sono tutelati dal loro mentore Charles Xavier, che li protegge dal mondo esterno e dall’odio scaturito nei loro confronti per una pacifica coesistenza con il genere umano.

Gli X-men sono invece odiati dal loro arci nemico Magneto, che odia la società umana, difende i mutanti non ha scrupoli nell’assassinare gli umani. Il signore del magnetismo (chiamato così perché è in grado di controllare i campi magnetici e manipolare i metalli), però, non sempre è stato avverso alla società umana: questo volume che andrò ad introdurvi vi darà un’idea del suo background.

magneto campi di concentramento
Il “giovane” magneto nei campi di concentramento

Il passato di Magneto

Max Eisenhard è il vero nome di villain, creato dal  mitico duo della casa delle idee Stan Lee & Jack Kirby nel 1963. In questa miniserie, si racconta che Max nacque in Germania verso la fine del 1920. La sua infanzia ci viene raccontata come uno dei periodi più bui della storia: privo dei suoi poteri, egli è soltanto un ragazzo come tanti altri che, a causa della promulgazione delle leggi di Norimberga del 1935 (leggi per la protezione del sangue e dell’onore tedesco) si vede costretto a fuggire con la propria famiglia in Polonia, dove viene catturato dai nazisti e confinato nel ghetto ebraico di Varsavia.

Fin da piccolo deriso per le sue origini, e innamorato della rom Magda, Max è un ragazzo umile, non incline alla violenza. Quando la sua famiglia gli venne trucidata dai nazisti e gli ex amici si rivelano nemici, inizia però a manifestare i primi poteri che in un primo momento lo aiutano a fuggire, ma successivamente viene catturato e deportato ad Auschwitz.

Da lì venne arruolato come Sonderkommando, e il suo ruolo è quello di aiutare i nazisti nel genocidio ebraico e rimuovere i corpi nelle camere a gas trasportandoli verso i forni crematori. Corrompendo un ufficiale pagato in denti d’oro, riesce a ritrovare il suo amore Magda, che cerca in tutto e per tutto di aiutare nascondendola sotto pile di cadaveri per farle prendere il treno fuori dal campo di concentramento. Il vagone merci torna indietro per una soffiata ricevuta dall’ufficiale tedesco che era solito corrompere… e con l’esplosione di uno dei campi vicino si presenta un’occasione di fuga.

Non voglio dilungarmi oltre sulla trama, così da lasciare a voi il gusto della lettura, piuttosto atipica perché priva di super eroi o super poteri, ma dove riecheggia una frase ricorrente per tutto il volume :”MAI PIU‘”: questo orrore non deve mai più ripetersi.

X-Men: Magneto Testamento è una lettura cruda, che racconta di fatti storicamente accertati e della becera violenza perpetrata dai nazisti al popolo ebraico: pile di cadaveri. inganni (le promesse di lavoro e di libertà che si concretizzavano nelle camere a gas), così come le piccole anime strappate dalle promesse di un gioco (eterno). Questo è tutto quello che ci racconta il volume: una storia adulta e spietata che proietta il lettore dagli anni ’36 al ’45 con la fine della guerra e il sottofondo di un’eco che risuona forte… MAI PIU’!

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