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Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo fai e quando lo ricordi

- 23/04/2020


In un periodo come questo,  in cui siamo “costretti” a casa (costretti per modo di dire visto che la costrizione è per la nostra salute), con le previsioni di permanenza prolungata, è necessario imparare a viaggiare con la mente. Sfruttare ricordi e fantasia per immaginare posti e luoghi già visitati o ancora da visitare.

Viaggiare con la mente, sognare la montagna, la collina, il lago ma soprattutto (per me) il mare.  Ognuno ha le proprie vacanze da sogno, chi ama d’estate visitare posti stranieri, chi preferisce l’aria tersa della montagna, in mezzo a stambecchi e caprioli e chi la quiete del lago. Ho provato tutte e tre le tipologie, ma diciamo che il mare ha un posto speciale nel mio cuore. In questo periodo, con il caldo, le rondini e il teporino del sole, vorrei tanto essere a crogiolarmi su una spiaggia, magari su una barca a vela intorno alla mia isola preferita, l’Isola d’Elba. 

Le vacanze delle quali ho ricordi più belli sono in camper, in moto e in barca a vela. Quella sensazione di vento sul viso, odore di mare e pelle cotta dal sole, le mangiate nel pozzetto, insomma la vita di mare verace. Fare il bagno in qualsiasi momento, girare in costume, essere immerso in una sfera di stelle la notte, insomma la goduria per noi amanti del mare. La voglia di navigare, di scoprire, di esplorare condividendo lo  spazio di una barca. Si dice che le vacanze in mare o suggellano grandi amicizie o riescono ad allontanare. Perché, quando sei in mezzo al mare, se ami il mare, passi sopra anche a certe cose che potrebbero darti fastidio, sai che stai fluttuando e che non hai modo di “prendertela”per qualcosa. Impari a dosare il disturbo causato da certi atteggiamenti, certe frasi, in fondo siamo tutti galleggianti in mezzo al mare e proprio il mare e le sue regole ci possono essere di insegnamento.

Per andare a vela ci vuole rispetto, rispetto del mare, rispetto della barca, rispetto dell’equipaggio, rispetto dello skipper (termine inglese che deriva dall’olandese “schipper” che, quasi universalmente, indica il “capitano” o il “comandante” di una nave) ma soprattutto della natura. Imparare a leggere il cielo, ascoltare il vento, seguire le maree. 

La passione del mare e dell’Elba nasce dalla mia famiglia, quella della vela da mio fratello, velista da 25 anni e architetto navale. Ma questo amore per l’isola e per la veracità marina, mi accomuna anche a tre ragazzi che hanno deciso di intraprendere un’avventura. Condividere la loro amicizia, la loro passione per il mare e la lo “follia” su una pagina Facebook: “Fatti di SaRsedine“.

Intanto ve li presento:

Riccardo Riccobono: 45 anni, titolare del “Lacrimanera tattoo Saloon”. Velista da poco ma in simbiosi col mare da sempre.

Ilaria Pronti: 41 anni, estetista e titolare del suo centro Body&Soul ad Agliana (Pt). Ama rendere belle le persone per professione ma soprattutto ama rendere bella la sua vita circondandosi della bellezza della natura, nutrirsi dei colori e dei profumi e delle emozioni che le dà.

Lorenzo Ciattini: 31 anni, falegname con un rapporto morboso con la natura. Con lei vive, di lei si nutre e per lei viaggia.

Da sx Ilaria, Riccardo, Lorenzo

La loro storia mi ha affascinato, così ho deciso di “rompergli le scatole” e fargli qualche domanda per raccontarla anche a voi.

A questa prima domanda ci risponde Riccardo, l’ideatore del nome.

Perché “Fatti di SaRsedine”? 

La combinazione tra gli elementi acqua e vento genera in me un equilibrio perfetto, pratico l’apnea e, stare sott’acqua, mi porta a vivere in quegli attimi, una concretezza nei confronti delle mie azioni ed un grosso rispetto per questo elemento. Mentre, sopra la barca, quando il vento accarezza la mia pelle, le onde sbattono sotto la prua e l’orizzonte fa da maestro, io mi sento come in un sogno e, anche se lo rispetto in egual modo, mi spingerei sempre più lontano. C..o amo tutto questo.

Il nome “Fatti di Sarsedine”  nasce per noi in mare. Dopo ogni rientro in porto, finite tutte le fatiche per disarmare la barca, io dicevo – Ila, Lore, siamo fatti di Sarsedine!!!! – loro ridevano e si divertivano perché effettivamente le condizioni erano esattamente quelle e rendeva perfettamente la sensazione che avevamo addosso e nel cuore. Così, quando abbiamo deciso di aprire una pagina Facebook, per condividere le nostre avventure ed era necessario trovare un nome, è stato facile decidere: “Fatti di sarsedineeee”!!!!!!❤️”.

Una pagina che nasce dalla voglia di coinvolgere più amici possibili per: rendere partecipi di questa passione, mostrare un aspetto fondamentale per noi “fatti di sarsedine”, ossia una particolare attenzione all’ecologia nel totale rispetto della natura, per viverla e non invaderla e, ultimo ma non ultimo,  mangiare, molto e bene!”.

La seconda domanda nasce un po’ come una barzelletta ma pensando alle loro professioni mi sono interrogata su come si fossero conosciuti, consapevole solo del fatto che hanno tutti e tre un’unica passione: la vela.
Ci risponde Ilaria. 

Cosa ci fanno un falegname, una estetista e un tatuatore su una barca a vela?

Ci siamo incontrati non molto tempo fa quando ci siamo iscritti alla scuola per prendere la patente nautica. Uscendo per le lezioni ci siamo conosciuti sempre di più, sviluppando un forte legame nato anche dalla condivisione di giornate, nottate e serate, con confidenze, risate e tanta sincerità.

Col passare del tempo mi sono accorta di un particolare: Noi tre insieme rappresentiamo i 3 elementi fondamentali per la navigazione. L’acqua, ovvero Riccardo, che trasporta e trascina via tutto; il vento, Lorenzo, che alcune volte è particolarmente forte e deciso e altre è più dolce ma sempre sicuro della sua direzione e infine, la terra che sono io, Ilaria, un punto fermo su cui poter contare e del quale ogni tanto hai bisogno per fare il pieno di energia e carburante”

All’ultima domanda ci risponde Lorenzo, il più giovane del trio ma il più pratico di mare e vela.

Cosa rappresenta per voi la vela?

Forse sarebbe più facile dire cosa non è perché rappresenta tutti e cinque i sensi che si attivano, tutto il corpo che si mette a disposizione degli elementi, tutte le emozioni che si accavallano, uno sconvolgimento emotivo con un unico risultato, la sensazione di leggerezza e libertà. In casa ci dormo soltanto, vivo nel bosco, lo esploro, lo percorro, fino a quando sono arrivato al mare dove è scoccato un nuovo amore, per un elemento così oscuro quanto accogliente. A niente valsi, durante l’infanzia, gli incoraggiamenti del padre velista ad approfondire quel mondo. Poi col tempo ho imparato a comprendere la vela, non intesa come sport ma come modo di approcciarsi alla vita.

È uno status in cui non esiste il tempo. Chi va a vela va piano, non ha la percezione di essere in un luogo preciso, il luogo non esiste, perché quando navighi, l’acqua su cui stai navigando, potrebbe venire dall’altra parte del mondo. (In una goccia d’acqua s’incontrano tutti i segreti di tutti gli oceani – Khalil Gibran)

È non essere mai nello stesso posto, ma sentirsi sempre a casa.

La sensazione che si prova, ogni volta quando salpiamo, è quella di ritrovare e di affidarsi ad un fedele amico ma anche un saggio e duro maestro. Colui che ti osserva che è sempre lì pronto ad ascoltare e a tirarti fuori tutto quello che hai dentro, a metterti alla prova davanti a sfide e e scelte, che tu lo voglia o no. Il mare è un luogo neutro, non ci sono migliori o peggiori in mare, solo uomini e donne che si muovono nella natura grazie alla natura. E così ogni volta penso “avevi ragione babbo!”, ho conosciuto un nuovo amore, travolgente! Se poi a tutto questo ci aggiungiamo incontrare e condividerlo con persone speciali come Ilaria e Riccardo, la ricetta della felicità è servita.

Ascoltando le loro risposte ho percepito solo una minima parte della loro empatia, del loro legame speciale e della passione che hanno per il mare, per la vela e per la natura. 

Adesso mi sento un po’ fatta di saRsedine anche io e la mia voglia di mare mi terrà compagnia fino a quando non potrò nuovamente andarci e godermelo.

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Non mi descrivo mai perché non sono gentile con me stessa

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