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MISS VIOLENCE _ L’orrore dietro quella porta chiusa (recensione)

- 28/07/2020
MISS VIOLENCE (2013)


MISS VIOLENCE (2013) è un film che non lascia tregua allo spettatore ignaro dell’orrore che conoscerà: quello più insidioso e feroce consumato tra le mura domestiche.

A casa della piccola Anjeliki si festeggia il suo undicesimo compleanno. Si spengono le candeline, si fa qualche foto e poi…Anjeliki si getta dalla finestra.
Lo shock e lo smarrimento che ne seguono hanno però toni fin troppo inconsueti e pacati.
Cosa nasconde questa famiglia?


Alexandros Avranas è della scuola di Michael Haneke e si vede come egli abbia attinto non pochi elementi (montaggio, scenografie, recitazione) dalle sue opere come NIENTE DA NASCONDERE (2005) o FUNNY GAMES (2007).
La regia così come lo sguardo sui terribili fatti che verranno svelati durante il racconto, sono come rarefatti. Tutto è così dannatamente gelido, lo sono anche le emozioni che tardano ad arrivare per poi colpire inspiegabilmente : una sensazione simile al cadere e battere la faccia sul ghiaccio. Ancora. E ancora.

La telecamera segue i protagonisti di questa favola nerissima – spesso all’altezza dei bambini – così che lo spettatore possa sentirsi fin dal principio parte di quella famiglia e di quell’aria viziata, mal celata dai sorrisi e le pose composte, dove è il silenzio a ergersi su ogni logica o domanda razionale si possa fare.

Durante la visione di MISS VIOLENCE spesso i nostri occhi andranno a fermarsi davanti a delle porte socchiuse o altre che andranno a chiudersi, lasciando alla nostra immaginazione l’infausto compito di dare forma a quell’orrore che sta andando a compiersi.

MISS VIOLENCE si aggiudica nel 2013 il Leone d’Argento per la Miglior regia.

C’è come una disconnessione umana tra i componenti della famiglia e via via che la storia prende forma, quel silenzio che ci ha accompagnato fin dal principio diventa elemento assordante. Perché si urla dentro.

Non possiamo accettare quanto si sta compiendo eppure restiamo come quei personaggi che accettano e sono vittime e complici di tali efferatezze. Emblematico in tal senso è l’episodio che vede degli assistenti sociali (incopetenti) , far visita alla famiglia della piccola Anjeliki, così noi pure ci renderemo forse troppo tardi di quanto tutto fosse stonato fin dalle prime scene. Dopotutto perché una bambina dovrebbe sorridere pochi istanti prima di gettarsi dalla finestra?

Dalla bellezza geometrica di certe ragnatele, MISS VIOLENCE ferisce con crudele maestria. Un film potente che vi resterà fastidiosamente appiccicato sulla pelle.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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