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TOY STORY 4 – Quando è necessario perdersi per ritrovare se stessi

- 16/07/2019


TOY STORY 4 chiude idealmente una storia iniziata nel 1995.
Un film che guarda coraggiosamente verso nuovi possibili orizzonti, sebbene non sia al pari dei precedenti capitoli.

Woody e i suoi amici giocattoli vivono ora con la piccola Bonnie.
Se anche spesso la bimba abbandona Woody nell’armadio egli le resta fedele ed è attento perché ella sia sempre felice.
Per questo il primo giorno d’asilo Woody s’intrufola nel suo zainetto.
Ecco quindi che egli contribuisce in qualche modo perché Bonnie dia vita a un nuovo giocattolo, Forky, che altro non è se non una forchetta cucchiaio di plastica.
Peccato che Forky sa di appartenere alla spazzatura e più volte “attenta” alla sua vita.
Ed è proprio durante un viaggio in camper che Forky deciderà di lanciarsi fuori dal finestrino.
A Woody non resterà che cercarlo e finirà per far la conoscenza di altri giocattoli e ritrovare la sua vecchia fiamma, Bo Peep.

TOY STORY 4 (Forky)
Forky è uno dei nuovi personaggi presentati in TOY STORY 4. Di recente, negli States, il giocattolo è stato ritirato da tutti i negozi perché considerato pericoloso

L’universo dei giocattoli della Pixar viene contaminato positivamente dal movimento #MeToo e la sceneggiatrice Stephany Folsom arricchisce questo TOY STORY 4 di una serie di eroine indimenticabili.

Ritroviamo una splendida Bo Peep che, smessa la gonna, si muove agile e scattante in un paio di comodi pantaloni e che ora vive liberamente tra le attrazioni di un grande Luna Park, il suo nuovo mondo.

Ma un altro personaggio chiave e che per certi versi veste il ruolo della villain è Gabby Gabby.
In realtà la sua personalità viene delineata pian piano, con estrema delicatezza, per svelarne un animo triste, con una propria sensibilità che desidera solo avere la possibilità di amare ed essere amata.

TOY STORY 4 Pixar
TOY STORY 4: Woody e la bella Bo Peep, eroina indiscussa di questo nuovo capitolo.

Come ogni film di animazione di casa Pixar anche in TOY STORY 4 è presente una lezione importante da portare a casa.
Se nei precedenti capitoli avevamo imparato a conoscere il legame affettivo tra giocattolo e bambino come un qualcosa di inscindibile e imprescindibile, ecco qui la rivoluzione.
Anziché ricercare una nuova felicità in un nuovo bambino che può solo sostituire il legame affettivo precedente, forse è il caso di guardare a nuove avventure ed essere padroni di noi stessi.

La capacità di bastare a se stessi.
La forza di tornare in piedi dopo la fine di un amore (o dopo la fine di un rapporto di lavoro).
Il coraggio di guardare oltre il proprio piccolo mondo per accogliere tutto ciò che di nuovo e di bello ci possa offrire la vita.
Woody e i suoi amici di viaggio impareranno questo e noi con loro.

E se anche TOY STORY 4 pecca di un certa ripetitività è solo un piccolo difetto che si fa perdonare giacché ritmo sostenuto e personaggi divertenti ci fanno trascorrere una piacevole ora e mezza.

TOY STORY 4 LGBT
Questa la scena incriminata di TOY STORY 4 che ha fatto partire il boicottaggio da parte di un’associazione di mamme americane. Secondo l’associazione questo destabilizzerebbe i bambini. La petizione contro la Disney vanta oggi ventimila firme.

In tutto questo non mancheranno però non pochi riferimenti al genere horror tra bambole e burattini inquietanti.
(sì, sono saltato sulla poltrona! Me ne vergogno!)
Così come non sono mancate critiche da parte delle famiglie cristiane alla presenza di una brevissima scena ambientata all’asilo in cui si intravede una “famiglia arcobaleno” composta da due mamme.

I tempi cambiano e le cose cambiano e talvolta non è certo un male.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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