Episodio anche intitolato vedo avvisaglie di morte ovunque.
SPOILERS DAPPERTUTTO
Riprendendo da dove ci eravamo lasciati, abbiamo Daenerys che finalmente incontra il nostro Jaime Lannister raccontando di come, invece di dirsi le favole, lei e il fratello parlavano la notte sotto le coperte di sgozzargli la gola nel modo più crudele possibile.
La Khaleesi di tutti i palestrati dei Sette Regni si accorge che Cersei le aveva mentito: niente truppe dai Lannister per combattere i morti, Tyrion che fa la figura del pesce lesso e Jaime che viene salvato in extremis da una Brienne che in tutto l’episodio sarà sempre più cucciola. Da qui incomincia una serie di scene in cui praticamente la Regina dei Draghi capisce che lei tutto sommato non ci azzecca nulla in mezzo alla gente di Westeros.
L’episodio si concentra infatti sulle riunioni in pieno stile calma prima della tempesta con chiari riferimenti cinematografici al Signore degli Anelli (a cui il regista dell’episodio, David Nutter, ha detto chiaramente di essersi ispirato) e un’atmosfera un po’ più intima e personale, degna degli episodi di GOT che ci hanno veramente appassionato.
Da una parte Arya che dopo aver adocchiato Gendry per anni e aver immaginato i suoi muscoli riscaldati fornace, dice chiaramente Non ce voglio morire vergine e si libera di tutte le sue pulsioni represse (altro che persona da nessun volto).
Poi abbiamo Sansa e Daenerys che se avessero un generatore di elettricità a loro fianco produrebbero tanta energia da far accendere lo studio di C’è posta per te – con Sansa da una parte che chiude la busta con la frase “E del Nord, che ce ne facciamo dopo che hai vinto?“. E Daenerys ancora, si rende conto che là in mezzo non conta nulla (soprattutto quando Theon manco la considera di mezzo sguardo).
Abbiamo anche la sosia della povera Principessa Shireen, personaggio perfetto per far diventare Ser Davos e l’amata di Sam tutto un fuoco (lo so, pessima) al pensiero di colei che non c’è più e che aveva insegnato loro a leggere – e alla quale, nel mio personalissimo canon, è stata servita zuppa di cipolle.
Ritornano i nostri cavalieri della notte, la bromance più fantasticata dei Sette Regni, che ci ricordano come, prima quando si riuniscono con Tormund lo Spacca Giganti, poi quando Sam dà la spada del padre di Ser Joras al figlio e infine quando si ritrovano di fronte alle mura che roba tremenda fosse la Veglia della Notte. Mentre la coppia più ignorata della storia si condanna a morire malamente.
Ma la scena migliore è sicuramente la riunione degli ENDS (Ex Nemici degli Stark) di fronte al fuoco, dove Tormund si mostra come il tuo migliore amico un po’ strano che non vuoi presentare gli altri, Tyrion sempre ‘mbriaco ma che dopo aver ascoltato Bran è ottimista, Podrick che pensa già a far soprannominare Ser Podick e Brienne che fa la tsundere per poi cedere allo spadone di Jaime e diventare cavaliere.
E dulcis in fundo abbiamo la rivelazione finale che tutti stavamo aspettando, che ogni fan voleva vedere e che ogni mamma moderna del MOIGE sognava nei propri incubi.
Insomma, senza elencarli tutti, l’episodio è pieno di tante riunioni, personaggi che s’incontrano, Daenerys che non conta una ceppa e tanto altro ancora – dove ognuno ripete che si vedranno dopo la battaglia, portandosi tantissima fortuna uno con l’altro. Un episodio che per quanto ancora di preparazione a quello che sta per avvenire tira le filga sui rapporti tra i personaggi intrecciati in anni di storie. La forza di questo show sta infatti nella umanità nella disumanità di Westeros e questo episodio la mostra benissimo, mostrandoci in tantissime scene come ognuno si rapporta con l’altro.
PS: Ma quante volte hanno detto che la cripta è sicura? Non succederà nulla nei prossimi episodi là dentro, sicuramente!