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CARTOLINE DAI MORTI di Franco Arminio (Nottetempo) | Recensione


Il giorno di “Tutti i Morti” è vicino e per celebrarlo con un opera letteraria abbiamo scelto i versi divergenti di uno dei maggiori poeti contemporanei: Franco Arminio.

Cartoline dai Morti è ormai un grande classico, ma l’editore Nottetempo ha deciso, assieme al poeta, di rieditarlo espandendo i versi grotteschi, macabri e scanzonati.

SINOSSI

L’esistenza vista dalla fine, dalla morte – “questa cosa che forse regge tutto, questo niente che sorregge e corrode ogni cosa” – si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna amata, una sconosciuta…

Con 150 cartoline, paradossali, ironiche e fulminanti, Franco Arminio ci offre un resoconto dei tanti modi di morire inviandoci brevi, asciutti messaggi da un posto sconosciuto. Un’edizione accresciuta e arricchita di testi inediti che inaugura la nuova vita della storica collana Gransassi in una veste grafica morbida e preziosa.

RRECENSIONE

Ho conosciuto Arminio quest’estate e posso assolutamente affermare che lui è una delle persone più interessate alla vita che io conosca. E’ talmente interessato alla vita, allo speculare sul vissuto altrui, che gl’interessa anche la Morte come fine della vita stessa.

Sono morto alle sette del mattino. Un modo come un altro per cominciare la giornata

Franco Arminio

Non so se voi lettori abbiate mai partecipato ad un incontro con questo poeta: vi assicuro che il confine tra chiacchierata confidenziale, performance artistica e rappresentazione casareccia di Fantastico 4 è labilissimo. Arminio è uno showman travestito da brigante che, con i suoi pungenti versi, riesce a smuovere i “malloppi attorcigliati” dell’anima di chiunque. Cartoline dai morti non è solo un libro di poesie. Cartoline dai morti è una potentissima medicina per lenire la fobia della fine ed elaborare i lutti strappandoci un sorriso.

L’architettura del libro strizza l’occhio all’Antologia di Spoon River , ma risulta assolutamente più asciutta, sarcastica e, in maniera micidiale, profonda. Immaginate di camminare in un cimitero frettolosamente e, i defunti, al vostro passaggio, vi raccontano brevemente come siano morti… Un susseguirsi di freddure che vi lasceranno stecchiti dal ridere e sedimenteranno in voi la certezza che anche la morte appartiene al nostro percorso.

I versi ermetici si fanno battute sagaci. La poesia si maschera di grottesca comicità intervenendo sul nostro inconscio profondo.

Io sono uno di quelli che un minuto prima di morire stava bene

Franco Arminio

Vi consiglio vivamente questo libro. Volendo potete regalarlo come “consolo” a chi ha appena subito una perdita.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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