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Ditelo con la pancia: oggi è la Giornata Internazionale della Pizza

- 17/01/2020
regina margherita


Oggi 17 gennaio ricorre la Giornata internazionale della pizza! Un altro evento legato alla nostra tradizione culinaria. Chi se lo aspettava? Io no di certo, ma meglio così! È sempre un piacere scoprire quanto siano apprezzate le nostre eccellenze.
(il precedente articolo dedicato a un day lo trovate QUI)

La pizza non è solo il piatto italiano maggiormente conosciuto al mondo, ma è anche la parola italiana più conosciuta! Se si pensa alla strada che ha fatto, partendo dalla regione campana fino a… ai satelliti e oltre, un moto d’orgoglio lo smuove a tutti.

Facciamo un viaggio dalle origini a oggi, passando dalle regine e arrivando all’unesco!

Ma prima, rispondiamo alla domanda sorge spontanea: perché il 17 gennaio? Perché è il giorno di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai (e quindi dei pizzaioli). Esiste un’altra festività dedicata, ed è il 9 febbraio, il National Pizza Day, festeggiato negli Stati Uniti.

sant'antonio abate
Sant’Antonio Abate

Un po’ di storia

Noi tutti (al mondo) conosciamo la pizza, ma quando nacque la pizza, esattamente?

Facciamo un salto nel tempo e torniamo al Neolitico, in cui iniziarono i primi esperimenti di panificazione. Si trattava principalmente di impasti stesi su pietre o scudi e cotti. In Sardegna, per esempio, conoscevano gli effetti del lievito e di come modificasse la consistenza degli impasti. E solo più avanti nei secoli si scoprì che in Grecia venivano cotte delle forme circolari di pane conditi con aglio, cipolle e profumi vari, le antenate delle focacce farcite di oggi. Inoltre, pani simili li troviamo ancora oggi nella tradizione di alcune località, come il pane carasau o le tigelle.

Il termine “pizza” ha origini incerte (dal dialetto pinsa al latino pinsare, fino ad arrivare a ritroso al greco pita), ma la sua prima testimonianza scritta risale al 997 d.C. presso la città di Gaeta.

Le successive testimonianze di una preparazione più vicina alla pizza come la conosciamo oggi, invece, avvenne a metà Settecento. Infatti, in quel periodo si iniziò a usare il pomodoro come ingrediente per cucinare perché, al suo arrivo in Europa, la pianta di pomodori fu vista con sospetto, considerata addirittura velenosa (poveri sciocchi). Così facendo, la pizza di Napoli divenne famosissima in tutte le classi sociali della città.

regina margherita
Regina Margherita

Piatto Nazionale

Nonostante esistessero già varianti in tutta l’Italia, la consacrazione della pizza a piatto nazionale si ebbe nel 1889. Durante la visita dei reali di Savoia a Napoli, venne preparata in onore della regina (Margherita di Savoia) la pizza coi colori del vessillo tricolore: verde basilico, bianco mozzarella e rosso pomodoro.

Tuttavia, quella che oggi è chiamata pizza Margherita, era già stata preparata nel 1866. Francesco de Bourcard riporta la descrizione dei principali tipi di pizza, conosciute oggi come Marinara, Margherita e Calzone.

«Le pizze più ordinarie, dette coll’aglio e l’oglio, han per condimento l’olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l’origano e spicchi d’aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite con lo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di muzzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato, di pomidoro, di arselle, ecc. Talora ripiegando la pasta su se stessa se ne forma quel che chiamasi calzone.»

(Francesco de Bourcard, Usi e costumi di Napoli, Vol. II, pag. 124)

città di Gaeta
città di Gaeta

Ad oggi

Come detto in precedenza, la pizza è un piatto conosciuto in tutto il mondo, grazie infatti alle grandi emigrazioni verso l’America, e lo stanziarsi di comunità italiane in essa (parliamo del XIX secolo).

E dato che “paese che vai, usanze che trovi”, la pizza ha ricevuto influenze dalla nuova terra e dalla sua cultura. Gli amanti (nazionali) del piatto inorridiscono alla vista queste influenze, ma se pensiamo agli amanti più radicali (i napoletani più tradizionali), le uniche pizze degne di questo nome sono la marinara, la margherita e il calzone. Quindi, di cosa stiamo parlando? di preconcetti o di crimini contro la pizza? Obiettivamente, entrambi.

Tra le pizze del nuovo continente ricordiamo:

New york pizza: la più simile a quella originale.
Chicago pizza: che più che una pizza, è un enorme timballo chiuso nella pasta di pizza.
California pizza: una pizza che ricorda più una focaccia cotta nel forno a legna e con ingredienti vari.

Strano a dirsi, ma la famigerata pizza con ananas non è tra le più ricordate (e apprezzate). Diciamo che permea maggiormente nell’immaginario italiano come “pizza da non mangiare”! Ma non solo…

«Congratulazioni, San Francisco, hai rovinato la pizza! Prima gli Hawaiani e ora questa!».

Inside out, 2015

chicago pizza
“Chicago Pizza”

La pizza, bene protetto dall’UNESCO

Nel 2017, Il Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco ha selezionato la candidatura italiana de “l’arte dei pizzaiuoli”, riconoscendola come parte del patrimonio culturale dell’umanità, trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità, e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.

Ma preparare la pizza non è solo “preparare una pizza“! Con il tempo è diventata un’arte vera e propria (vi lascio un video umoristico a riguardo QUI).
Per realizzare un’autentica pizza napoletana sono necessari determinati criteri, dall’impasto alla cottura (vi rimando ad un articolo specifico QUI)

Quello raggiunto è un traguardo molto importante, dato che è il terzo riconosciumento di patrimonio culturale immateriale dedicato al cibo:

Nel 2010 per La Dieta Mediterranea
Nel 2014 per La Vite di Alberobello di Pantelleria

unesco
Unesco

Curiosità

-Celebri sono alcune scene di film in cui attori internazionali mangiano la pizza: Julia Roberts in Mangia, Prega, Ama e John Travolta in La febbre del Sabato Sera

-La pizza più lunga del mondo è stata preparata nel 2016 a Napoli con un solo lunghissimo e impressionante nastro di Margherita di 1853 metri e 88 centimetri.

-Tuttavia, nel 2017 il record sopra citato è stato superato in California, con più di 1900 metri di pizza

-La pizza più grande del mondo si chiama Ottavia, è senza glutine e ha un diametro di 40 metri

-La pizza con le acciughe è conosciuta in tutta Italia come la “pizza Napoli”, tranne che a Napoli, in cui è conosciuta come “pizza romana”

Buon appetito
Buon appetito
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Sono Alberto Orsotorta. Nato in piemonte e col cuore pellegrino, ho sempre amato le parole e le torte, ma su questi schermi posso dedicarmi solo a una di queste cose! Tra un articolo e l'altro… gradite qualcosa da mangiare? #waiterlife #blmagazine #orsotorta #parole Un modo per esprimere la mia fantasia e ritrovarmi con chi amo.

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