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IL RUSPA di Stefano Antonucci (Fumetti di Cane – Shockdom) | Recensione


Oggi vi presentiamo una lettura estiva imprescindibile dato che siamo entrati, inaspettatamente (?), in campagna elettorale. Per ripercorrere le “gesta” politiche di uno dei protagonisti della politica italiana vi proponiamo l’opportuna lettura de “Il Ruspa“, un fumetto scritto e disegnato da Stefano Antonucci, pubblicato da Fumetti di Cane della casa editrice Shockdom.

DESCRIZIONE

Stefano Antonucci, fumettista principalmente noto per “Quando c’era LVI” (più di 60 mila copie vendute), torna alla satira politica. Stavolta a essere messa alla berlina non è la nostalgia del fascismo ed il desiderio di tornare al passato, ma la stringente attualità delle nuove destre con la loro retorica spinta attraverso gli attuali mezzi di comunicazione. E quale miglior bersaglio se non il più grande influencer italiano, Matteo Salvini, seppure nella distorsione parodica. La sua rappresentazione è qui ispirata a “La Pimpa”, storico personaggio di Altan, una cagnolina dolce e sognatrice.
Il Ruspa, con tanto di pallini (rigorosamente verdi) e lingua penzoloni, di dolce ha però ben poco ma resta intatto il suo animo sognatore che desidera l’amore universale, ma ovviamente interamente rivolto a sé stesso. E per procacciarselo non si fa scrupolo di mettere in atto le più becere tattiche propagandistiche coadiuvato dal suo esperto di comunicazione, un viscido ed insinuante verme.

LA RECENSIONE

Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di satira, quella bella, senza filtri. L’idea geniale di Antonucci è quella mettere in bocca al bislacco personaggio “Il Ruspa”, il leader del carroccio disegnato come un dolcissimo puccettone, le sue vere, verissime, affermazioni pubbliche accompagnate da illustrazioni che strizzano l’occhio alla Pimpa. Proprio per questa peculiarità questo fumetto imprescindibile. Il libro è veramente un albo per bambini: ci sono episodi esilaranti dove il Ruspa se la prende con le Giraffe extracomunitarie, va a trovare Umberto Bossi agonizzante come se fosse Cappuccetto Rosso. Al suo seguito, come lume tutelare e voce “coscienziosa”, un verme rosa. Gli episodi sono intervallati da rubriche che farebbero scompisciare chiunque. Il political correct va a farsi benedire: ma tutto è magistralmente fantastico. Menzion d’onore all’inserto dedicato a “PaPillon” e le sue avventure omofobe. Il libro, stando alla quarta di copertina, costa solo 10 Rubli.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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