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TERESA DEGLI ORACOLI di Arianna Cecconi (Feltrinelli) | Recensione


In occasione dell’imminente 8 Marzo, vogliamo proporvi uno stupendo romanzo antropologico che ha come protagoniste delle donne ed un immensa speculazione intelligente tra corpo, anima e tradizioni. Teresa degli oracoli di Arianna Cecconi edito da Feltrinelli è il consiglio bibliografico di BL Libri di questa settimana.

Trama

Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria. È vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera. Così una sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”.  La sua famiglia però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote. È lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla. Prima di andarsene, Teresa regala loro quattro oracoli – uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea)… Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.  Soltanto un’antropologa come Arianna Cecconi, che studia i sogni notturni e le pratiche rituali, poteva raccontare questa storia di cose invisibili e oracoli casalinghi, con la sua scrittura e il suo immaginario al contempo realistici e magici.

Arianna Cecconi all’ultimo Festival John Fante

Recensione

Ho avuto modo di conoscere Cecconi all’ultimo Festival John Fante, forse uno dei pochissimi incontri letterari italiani fatti in presenza nel 2020. Cecconi nasce come pura antropologa, ricercatrice su tematiche altamente complesse come la violenza politica, le pratiche magico-religiose ed insegna all’Università. Questo preambolo per dirvi che leggendo il libro si percepisce l’intenso lavoro di ricerca compiuto negli anni anche se Teresa degli oracoli è un romanzo. Infatti credo che sia stata un ottima esca intellettuale riuscire a inoculare nelle trame e negli intrecci di un romanzo qualcosa in più. Ovviamente la ricerca non intorpidisce la scorrevolezza del testo, anzi la rende assolutamente affascinante.

Questo libro parla di una famiglia tutta al femminile che decide di avere come fulcro, spaziale ed emotivo, nonna Teresa inferma al centro del salotto. Tutto ruota attorno a questa figura silente che poco a poco si risveglia e assieme a questo sua ultima lenta parentesi di vita, risveglia le donne attorno a lei. Teresa rivelerà alla sua famiglia quattro oracoli imprescindibili: uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea). Quattro oracoli per liberarle dai sensi di colpa, dalle paure; per sciogliere quei nodi che impedivano loro di evolvere e crescere nelle loro esistenze. Tutte le famiglie custodiscono segreti e tradizioni. In questo romanzo si analizza profondamente questo legame extratemporale tra le generazioni. A tratti sembra di assistere ad una lunghissima e gustosissima seduta di “Costellazioni familiari”. Da evidenziare l’espediente narrativo di caratterizzare in maniera dettagliatissima la diversità delle protagoniste. Ognuna di loro sembra uscita da un film surreale francese. Dietro questo espediente si intravedono i filoni di ricerca della Professoressa Cecconi che riesce a creare un vero e proprio diagramma a grappolo facendo interagire cugine, nipoti e domestica sudamericana. Un romanzo gustosissimo che vi farà apprezzare la nobile pratica del silenzio e vi farà rivalutare la potenza della storia familiare.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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