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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena. -Giorno 4-


Giorno quattro dall’ordinanza regionale.

I lati positivi di questo tempo sospeso a causa dell’agente patogeno cinese è poter dedicare molto tempo alle mie passioni: cucinare, leggere e fare i mestieri di casa , come li chiamano qui al nord e quindi occuparsi in maniera grande delle cose da fare arretrate.

Oggi vengo contattato dal box office del Piccolo Teatro di Milano. Tempo fa avevo acquistato i biglietti per poter vedere una retrospettiva dedicata al regista Ronconi in onore del quarto anniversario dalla sua scomparsa. Quando ne ho possibilità mi piace andare a Teatro e, la città meneghina, offre continue opportunità per nutrire questa passione da spettatore.

Dirigendomi al box office per avere il rimborso del biglietto noto che, anche se la psicosi stia piano piano diminuendo, la metropolitana milanese continua ad essere poco utilizzata. Finalmente mi siedo in metrò in orario di punta.

L’ordinanza ha previsto la chiusura di tutti gli spazi aggregativi e culturali. Uno stand by per qualunque assembramento di persone in cinema , teatri e spazi culturali quali gallerie, presentazioni di libri e firmacopie. Sono stati previsti rimborsi agli spettatori ma non v’è traccia di cuscinetti economici per tutelare compagnie teatrali, attori, musicisti,distributori e tutta quella variegata e coraggiosa schiera di professionisti che si adopera per lavorare nel comparto culturale.

Insomma, se già fino ad una settimana fa era tangibile la pochezza culturale pandemica – su questo aspetto la pandemia c’è ve lo assicuro– di tutto il Bel Paese, in questa settimana di quarantena in Lombardia e Veneto, è stata fatta tabula rasa di questo settore così fragile, così vilipeso ma estremamente necessario per l’evoluzione culturale della nazione.

Mi rendo conto che i massimi sistemi apicali del potere non hanno minimamente valutato la cosa. Il che è gravissimo per uno Stato di Diritto che fonda le proprie radici e la propria lingua nella letteratura, nella filosofia, nella musica e nel teatro.

Dati alla mano sono stati bloccati 7400 concerti musicali e spettacoli. In fumo si stimano all’incirca 10 milioni di euro.

Il primo spettacolo annullato, ad onor di cronaca, è stato il concerto di Cristina D’Avena a Novate Milanese. Poi, come funghi, tutti gli enti hanno annullato gli eventi in cartello rinviando a data da destinarsi gli spettacoli.

Attualmente dal governo Nazionale e Regionale non si hanno notizie a riguardo per tutelare il settore che vive di fisicità e contemporaneità.

Prendo il mio cellulare ed apro Instagram. Noto che in molte “storie” e in molti “feed” immagini di scope in equilibrio con l’ashtag (il cancelletto) #BroomstickChallenge ovvero: far stare in piedi una scopa.

Ho subito pensato: «Menomale! Stiamo tornando ad uno stato di anormalità di un paio di settimane fa dove tutti si chiedevano dove fosse Bugo e delle mise di Achille Lauro…»

Poi però ho indagato perchè lo stessero facendo tutti indiscriminatamente scoprendo che un tal ragazzino americano di ignota identità avrebbe diffuso la notizia che dal 10 di febbraio 2020, grazie all’allineamento dei pianeti con la Terra e la Luna le scope di tutto il mondo rimarrebbero in piedi da sole. Si esortava la comunità del web, ossia noi, sempre e solo noi, a replicare l’esperimento dato che si sarebbe potuto ripetere solo tra 3500 anni.

Ho pensato immediatamente le seguenti cose:

Provate con le scope di sangina, scemi…

Margherita Hack si sta rigirando nella bara a causa di questa cosa…

Il ragazzetto rossiccio dell’Illinois ha più seguito di un Premio Nobel per la fisica qualunque.

Il fallimento del sistema educativo e formativo globale è ormai palese: non voglio più lamentarmi di jobs act, lavori sottopagati e qualunque altro sopruso alla persona. Non possiamo evolverci così: Darwin dove sei?

Cinismo a parte.

La psico-pandemia del coronavirus e la Gara della scopa dritta hanno una causa comune: ci stiamo inevitabilmente scontrando con il livellamento dei saperi e delle competenze. L’Uno vale Uno ha preso il sopravvento facendoci piombare inesorabilmente in una nuova epoca: l’Idiocrazia.

Gli idioti governeranno il mondo.

Urge rivoluzione culturale.

Squilla il cellulare.

“Ciao Zio, sono Ricky!”

mio nipote settenne da San Vito Chietino.

“Wé campione! Che combini? Hai fatto i compiti?”

“Si me li ha fatti fare nonna! Senti ti abbiamo fatto dei disegni. Te li manda papà su whatsapp…”

“Ma Grazie! Cosa mi avete disegnato?”

“Il corona virus e tu con la mascherina”

“Grazie mille non dovevi…” ridiamo

“A scuola ci hanno spiegato del virus della corona. È come un’ influenza.”

“Si esatto Ricky”

“Lo sai che ho visto alla tv una signora che spiegava come ci si deve lavare le mani?”

“Ha fatto bene!”

“Secondo me lo ha spiegato per i grandi che sono zozzi!”

“E quali sarebbero?”

“Quelli che sono andati alla scuola dei Polli… alla scuola dei bambini te lo spiegano subito come ci si lavano le mani e che bisogna farlo sempre. Sempre!”

“Bravo allo Zio!”

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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