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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena -Giorno 67 –


Sessantasettesimo giorno di quarantena.

Tra Maddalene e cinture di castità.

Se c’è una cosa a cui il coronavirus ci ha resi vulnerabili, ovviamente oltre alle crisi polmonari e alle tragedie dei più, è all’evidente esposizione di “quelli che ben pensano”.

Proprio come nella canzone di Frankie Hi-nrg mc del 1997, rimango basito dalle costanti chiacchiere ed azioni plateali di quelle persone che, non curanti del bene comune, continuano a voler perorare il loro stile di vita basato sull’apparenza.

Oggi la mia attenzione vuole mettere a confronto due personaggi potenti in netta antitesi.

Il già citato sindaco di Messina, Cateno De Luca, e Jorge Bergoglio.

Neanche a farlo apposta oggi hanno reagito in maniera opposta alla stessa tematica.

La sessualità.

Ecco, da un lato ci ritroviamo un sindaco che ha ben pensato di inventare di sana pianta una diretta social come se fosse lui il Capo di Governo.

L’esuberante sindaco ci ha abituati a ad una sua liberissima attitudine circense di governance…Dai droni pedinatori a tutte le sparate assurde degli ultimi 30 giorni.

Il sindaco Cateno De Luca nel 2007

Oggi, l’apoteosi trash di questo primo cittadino ha agghiacciato i messinesi ed il mondo intero. La scena è questa: nella sua stanza nel municipio di Messina, accompagnato da una traduttrice Lis, Cateno De Luca impera sulle vicende sub-ombelicali dei suoi cittadini.

La grottesca scena è ancor più raccapricciante se si pensa che il sindaco appare come Lino Banfi nel film “L’allenatore nel pallone”. È vestito con una tuta acetata con un logo in cui è rintracciabile il suo cognome.

“Se vi becco a gruppi di due tre persone e vi trovo lì abbracciati romanticamente: multa. Per ora la pesca romantica non è consentita. Non sono consentiti baci e non sono consentiti abbracci. Non è consentito fare altro. Guai a chi viola l’ordine dell’astinenza sessuale. Ci siamo capiti? Perfetto”

La diretta social di Cateno De Luca

Che la sua sia una burla o meno, questa scena è agghiacciante. Una delle città più grandi e popolose d’Italia non merita che il proprio primo cittadino si presti a dirette di goldoniana memoria. Né i messinesi, né gli italiani meritano questa bassezza istituzionale. Forse è il caso che Cateno De Luca riveda la sua comunicazione.

Un Caligola 2.0 che non percepisce la gravità del periodo storico e si burla delle istituzioni e dei cittadini.

Come può un rappresentante dello Stato fare certe affermazioni? Crede davvero che la ricerca del consenso popolare sia da innescare con questi teatrini mal riusciti da avan spettacolo?

Credo che De Luca, Cateno De Luca sia uno dei sintomi di quel male che da anni l’Italia pare essere affetta: la decadenza.

E nella decadenza dei costumi e dei comportamenti politici è, da sempre, rintracciabile l’inizio di qualche critico sobbalzo storico. Come il secondo governo Facta, come i cinque anni di impero di Giulio Nepote.

Invece la notizia che mi ha colpito di più e mi ha lasciato sorprendentemente contento è stata quella della lettera delle sexworkers transessuali del litorale romano a papa Bergoglio.

È indubbio che, con il lockdown, chi del suo corpo ha fatto la sua impresa e della strada il fondo commerciale, con l’italia intera in quarantena, non ha assolutamente margini di guadagno.

Spesso dietro le professioni di queste persone si celano biografie da film alla Pedro Almodovar. Emarginazione e violenza sono il filo rosso che diventano cappio al collo per le loro esistenze.

Queste persone, ora, sono ridotte alla fame. Non hanno di che mangiare e difficilmente potranno risollevarsi economicamente.

Proprio per questo, apprendo da un meraviglioso articolo di Francesco Lepore, hanno contattato un parroco, Don Andrea Conocchia della parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica . Lui ha recapitato le lettere di queste donne all’elemosiniere vaticano.

Con un gesto di inaudita militanza cristiana, Bergoglio ha deciso di sostenere economicamente queste ultime.

Questo gesto di incredibile potenza ha messo in luce con quanto pragmatismo il Papa prenda in mano la situazione, sia l’esempio per tutti: cristiani cattolici e non.

Mi chiedo quanto durerà Bergoglio sul soglio pontificio se continua ad essere così… così… Cristiano?

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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