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Cosma Brussani, in arte MARCÈLO QUE BELO!

- 14/10/2017


E’ uno degli attori più divertenti e spontanei degli ultimi tempi, con il suo modo di “sfrollare” e affrontare molti temi caldi del mondo LGBT e non solo: Marcelo que belo, alter ego di Cosma Brussani, è il fenomeno del momento!

Ciao Marcelo! O dovrei chiamarti Cosma? Parlaci un po’ di te come sei nato artisticamente e chi sei nella vita di tutti i giorni.
Puoi chiamarmi come vuoi, Marcèlo e Cosma non sono persone distinte, puoi pensare a Marcèlo come il nome che ha Cosma quando attiva i superpoteri.

Diciamo che sono un attore, definizione di cui non conosco più il significato. Mi sono diplomato al CSC in recitazione e ho cominciato a lavorare in televisione dal secondo anno di scuola, ma con quell’ambiente è stata una relazione abbastanza breve. A quattordici anni mi sono innamorato dell’Hip Hop e RnB e da lì non ho mai smesso di scrivere testi.

Sono una persona molto ansiosa, creo e distruggo, cambio idea sui progetti in continuazione e preferirei la morte alla mediocrità.

Sei diventato famosissimo nella comunità LGBT e su Youtube per il tuo modo irriverente di trattare tematiche a volte molto serie…quanto lavoro c’è dietro e quanta improvvisazione?
Il lavoro direi che quasi non esiste. La prima regola di Marcelo è “se non ti diverti, non farlo”.
Se ho voglia di trattare un argomento prendo il telefono e giro un video, non voglio paletti, non voglio limiti, improvviso sempre per avere un risultato reale e genuino, per questo non sopporto quando le persone a volte mi dicono “sai che dovresti fare?” Potete contestare il contenuto, ma non la forma.
Marcèlo è spontaneo, non teme e non deve temere giudizio, per questo non può venire fuori da un copione. Non è irriverente, è solo spietatamente sincero.

E come è nata la canzone Lobby Gay?
All’inizio il progetto che volevo creare era una sorta di “band” in stile “Lonely Island”, un gruppo musicale fondato da Justin Timberlake e Andy Sandberg nato nel Saturday Night Live, i quali producevano brani musicali demenziali con video pazzeschi e zeppi di guest star, (non li conoscete? Googlateli!) Ma questo progetto l’ho realizzato anni dopo fondando i “Just For Like” a fianco di Claudio Colica. Il desiderio di incarnare una voce in difesa dei diritti della comunità LGBT mi ha fatto avere questa idea assurda di scrivere un pezzo ga(Y)ngsta rap sbattendo in faccia alla gente l’orgoglio di essere gay, cosa che fortunatamente ha fatto ridere e riflettere. Il caso ha voluto che il video uscisse durante la settimana del Family Day, il resto lo sapete.

 

 

A chi ti sei ispirato per il personaggio di Marcèlo, nei modi e negli atteggiamenti?
Ripeto che Marcèlo è una mia estensione e non un personaggio. Quando Cosma ha abbandonato le sue misere sovrastrutture da duro, tenebroso e calderone pieno d’odio è nato Marcèlo. Marcèlo è l’incarnazione del mio buon cuore, della mia sensibilità, del mio amore per la vita, tutte ricchezze che ero abituato a nascondere. Diciamo che è stato fisiologico, la mia psicologa è sicura che sia addirittura terapeutico, anche se queste due mie facce dovrebbero integrarsi ancora di più! Di sicuro devo a Marcèlo gran parte del mio benessere.

Hai qualcosa di nuovo in cantiere? Dacci qualche spoiler!
Sono sempre a lavoro su qualcosa di nuovo, ho appena finito di scrivere un nuovo pezzo prodotto da Strike, il producer che lavora con me anche sui progetti di Just For Like, non so dirvi con precisione di cosa tratta, quando scrivo diventa tutto molto irrazionale e anche nella scrittura non ho paletti, ma credo sia un brano un pò più personale ma sempre senza peli sulla lingua, posso solo dirvi che si chiamerà “Gayngsta shit”.

Il termine “Sfrollare” sta impazzando tra i ragazzi potrebbe essere adattato sia per gli etero che per i gay? Quanto c’è di sfrolla in Cosma?
Esattamente come Marcèlo il termine “Sfrollare” non fa discriminazioni sessuali. Cosa si intende per “Sfrollare”? Esprimere la propria natura nel senso più positivo possibile, essere genuini, reali e concreti, fregandosene dei giudizi altrui, non ha nulla a che vedere con il proprio orientamento sessuale. Chiunque è una potenziale frolla, basta che abbia cuore!

 

C’è qualcosa che vorresti dire a proposito dell’omofobia, un messaggio da lanciare a tutti gli eterosessuali?
Rischierei di ripetermi all’infinito! Omofobia è sinonimo di regressione, di ottusità e ignoranza. Ho notato che tra l’altro è un fenomeno che è addirittura presente tra gli omosessuali stessi! Ma questo è un altro discorso.

Il messaggio che posso lanciare è: non proiettate le vostre frustrazioni e problemi irrisolti su faccende che non conoscete e non spargete odio gratuito per compensare il vuoto che c’è nel vostro cervello, informatevi e non limitate la libertà degli altri senza motivo se non volete che sia limitata la vostra.

Se ti chiamassero ad interpretare un ruolo in un film…in quale genere e con quale attrice/attore ti piacerebbe recitare?
Se tutto va bene non è impensabile portare Marcèlo sul grande schermo, lui ha la priorità, ovviamente dovrebbe essere una cosa fatta bene, con un senso. L’attore con il quale mi piacerebbe lavorare è sicuramente Francesco Pannofino, è un attore che adoro, è il mio doppiatore preferito e il doppiatore del mio attore americano preferito (Denzel Washington). Come doppiatore non si batte, punto.

Grazie davvero per il tempo che ci hai dedicato!!

(intervista realizzata da Giovanni Orlando)

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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