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Di Genitori e Genitali: un dualismo artificiale moderno


La notizia della sentenza del Tribunale di Trento, che ha riconosciuto possibile l’adozione di un papà non biologico in coppia omogenitoriale, ha riaperto la discussione sul “normare” le famiglie arcobaleno e, purtroppo, ha fatto riaccendere gli animi reazionari del paese.

Indubbiamente la sentenza trentina arriva quasi in extremis per quella coppia di papà. Infatti il tribunale ha riconosciuto l’adottabilità all’altro padre solo dopo comprovata gravissima malattia del papà biologico.

Non rimanendo sul caso singolo, ma osservando oggettivamente come si sta muovendo la giustizia italiana, a livello legale nessuno può precludere o invalidare il ruolo genitoriale di un individuo avendo come discriminante il solo orientamento sessuale dei genitori.

Sarebbe sicuramente una discriminazione anticostituzionale (articolo 3).

Infatti i legislatori, mossi dalla lentezza geologica dei tribunali del Bel Paese, arrivano sempre alla stessa conclusione: due madri in coppia o due padri in coppia hanno le stesse competenze genitoriali di una coppia eterosessuale.

Anche la pedagogia, la Scienza Sociale che studia l’educazione e la formazione dell’essere umano nella sua interezza, ovvero lungo il suo intero ciclo di vita, non trova limitazione o differenza alcuna se i genitori che crescono una bambina o un bambino siano etero, omo, bi e così via. Il mondo della pedagogia esorta i genitori tutti ad avere estremo equilibrio individuale e una buona comunicazione con l’eventuale altro genitore. Insomma: la scoperta dell’acqua calda.

La discriminante delle gonadi opposte non è assolutamente presa in considerazione.

Il problema di fondo è che il dibattito italiano si è incagliato nella ragionata mistificazione ideologica di concepimento e genitorialità. Come se una cosa includesse l’altra in maniera ineluttabile e dogmatica.

Concepire un bebè e crescerlo fino all’età adulta sono due cose diversissime e non necessariamente correlate.

Per concepire qualunque vertebrato c’è bisogno di uno spermatozoo e di un ovulo. In natura esistono diverse dotazioni genitali per far avvenire questa unione cellulare. Non tutte le specie hanno un pene, non tutte le specie hanno un utero. Specie che vai, genitali che trovi.

Inoltre esistono una enormità di esempi di cure parentali in natura. Per la maggiore va di moda l’abbandono di cuccioli e uova nella stragrande maggioranza degli esseri viventi. Ci sono specie, come il cuculo, che depongono il loro uovo in nidi a caso, lasciando ad uccelli adottivi l’incombenza genitoriale. Poi ci sono delle specie che prevedono l’accudimento materno (in molti casi con lo sbranamento della madre stessa una volta nati i famelici piccoli), talvolta il padre (gli ippocampi maschi addirittura partoriscono gli avannotti), molto meno frequente è la cura parentale di coppia. Abbastanza frequente la cura parentale di gruppo soprattutto nei mammiferi sociali: i primati prima di tutti.

In nessuna di queste tipologie di genitorialità, il corredo anatomico per la riproduzione di ogni singola specie non ha nulla a che vedere con la cura parentale. In nessuna delle specie, tranne che nell’essere umano, è prevista la costituzione di un “habitat sociale” chiamato famiglia.

Quindi la genitorialità umana è dunque non naturale.

Il dimorfismo sessuale e la sua alternanza in una coppia di genitori non è una discriminante educativa.

Riflettendoci, chi utilizzerebbe mai i genitali come strumento di educazione dei fanciulli?

Gigi, non giocare con il cibo, altrimenti ti arrivano quattro pisellate sulla guancia!

Loretta: hai preso dieci in geografia! Vieni qui che ti squirto tutta in faccia per la gioia!

Paradossi a parte, è indubbio che essere genitore non debba mai, mai, mai implicare l’uso dei gentali!

Fare il Genitore è un ruolo nella vita di un’altra persona che da minuscola dovrà diventare adulta, ed essendo tale, implica competenze intellettuali, emotive e buone capacità empatiche. Il genere o l’identità personale dell’adulto educatore è su un piano diverso e non dovrebbe assolutamente entrare nel perimetro dell’educazione se non come esempio potenziale.

L’arroccamento, poi, nell’idea della famiglia tradizionale di cristiana memoria (che si dimentica che nel presepe è rappresentato il primo caso di GPA della storia dell’umanità) è assolutamente un’idea modernissima di gruppo sociale. Infatti la costituzione di gruppi familiari mononucleari è arrivata dopo la seconda guerra mondiale.

La società europea, fino a quel momento, aveva tutt’altre strutture comunitarie. Nel caso specifico dell’Italia, inoltre, gli esempi di comunità familiari sono estremamente diversificate. Mi riferisco alle cascine padane dove numerosi gruppi familiari coesistevano assieme nei campi e nelle case dove le figure genitoriali e generazionali si moltiplicavano. A Matera, tra i Sassi, esistevano, e sono ancora visibili, i “vicinati” spazi dove i bambini e le bambine crescevano assieme sotto l’ala protettrice di comari, cugine, zie e nonne o semplicemente vicine di case: i bambini erano bambini di tutti. Spostandoci in Sardegna, come abbiamo potuto ascoltare dalla testimonianza diretta di Michela Murgia, esistono i genitori d’anima e figli e figlie d’anima.

Il concetto di Famiglia tradizionale composta da madre, padre e figli come entità autocefala è figlia del nuovo sistema economico instaurato in Italia dagli anni cinquanta fino ai giorni nostri.

Riflettendoci bene questo tipo di struttura sociale ha moltiplicato bisogni e consumi ed è quindi favorevole a far crescere produttività e mutui. Attualmente il sistema economico mondiale si fonda sul debito e le famiglie mononucleari sono il soggetto eccellente per raggiungere un indebitamento stabile e duraturo.

La famiglia tradizionale, così come intesa da alcuni esponenti politici, è lo strumento perfetto del machiavellico dividi et imperat. Il target esemplare che subisce più facilmente mode, influenze e crisi economiche.

Riconoscere l’esistenza di altre famiglie minaccerebbe, de facto, il sistema economico attuale.

Riflettendoci: quale problema vero, di ordine pubblico, potrebbero creare altre forme familiari se non questo?

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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