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“Fuori da qui, lesbica!”: infermiera bersaglio di colleghi omofobi a Lecco

- 15/10/2019


Sabrina, dipendente dell’ospedale Manzoni di Lecco, ha 34 anni e quattro figli. Lo scorso anno, dopo una vita piuttosto turbolenta, ha maturato la consapevolezza di essere lesbica e presto si unirà civilmente con la sua compagna.

Una rivincita dopo anni difficili, e un nuovo corso della propria vita che ha voluto condividere con i suoi colleghi di lavoro di tre anni. Un coming out che ha toccato probabilmente il nervo scoperto di qualcuno, tanto che Sabrina, da quando si è dichiarata, è spesso stato bersaglio di attacchi verbali omofobici, e non solo.

L’ultimo, rivoltante episodio, che segna l’apoteosi dell’omofobia e del sessismo insieme, riguarda una scritta con un pennarello blu sull’armadietto di Sabrina, “Fuori di qua, lesbica!“. Una vigliaccata con la quale si è oltrepassato il segno, tanto da convincere Sabrina, dopo essersi ripresa da un primo momento di shock, a denunciare l’accaduto prima rivolgendosi al sindacato e poi sporgendo denuncia contro ignoti.

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L’Ospedale Manzoni di Lecco ARCHIVIO FARINACCI ANSA-CD)

Le reazioni del sindacato e dellassociazionismo LGBT

Il luogo di lavoro dovrebbe essere il posto più tutelante possibile, e invece questo brutto gesto dimostra che purtroppo esistono ancora casi in cui la realtà è ben diversa” ha commentato Massimo Coppia, segretario alla sanità pubblica del sindacato Uil Fpl del Lario, interpellato dalla donna. “L’abbiamo subito invitata a sporgere denuncia alle forze dell’ordine contro ignoti, cosa che lei ha fatto, e le stiamo fornendo tutto il supporto normo-giuridico per far fronte alla situazione. Inoltre è stata messa in contatto con il nostro ufficio regionale dedicato alle problematiche legate al mobbing e allo stalking e ci siamo rivolti anche alla consigliera di Parità della Provincia di Lecco” ha continuato Coppia, concludendo “Speriamo che questo grave atto possa contribuire a innescare una riflessione e portare a un’opera di sensibilizzazione anche da parte della direzione generale dell’ospedale, che non ha responsabilità per il comportamento di qualche dipendente, ma ci ha già dato la propria disponibilità“.

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La scritta sull’armadietto di Sabrina

Ad esprimere la solidarietà verso Sabrina è arrivata ovviamente anche la militanza rainbow. Così è intervenuta l’associazione GLBTS lecchese “Renzo e Lucio” su facebook, che ha posto l’attenzione sul problema omofobia “Quanto accaduto a Sabrina potrebbe essere solo la punta di un iceberg e oltre a lei, che ha avuto la forza di rendere pubblici gli insulti ricevuti, ci sono magari altre persone che subiscono e soffrono in silenzio“.

Gay Center, da par suo, attraverso il suo portavoce Fabrizio Marrazzo, parla di “azione ignobile, probabilmente da parte dei colleghi, i soli ad avere accesso agli spazi riservati al personale” e chiede giustizia invitando il Ministro Speranza “ad effettuare un’ispezione al fine di verificare i fatti e sanzionare i responsabili, ed attuare azioni formative contro l’omofobia al personale“.

Segnaliamo qui il numero verde del servizio Gay Help Line: 800-713713, numero gratuito per tutta Italia che fornisce ascolto, sostegno e informazione, in forma riservata, a gay, lesbiche, transessuali e bisessuali.

Occorre inoltre ricordare in questa sede che la legislazione italiana tutela le persone discriminate sul posto di lavoro per motivi legati all’orientamento sessuale, secondo il Decreto Legislativo 216/2003 in attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Pertanto l’invito è di denunciare per ottenere le tutele che la legge ci assicura, quanto meno sul luogo di lavoro.

fonti: Giornaledimonza, Repubblica, Il Messaggero

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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