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Maternità surrogata “reato universale”: la proposta di Giorgia Meloni

- 24/09/2020
reato universale maternità surrogata


È iniziata ieri in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati la discussione sulla proposta di legge relativa all’estensione della punibilità per i cittadini italiani che praticano la surrogazione di maternità anche all’estero.

Il progetto di legge, depositato due anni fa e intitolato “Modifica all’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano“, vede come prima firmataria la leader di FdI Giorgia Meloni, che ha annunciato l’inizio della discussione su facebook: Inizia oggi […] l’esame della proposta di legge di Fratelli d’Italia per rendere l’utero in affitto reato universale, ovvero punibile in Italia anche se commesso all’estero. Avevamo presentato questa proposta nel 2018, finora era rimasta chiusa nei cassetti di Montecitorio ma finalmente prende il via la sua discussione. La maternità surrogata – prosegue il post – è la forma di schiavitù del terzo millennio, che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce. Mi auguro che tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti e delle posizioni, vogliano condividere con noi questa battaglia di civiltà.

A corredo del post vi è la foto di un bambino ritratto con un codice a barre sul braccio, a indicare, secondo i promotori della legge, la natura commerciale della maternità.

Stop, quindi, ai viaggi all’estero per le coppie che, impossibilitate a portare avanti una gravidanza, ricorrono a madri surrogate per avere dei figli propri. In Italia, così come in buona parte degli stati comunitari, la gpa è illegale ai sensi dell’art. 12 della l. 40/2004 sulla procreazione assistita, nel quale si prevede che “«Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro»“ La proposta di FdI estende queste sanzioni anche a chi si reca fuori dai confini nazionali per praticare la gpa.

Inizia oggi in Commissione Giustizia alla Camera l’esame della proposta di legge di Fratelli d’Italia per rendere…

Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 23 settembre 2020

Anche la deputata di FI Mara Carfagna, lo scorso luglio, aveva espresso la volontà di estendere le sanzioni dell’art 12 agli aspiranti genitori recatisi all’estero per la surrogazione di maternità.

Per quanto una certa propaganda politica associ automaticamente la pratica della gpa allo spauracchio delle coppie omosessuali, sono in realtà le coppie eterosessuali a beneficiarne nella stragrande maggioranza dei casi (le % si aggirano tra il 70 e il 90% a seconda delle fonti), per una semplice questione legata al numero di stati che ammettono tale pratica (le coppie gay possono rivolgersi solamente in alcuni Stati degli USA – tra cui la California – e del Canada, con iter molto onerosi).

Quali conseguenze avrebbe l’estensione della gpa come “reato universale”?

Stando alla legislazione corrente e alle potenziali modifiche, al di là dei titoloni altisonanti e dei discorsi etici che ne possono derivare, permarrebbe un vuoto normativo di cui nessuno sembra (o vuole) accorgersi: quali effetti può avere una sanzione penale sui genitori rispetto allo status di figlio, e come intervenire sulla genitorialità se i neonati possiedono il patrimonio genetico di almeno uno dei genitori? E ancora, come si concilierebbe la sanzione prevista dalla legge con la tutela dell’interesse del minore?

L’introduzione di questa legge consentirebbe solo solo di punire i genitori che ricorrono alla gpa, ma alla luce di quanto è disposto dalla predetta norma, non toglierebbe lo status di figlio al bambino sempreché non si decida che i minori diventino le vittime indirette di una legge ingiusta.

L’introduzione del reato universale, quindi, non solo non dissuaderebbe efficacemente gli aspiranti genitori dal ricorso alla gpa, ma agirebbe negativamente sui diritti del nascituro. Non è aggirando il problema prevedendo sanzioni che si limita il ricorso alla gpa: sarebbe ora di rivedere il sistema delle adozioni e allargare le maglie della rigorosa normativa sulla procreazione assistita.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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