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Tunisia, avvocato gay in corsa per la presidenza

- 10/07/2019
presidente gay tunisia


Mounir Baatour, 48 anni, avvocato, gay, si candida per le presidenziali in Tunisia.

Presidente di Shams, il principale gruppo di difesa dei diritti Lgbt in Tunisia e leader del Partito liberale tunisino, Baatur ha dichiarato: “Se diventerò presidente, avvierò un referendum per cambiare la costituzione e proclamare uno Stato secolare che sia garanzia di rispetto per tutti gli orientamenti politici e religiosi”.

Il suo ambizioso programma, oltre al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt e degli “Amazigh” (letteralmente gli uomini liberi cioè i nomadi) prevede l’uguaglianza tra donne e uomini, la difesa delle minoranze e la cancellazione dell’articolo che proibisce ai non musulmani di candidarsi alla presidenza.

Presidente gay tunisia
Mounir Baatour è il primo candidato presidente omosessuale della Tunisia

Baatour, che è stato imprigionato per tre mesi nel 2013 con l’accusa di sodomia, si batterà per l’abolizione dell’articolo 230 del codice penale che appunto condanna l’omosessualità a 3 anni di reclusione

Come immaginabile, la sua candidatura ha destato numerose reazioni negative e prese di posizione, come quella di alcuni avvocati che ne hanno chiesto la rimozione dall’ordine poiché “ne comprometterebbe l’immagine”

Già nello scorso gennaio, Baatur aveva dichiarato all’agenzia francese Le Point che “in Tunisia gli omosessuali sono cittadini senza diritti, che l’omosessualità è ancora un tabù e che per la maggioranza dei tunisini, l’omosessualità è una malattia mentale che avrebbe, per soluzione, l’uccisione degli appartenenti alla comunità gay”.

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Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire. Ligure esportato al sud in bilico tra filantropia e misantropia

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