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Elliot Page, la star di “Juno” nominata all’Oscar, ha fatto coming out come transgender

- 02/12/2020
attrice juno trans


Ciao amici, voglio condividere con voi che sono trans, i miei pronomi sono lui / they e il mio nome è Elliot“.

Benvenuto Elliot. La star nominata all’Oscar per il ruolo da protagonista in “Juno” ha fatto coming out ieri sui suoi account di Twitter e Instagram come transgender, e che i suoi pronomi d’ora in poi saranno “he” e “they” (quest’ultimo pronome è stato ormai sdoganato negli Stati Uniti dalle persone transgender e gender non conformi).

Page, di origini canadesi, accreditato come Ellen è apparso in due film degli X-Men, ha ottenuto un ruolo in Inception e nell’acclamatissima serie Netflix The Umbrella Academy nei panni di Vanya Hargreeves, una violinista con un potere distruttivo di controllare le onde sonore. L’anno scorso ha debuttato come regista con il documentario There’s Something in the Water.

L’attore trentatreenne, legato sentimentalmente alla coreografa Emma Portner che ha sposato nel 2018, ha aggiunto di sentirsi “fortunato di poterlo dire. Essere qui. Di essere arrivato in questo posto della mia vita.

Non posso iniziare a esprimere quanto sia straordinario amare finalmente chi sono abbastanza per perseguire il mio autentico io” – ha continuato Elliot – Adoro il fatto di essere trans. E amo il fatto di essere queer. E più mi tengo vicino e abbraccio pienamente chi sono, più sogno, più il mio cuore cresce e più prospero. A tutte le persone trans che ogni giorno si occupano di molestie, disprezzo di sé, abusi e minacce di violenza: vi vedo, vi amo e farò tutto il possibile per cambiare in meglio questo mondo“.

Nonostante la sua gioia, che tuttavia ha definito “fragile”, Elliot non ha nascosto di avere timore “dell’invasività, dell’odio, delle battute e della violenza“. E per questo ha chiesto pazienza.

L’ultimo messaggio di Elliot, nella sua lunga dichiarazione, è stato riservato ai politici che hanno tentato, con le loro politiche transfobiche, di cancellare la sua identità trans: “Ai leader politici che lavorano per criminalizzare l’assistenza sanitaria trans e negare il nostro diritto di esistere, e a tutti coloro che […] continuano a vomitare ostilità nei confronti della comunità trans: avete sangue sulle mani – ha concluso duramente Page – “Scatenate una furia di rabbia vile e umiliante che si abbatte sulle spalle della comunità trans, una comunità in cui il 40% degli adulti trans riferisce di aver tentato il suicidio. Quando è troppo è troppo. Non vieni “cancellato”, stai ferendo le persone. Sono una di quelle persone e non taceremo di fronte ai tuoi attacchi“.

La Portner ha espresso sostegno e amore per Elliot su Instagram. “Le persone trans, queer e non binarie sono un dono per questo mondo – ha scritto – l’esistenza di Elliot è un dono in sé e per sé. Brilla, dolce E.

GLAAD: “Elliot sarà un’ispirazione per tutte le persone trans”

Page aveva fatto coming out pubblicamente come omosessuale nel 2014, a sette anni dal successo di Juno “Non voglio più nascondermi e mentire per omissione“, aveva annunciato a una conferenza della campagna sui diritti umani a Las Vegas. “Ho sofferto per anni perché avevo paura di dichiararmi. Il mio spirito, la mia salute mentale e le mie relazioni hanno sofferto. E oggi sono qui, con tutti voi, dall’altra parte di tutto quel dolore“.

A settembre 2019, al Toronto International Film Festival, Elliot aveva parlato dei progressi della comunità LGBTQ a Hollywood e della tipizzazione: “Non si chiederebbe mai a un’attrice eterosessuale se si sentisse tipizzata come etero – aveva detto – Perché non dovrei voler interpretare quei ruoli?

Uno dei commenti più retwittati in risposta al comin out di Elliot è stato quello del collega Mark Ruffalo: Congratulazioni, Elliot, per esserti impegnato nella piena espressione di te stesso e per essere così aperto e schietto al riguardo – ha scritto l’attore – Hai reso questo mondo un posto più tollerante e amorevole con il tuo impegno, coraggio e vulnerabilità. Siamo fortunati ad avere personaggi pubblici come te.

Non è mancato il supporto del principale osservatorio LGBT+ nei media americani, GLAAD: in una dichiarazione di martedì, Nick Adams, il direttore dei media transgender di GLAAD, ha così sostenuto il coming out di Elliot: “Ora sarà un’ispirazione per innumerevoli persone trans e non binarie. Tutte le persone transgender meritano la possibilità di essere loro stesse e di essere accettate per quello che sono. Celebriamo oggi la straordinaria Elliot Page “.

Elliot Page ha aggiornato il nome sul suo account Twitter, e anche le sue pagina Wikipedia (tra cui quella italiana) è stata modificata cancellando il suo deadname e riferendosi all’attore con le giuste declinazioni di genere.

Il suo tweet ha ottenuto oltre 326.000 retweet e 1,5 milioni di like da tutto il mondo. Elliot Page, inoltre, ha stazionato in Trend Topic tutta la giornata di ieri.

Transgender rights are human rights

Il coming out di Elliot durante la lunga maratona dei nostri #10DaysOfHumanRights ci ricorda che l’autodeterminazione, oggi come non mai, è un diritto personale indisponibile, e che l’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ci invita ad agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Per questo non speculeremo sul percorso di transizione di Elliot, né se questo ci sarà effettivamente, perché la scelta di come, se e quando farlo attiene solo alle persone trans e alla loro integrità, al loro bisogno di essere conformi al proprio genere e alle proprie condizioni personali. Siamo convinti che la ricerca morbosa dei particolari medici sugli aspetti della transizione, soprattutto quando questi vengono volutamente celati dai diretti interessati, rappresenti una violenza nei confronti delle persone trans e una minaccia alla loro privacy e alla loro dignità.

Come scriviamo spesso qui: Transgender rights are human rights!

Non ci resta dunque che attendere di rivedere Elliot sul piccolo e sul grande schermo: sarà entusiasmante vederlo calarsi in parti nuove di zecca.

Fonte: LGBTQNation

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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