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Che differenza c’è tra Acconto e Caparra? Istituti a confronto

- 09/10/2019


Questa settimana per la rubrica BL Legalità tratteremo di un argomento che aiuterà molti consumatori a destreggiarsi meglio nel mondo contrattuale: la differenza tra l’acconto e la caparra.

Capita, al momento della stipula di un contratto, il quale può avere qualsiasi oggetto, che venga richiesto il rilascio di un acconto oppure di una caparra.

Nonostante i due istituti possano sembrare identici, in realtà hanno natura diversa e per questo motivo si può chiedere la restituzione dell’acconto in qualsiasi momento mentre per la caparra si segue una disciplina che, ai fini della restituzione, tiene conto della sussistenza di un inadempimento e della responsabilità dello stesso.

acconto caparra

L’acconto

Nel dettaglio l’acconto non è altro che un pagamento anticipato: verso 50 sul prezzo finale di 150, pertanto al momento in cui l’acquisto verrà ultimato la somma residua da versare sarà pari a 100.

L’acconto, quindi, nel caso in cui il contratto si concluda più avanti nel tempo, rappresenta la volontà, almeno in quel momento, di procedere e concludere l’acquisto di un qualsiasi bene.

In questo caso, se la persona cambia idea non incorre in alcuna responsabilità perché la somma versata a titolo di acconto dovrà essere restituita.

L’acconto non ha, infatti, finalità risarcitoria e per tale ragione, qualora in un documento / contratto non venga indicato a quale titolo la somma viene versata, si fa ricorso ad una presunzione giuridica, ossia la somma versata, senza spiegarne la motivazione, viene ritenuta versata a titolo di acconto.

La carenza della funzione risarcitoria determina che l’acconto venga ad essere utilizzato solo quando si parla di contratti aventi un valore economico contenuto, mentre nel caso di contratti il cui prezzo del bene è più elevato in genere si ricorre alla c.d. caparra confirmatoria.

caparra

Caparra e caparra confirmatoria

Prestate attenzione molta attenzione quando leggete su un documento o contratto il termine caparra o il termine caparra confirmatoria, perché rischiate di assumere degli obblighi, che si traducono in una perdita di denaro, senza averne la piena consapevolezza.

La caparra, al pari dell’acconto, rappresenta un anticipo del prezzo ma, a differenza dell’acconto, ha finalità risarcitorie sia a garanzia del venditore che a garanzia dell’acquirente.

L’esatto funzionamento della caparra viene esposto nell’art. 1385 cc.

Il suddetto articolo spiega sin da subito che la caparra ha una funzione diversa sulla base del soggetto che non rispetta l’obbligazione assunta.

Se inadempiente è il soggetto che ha ricevuto la caparra, in genere il venditore, nei confronti di questi si può

1. Recedere dal contratto ed esigere il versamento a proprio favore del doppio della caparra;

2. Chiedere l’esecuzione del contratto e il risarcimento del danno con restituzione della caparra versata oppure;

3. Chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento ed il risarcimento del danno con restituzione della caparra versata.

Se ad essere inadempiente è la persona che ha versato la caparra l’altra parte può

1. Recedere dal contratto trattenendo la caparra

2. Restituire la caparra ma chiedere l’esecuzione del contratto ed il risarcimento del danno oppure

3. Restituire la caparra ed invocare la risoluzione del contratto per inadempimento con contestuale richiesta di risarcimento del danno.

Attenzione se si sceglie di recedere dal contratto la scelta è irrevocabile

Per completezza si sottolinea che oltre alla caparra confirmatoria, che è quella più utilizzata, esistono anche altri tipi di caparra, quella penitenziale oppure quella cauzionale, che hanno una disciplina autonoma e specifica.

In conclusione, ricordate che se non siete sicuri di procedere ad un acquisto è meglio lasciare un acconto e mai, mai sottoscrivere alcun documento dove si fa riferimento ad una caparra oppure alla caparra confirmatoria!


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Non faccio l'Avvocato ma lo sono. Calabra di nascita e "fiorentina" per adozione.

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