In un precedente articolo della rubrica BL Legalità, Sinistro stradale? Guida alla sopravvivenza, avevamo spiegato quale fosse il comportamento corretto da tenere al fine di evitare fastidiose conseguenze in seguito a incidenti automobilistici.
L’analisi, tuttavia, era stata condotta dal punto di vista civilistico e soprattutto pensando ai rapporti da intrattenere con danneggiato, danneggiante o Compagnia Assicurativa.
Un altro aspetto, che sta diventando sempre più calzante visto il suo costante verificarsi, è quello connesso agli aspetti penali derivanti dal sinistro o incidente stradale.
Dopo l’approvazione della Legge 41/2016 si è avuta la modifica dell’articolo 589bis cp che colpisce chi viola il codice della strada provocando il decesso, ed in parte anche l’art. 590 cp ma queste previsioni hanno provocato effetti diversi da quelli sperati. Ad esempio, sono state cancellate le attenuanti e le misure sanzionatorie rischiano di diventare una trappola.
Alla luce delle nuove norme, chi cagiona una lesione grave, circostanza molto frequenta in caso di sinistro stradale, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno se le lesioni sono considerate gravi, mentre la pena varia da uno a tre anni se le lesioni sono considerate gravissime.
In entrambi i casi scatta il processo penale che diventa inevitabile e, pertanto, si dovrà affrontare anche in casi che prima non erano previsti, né prevedibili.
Il reato, ora, è procedibile d’ufficio mentre in precedenza occorreva la querela che, se ritirata (circostanza che accadeva il più delle volte perchè la vittima veniva ad essere risarcita in sede civile), portava all’estinzione del processo.
Oggi il risarcimento non chiude il processo. La conseguenza?
Una marea di procedimenti che rallenteranno ancora di più i Tribunali ed ancora le vittime, prima di vedere tutelati i propri diritti, attenderanno anni.
Ogni volta che le lesioni derivanti da un sinistro supereranno i 40 giorni allora il conducente che lo ha provocato dovrà sopportare anche il processo penale che, si ripete, in alcun modo potrà essere bloccato.
Sicuramente serviva una diversa regolamentazione, ma il non aver ascoltato il timore degli esperti del settore, che suggerivano quanto meno la reintroduzione delle attenuanti, ha avuto come conseguenza l’ingolfare i Tribunali ma non di ridurre i pirati della strada.