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“Tell me why”, una storia per combattere la transfobia nel soffio del gelido inverno

- 21/09/2020
videogioco transgender


Ciao a tutti e ben ritrovati sulle righe della vostra rubrica nerd preferita! Dopo il periodo estivo di pausa, siamo tornati giusto agli sgoccioli dell’estate per prepararci al gelido soffio dell’inverno. Quale migliore occasione se non cimentarsi in questo titolo, Tell me why? No, non parlo della canzone delle Spice Girls tratta da Forever, bensì del titolo Microsoft sviluppato dal team DontNod Entertainment, responsabili tra l’altro dello sviluppo di un’altro videogioco LGBTQI, ovvero “Life is Strange”.

Se ben ricordate ne avevamo parlato a inizio anno in una news che lo dava in uscita a giugno: adesso che lo abbiamo tra le mani possiamo finalmente approfondire. Disponibile come esclusiva e gratuitamente per tutti i possessori di game pass, il gioco è molto recente e presenta, dietro il suo sviluppo, anche la collaborazione di un team di esperti psicologi.

Il tema che caratterizza l’intero gioco è la transfobia, parola che ci suona purtroppo assonante con i recenti fatti di cronaca che hanno visto la morte della giovane Maria Paola, uccisa dal fratello Michele Antonio perché innamorata di Ciro, ragazzo trans.

Alyson e Tyler Ronan, i protagonisti di “Tell me why”

Tell me why: sviluppo del gioco

Entriamo nel dettaglio: ho accennato poc’anzi all’inverno come stagione perché il gioco si svolge proprio in una gelida e innevata Alaska. 10 anni prima, in una violenta notte di pioggia, un bambino è seduto ad un tavolo. corrucciato e triste. L’uomo seduto di fronte a lui cerca di rassicurarlo, dicendo che andrà tutto bene, e lo invita a raccontare ciò che è appena successo. Il bambino, a quel punto, risponde con una frase agghiacciante, rivelando di aver assassinato la propria madre.

10 anni dopo i gemelli Alyson e Tyler Ronan, che hanno vissuto separati, ognuno con uno stile di vita differente, si ritrovano. La prima è diventata una contabile che lavora in un negozietto locale, il secondo invece ha trascorso l’adolescenza in un centro di recupero, e sta attraversando una transizione f to m. I fratelli decidono di rivedersi per vendere la casa dove avevano vissuto l’infanzia, disabitata dalla morte della loro madre e permeata di tragedie e brutti ricordi. I due, un tempo molto legati anche per via del potere di comunicare telepaticamente, sono stati separati dal padre adottivo dopo che Tyler aveva ucciso sua madre.

Ferite non del tutto rimarginate e vecchi ricordi abbondano nelle menti dei protagonisti: in un raptus di follia si scopre che la madre non aveva accettato l’espressione di genere maschile di suo figlio trasgender. L’episodio del taglio dei suoi lunghi capelli, poi, diventa fatale per scatenare in lei la rabbia, la collera e la transfobia al punto di arrivare a cercare di uccidere la sua “bambina ribelle”, che dentro di sé desiderava essere un bambino.

Attraverso gli oggetti collezionabili, che fanno parte dell’infanzia dei protagonisti, è anche possibile rivivere i ricordi del passato dei due ragazzi: è proprio nella casa che, rovistando qua e la, Tyler ritrova un diario che da piccolo scriveva per appuntare tutti i suoi sentimenti e le sue emozioni. Si scopre qui della depressione della madre, delle sue continue assenze e dei suoi divieti, come quello di permettere a Tyler di entrare a far parte della squadra maschile di hockey. Il diario di Tyler è nella stanza della mamma, accessibile solo risolvendo un puzzle. Insieme a questo i due trovano anche un libro alquanto innovativo per l’epoca in cui erano bambini, dal titolo “Come Crescere Un Figlio Trans”.

Tyler Ronan, il ragazzo trans protagonista di Tell me why

A quel punto, tutte le consapevolezze maturate fino a quel punto si spezzano in minuscoli frammenti di vetro, e la verità non è più certa. È davvero possibile che la madre volesse ammazzare suo figlio pur avendo acquistato un libro del genere? Perchè i bambini vedevano in lei solo un nemico? Perchè quella notte Tyler ha ucciso la madre? Era davvero depressa e pazza? Quel fucile che maneggiava nella baracca in quella sera tempestosa di dieci anni fa era davvero puntato contro di lui?

Non vi svelo il mistero! Lo lascio fare a voi: vi invito a gustarvi questa avventura grafica che sono curioso di vedere come va a finire. Il gioco si suddivide in tre capitoli, e pur presentando un audio inglese, presenta sottotitoli italiani. Come sempre, fatemi sapere se vi è piaciuto l’articolo, se avete provato il gioco e cosa ne pensate nei commenti. Vi saluto e non fatevi trovare impreparati all’arrivo dell’inverno…

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