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3 Film sul SESSO Che Non Sapevi Di Voler Vedere (Capitolo III)

- 03/04/2020
SHAME di Steve McQueen SESSO E CINEMA


Siamo giunti al terzo appuntamento con la cine-rubrica dedicata ai film che maggiormente hanno solleticato le fantasie di milioni di spettatori, quelli che hanno trattato, ma sopratutto hanno mostrato il sesso senza pudore. Film che hanno sfidato la censura e che potrebbero farvi arrossire.

Se siete curiosi vi invito a recuperare i precedenti articoli che potete leggere cliccando qui e poi qui.
Ma ancor più importante vi invito a seguire l’hashtag #3filmchenonsapevidivolervedere per (ri)scoprire pellicole del passato (più o meno recente) che magari non conoscevate.

Per la rassegna SESSO E CINEMA: una scena tratta da SEBASTIANE di Derek Jarman

Parto col segnalarvi un film di nicchia, che risale al 1976.
È da considerarsi il primo lungometraggio della filmografia del regista britannico Derek Jarman, cineasta d’essai, e tra i primi film a essere girati in lingua latina.
SEBASTIANE riprende una versione apocrifa della vita di San Sebastiano e si rifà anche al “Martyre de Saint Sébastien” di Gabriele D’Annunzio.
Nel film Sebastiane (il seducente Leonardo Treviglio) è l’amante dell’imperatore e diventa suo malgrado oggetto di interesse da parte di un centurione romano. Ma il ragazzo rifiuta le avances dell’uomo e per questo verrà legato a un palo e verrà trafitto dalle frecce.
Un film controverso che in Italia giunse nel 1977 censurato, tagliato delle scene considerate più scabrose dove uomini nudi si scambiavano effusioni, e col divieto ai minori di 18 anni.
Girato interamente in Sardegna è considerato oggi un cult nella comunità omosessuale.
Ai paesaggi rurali e incontaminati della Sardegna si frappongono i corpi ora languidi e ora virili di uomini nudi su cui la telecamera indugia per il piacere voyeuristico del suo pubblico.

INTIMACY di Patrice Chérau (2001)

E parliamo di un titolo che nel 2001 vinse l’Orso d’Oro al Festival di Berlino.
INTIMACY-Nell’Intimità del regista Patrice Chéreau si ispira a un classico come ULTIMO TANGO A PARIGI di Bertolucci, ma sovvertendone le dinamiche e guardando alla crisi di mezza età della società di inizio nuovo secolo.
Il film segue la vicenda di Jay (Mark Rylance), quarantenne solo che ha chiuso ogni rapporto con moglie e figli. Ogni mercoledì egli si incontra con una donna dalle 14 alle 16 per far sesso, privo di alcun gesto di affetto o scambio di confidenze sulle rispettive vite. Col tempo però Jay è incuriosito dalla sua partner e, contrariamente al tacito patto, pedina la donna per saperne di più, venendo a conoscenza del suo nome e della sua quotidianità.
Nei corpi scomposti e sudati (le scene di sesso sono reali e senza controfigure) c’è lo scontro tra due solitudini che ricercano un senso al loro vivere. Ma se l’uomo è debole e cercherà delle certezze che lo riportino a un’illusoria intimità emotiva, la donna (una splendida Kerry Fox, premiata per questo ruolo con l’Orso d’Argento al Festival di Berlino 2001) è consapevole della propria situazione di infelicità e ne orchestra la sua tragica ballata.
Un film dannatamente sincero e impietoso che nel sesso trova la sua voce più vera e straziante.

Il trailer di SHAME di Steve McQueen

E chiudiamo questa rassegna dedicata al sesso nel cinema con un titolo del 2011.
SHAME di Steve McQueen può essere considerato parte di un ideale trittico (assieme al precedente HUNGER del 2008 e al successivo 12 ANNI SCHIAVO del 2013) in cui si racconta di prigionia: fisica, mentale, sociale.
Qui il protagonista (un immenso e sensuale Michael Fassbender vincitore della Coppa Volpi alla 68° Mostra del cinema di Venezia) è incapace di ogni relazione umana affettiva e vive il sesso in maniera compulsiva. Questo lo porterà letteralmente ad alienarsi da tutto e da tutti. A peggiorare le cose giungerà poi la sua sorella minore (una struggente e meravigliosa Carey Mulligan) incapace di fare scelte giuste e bisognosa di un affetto fraterno che le verrà negato.
Un film gelido e sofisticato nella fotografia, supportato da una colonna sonora potente e feroce nella sua drammaticità firmata da Harry Escott, che affonda impietoso nel nostro petto e nella nostra mente.
Il sesso è meccanico, feroce, distaccato: le scene non sono mai appetibili o sensuali, ma evidenziano la solitudine di due vite che sono ai margini delle confortati sicurezze della società. Due prove attoriali uniche e preziose che delineano perfettamente le anime dei loro personaggi: due piccole fiamme che tentano di farsi luce nell’oscurità che vuole inghiottirle.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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