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NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS: il Natale dark di Tim Burton

- 23/12/2019


Era stanco di Halloween, che noia mortale!

Ogni cosa in quel posto era sempre sempre uguale.

Tim Burton

È uno dei film di Natale per eccellenza (oppure di Halloween?) e con gli anni ha assunto lo status di un vero e proprio cult sia tra i bambini che tra gli adulti. Si parla naturalmente di Nightmare before Christmas, una delle opere più celebri nate dalla (all’epoca ancora geniale) mente di Tim Burton e diretto da Henry Selick, suo fido collaboratore ed acclamato autore nel 2009 di Coraline e la porta magica.

Benché alla sua uscita nel 1993 ebbe un buon riscontro da parte sia di critica che di pubblico esso è stato “riscoperto” dopo la sua riedizione in DVD nel 2003 in occasione del decimo anniversario soprattutto grazie alla Touchstone Pictures, casa di produzione del film, che ideò gadgets, capi d’abbigliamento ed altre iniziative commerciali che trasformarono Nightmare before Christmas in un vero e proprio fenomeno di costume sia durante le feste natalizie che ad Halloween.

This is Halloween e Sally’s song, composte entrambe da Danny Elfman, collaboratore storico di Tim Burton, sono ancora oggi uno dei simboli degli anni Novanta e di un’intera generazione.

Una delle scene più celebri di Nightmare before Christmas

Dal sogno alla realtà cinematografica

La trama del film è arcinota: Jack Skeletron è il re di Halloween, un paese immaginario la cui vita ruota per tutto l’anno intorno alla festa del 31 ottobre. Stanco di Halloween si ritrova catapultato, attraverso un tronco di albero, in un altro Paese in cui regna la neve e la felicità. In questo Paese si festeggia il Natale. Tornato ad Halloween cerca, quindi, senza riuscirci, di trasmettere il senso di Natale ai suoi concittadini. Deluso organizza un Natale tutto suo, facendo rapire Babbo Natale e distribuendo per tutto il mondo dei giocattoli mostruosi creati da lui stesso destando un malcontento generale. In qualche modo Jack comprende che non si sfugge alla propria natura e che il suo posto è Halloween. Libera Babbo Natale, il quale volando via dona ad Halloween la neve riempiendo di felicità, e soprattutto di serenità, tutti i suoi abitanti, compreso Jack e la sua eterna innamorata Sally i quali d’ora in poi riusciranno ad amarsi spensieratamente.

Secondo Tim Burton l’idea di Nightmare before Christmas gli fu fornita da una poesia scritta da lui nel 1982 recante lo stesso titolo del film (ispirata a sua volta ai classici versi natalizi americani di The night before Christmas, conosciuta anche come A visit from St. Nicholas). Lo spunto fu la sua stessa cittadina californiana di nome Burbank, la quale avendo di rado un clima invernale, mal si prestava all’atmosfera natalizia. Così a tutti gli abitanti del luogo non restava che aspettare la sostituzione da parte dei negozianti  locali degli addobbi di Halloween per quelli natalizi, nonostante il clima fosse ancora caldo. In qualche modo a loro era demandato il compito di portare lo spirito del Natale a Burbank.

Scena finale del film

Originariamente, come si può leggere nei versi originali di Tim Burton, la storia era incentrata solo su Jack Skeletron (Skellington in originale), sul suo cane Zero e su Babbo Natale e, malgrado avesse già creato da tempo degli schizzi per un eventuale film, nessuno per quasi venti anni si prese la responsabilità di produrlo, neppure per trarne un semplice libro per bambini. Solo la Disney a partire dai primi anni Novanta diede via al progetto ma ad una condizione: avrebbe accostato al film il marchio della Touchstone Pictures, una vecchia etichetta della Disney chiusa nel 2016, in quanto all’epoca fu considerato troppo dark per i più piccoli.

La regia venne affidata ad Henry Selick grazie una serie di situazioni fortuite; negli stessi anni anche Selick, già amico di Tim Burton, aveva intenzione di realizzare un film d’animazione su un tema natalizio. La maggior esperienza di Selick nel campo dell’animazione, accostata alla profonda amicizia che legava i due autori, diede il via alla regia nelle sue mani. Tuttavia il film è da considerarsi totalmente burtoniano: suo è il soggetto, sue sono le illustrazioni e soprattutto tipicamente burtoniani sono i temi del film, come quello della diversità e quello della solitudine di chi viene percepito diverso, il tutto filtrato attraverso i suoi occhi fiabeschi, velati di malinconia e di letteratura gotica, Edgar Allan Poe in particolare, che rendono inconfondibili il taglio dark dei suoi film.

Una citazione meritano le canzoni composte da Danny Elfman, elemento imprescindibile di ogni film di Tim Burton, oscillanti tra musica pop e atmosfere addirittura jazz. Infatti Nightmare before Christmas oltre ad essere considerato un capolavoro del cinema di animazione è a tutti gli effetti anche un musical. Da Questo è Halloween fino a La liberazione di Babbo Nachele esse costituiscono l’arco narrativo dell’intero film, dalla descrizione iniziale del paese di Halloween fino al bacio finale sulle note di La canzone di Sally, la più celebre canzone del film, cantata recentemente da Amy Lee, leader del gruppo gothic rock Evanescence.

Nell’edizione italiana i brani interpretati da Jack Skeletron sono in realtà eseguiti da Renato Zero, qui anche in veste di doppiatore.

Questo è Halloween nella scena d’apertura del film

Una complessa tecnica di realizzazione

Nightmare before Christmas è da sempre accostato al cinema di animazione. Tuttavia esso fu realizzato con una tecnica allora rivoluzionaria , lo stop-motion, o meglio come ha affermato Tim Burton esso è “Un live action in slow motion”.

Ciò che ha detto l’autore in realtà è molto particolare proprio perchè questi “attori-pupazzo” nella realtà esistevano davvero (da qui l’idea di live action) e naturalmente mossi con la tecnica dello stop-motion, la quale ha richiesto la costruzione di più pupazzi per lo stesso personaggio, mossi su dei set costruiti appositamente per loro e fotografati in diverse posizioni. Tutti i movimenti catturati sui pupazzi che noi vediamo scorrere sullo schermo nei classici 24 fps al secondo cinematografici altro non sono che una sequenza di fotografie create per dare agli spettatori l’illusione del movimento.

Tutto ciò chiaramente fu possibile grazie a degli standard predefiniti tra animatori, reparto regia e scultori. Ad esempio tutti i set furono realizzati in scala ed ogni pupazzo non poteva superare gli 80 cm di altezza. Tuttavia durante la visione di Nightmare before Christmas ciò che salta agli occhi è anche l’estrema espressività dei protagonisti; per realizzare il viso di Jack furono realizzate tantissime teste con la possibilità di fargli chiudere gli occhi e nel caso di Sally più maschere da applicare sulla testa.

Ciò che destò maggiori problemi in fase di realizzazione fu di certo la particolare tecnica di ripresa; su ogni set furono collocate diverse macchine da presa con lenti speciali le quali catturavano 24 fotogrammi al secondo per ogni movimento. Tutto ciò esigeva una massima coordinazione degli operatori dal momento che un solo sbaglio poteva compromettere il lavoro di un’intera giornata. Un lavoro a dir poco imponente!

Jack Skeletron che ditribuisce i doni in una scena del film

Nonostante siano passati ventisei anni dalla sua uscita, Nightmare before Christmas, col suo carico di emozioni e magia, sembra non invecchiare mai. Esso fa toccare con mano la fantasia di uno dei più grandi autori del cinema americano contemporaneo che ha trasformato in poesia i suoi sogni e le fiabe da essi scaturiti. Nondimeno ad un osservatore più acuto non sfugge come le fiabe di Tim Burton siano perfettamente ancorate alla nostra contemporaneità in cui personaggi bizzarri, stralunati, soli, o meglio diversi, siano costretti alla solitudine perché rifiutati e sviluppino mondi interiori lontani dalla brutta realtà che li circonda diventando dei veri e propri visionari. Esattamente come Jack Skeletron, che cerca di cambiare il paese di Halloween senza ricevere la comprensione di nessuno, oppure come noi stessi che molte volte ancora cerchiamo di dare un senso a questi magici giorni di festa immaginandoci felici in chissà quale mondo lontano.

Buon Natale a tutti voi!

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