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ON THE ROCKS _ La vita, l’amore e le nostre dipendenze (recensione)

- 19/07/2022
ON THE ROCKS di Sofia Coppola (2020)


ON THE ROCKS (2020) è un’opera piccola ma che guarda a grandi temi universali. Lo fa con quel garbo e quella compiaciuta semplicità di una regista che pare aver ritrovato se stessa: Sofia Coppola.

Trama _ Laura è una donna felicemente sposata, almeno finché non si convince che il marito la stia tradendo. Le sue paranoie vengono accolte e accresciute dal padre di lei, Felix, che convince la figlia a indagare e pedinare il marito per trovarlo con le mani nel sacco.

Il trailer di ON THE ROCKS (2020) di Sofia Coppola. Il film è disponibile sulla piattaforma APPLE +

Partiamo da un particolare apparentemente insignificante, che è invece esplicativo del cuore della storia.
In una scena centrale di ON THE ROCKS padre e figlia sono a contemplare la bellezza di un quadro di Monet della celebre serie dedicata alle nifee.
Per chi non lo sapesse Claude Monet è tra i massimi esponenti dell’Impressionismo, movimento artistico nato nella seconda metà dell’Ottocento in Francia, in cui gli artisti, in opposizione all’arte accademica, si concentrarono sulla caducità della luce e dei suoi effetti sui colori e sulle forme. I più lavorarono in spazi aperti “en plein air“, quindi su paesaggi, perché venisse catturata l’immagine nella sua prima impressione, priva quindi di quella specificità del nostro cervello atta a determinare contorni e peculiarità della realtà per come la vediamo.

Nel suo settimo film Sofia Coppola, dopo alcuni titoli non propriamente brillanti che hanno messo in dubbio le sue capacità registiche e quel piacere nel raccontare di superficialità e vacuità umane, intrise però di significati profondi; ella qui torna a tematiche e personaggi a lei cari, in un certo senso confortanti, come la celebre copertina di Linus.
Personaggi che – al contrario di Monet e degli Impressionisti – non sono capaci di guardare al prossimo nella sua più sincera e semplice “prima impressione“, ma sono portati a contaminare e delineare l’altro “colorandolo” delle loro aspettative, delle proprie paure o mancanze o di un pregiudizio privo di alcun fondamento.

ON THE ROCKS di Sofia Coppola
Nella foto: Rashida Jones e Bill Murray in una toccante scena tratta da ON TH ROCKS di Sofia Coppola (2020)

Non solo la magnifica presenza di un sempre simpatico e immenso Bill Murray, ma anche le vibrazioni emotive e le luci che illuminano o destabilizzano le esistenze dei suoi personaggi; sono tutti elementi che sembrano costruire un dialogo continuativo con una delle opere più amate della Coppola, LOST IN TRASLATION (2003). Se ieri lo scenario era un’alienante e futuristica Tokyo, oggi la storia si perde tra i bagliori e le artificiosità di una seducente, ma ingannevole New York.

La storia è volutamente semplice e scarna (come da copione). Dalle confortanti linee narrative di una qualunque rom com, in cui veniamo a conoscenza della vita e delle paranoie della bella Laura (una brava e credibile Rashida Jones che nel 2010 si era fatta notare in THE SOCIAL NETWORK di David Fincher), finiamo per seguire lei e lo strampalato genitore in un inverosimile film di spionaggio.

ON THE ROCKS con Bill Murray
Per questo film Bill Murray ha ottenuto una candidatura come Miglior Attore Non Protagonista ai Golden Globe (2021)

Dietro il pretesto di questo giallo sentimentale la Coppola guarda a temi universali come quelli della morte e della dipendenza affettiva.
Nei modi di fare non sempre conformi alle regole dell’anziano padre, pronto a tutto per aiutare la figlia a scoprire la verità, si cela una personale e egoistica pretesa di avere ancora un ruolo e un valore nella vita della figlia ormai adulta e indipendente.
Dopo una vita costellata di errori che lo hanno portato a un divorzio e aver perso i contatti con l’altra figlia, Felix, arrivato alle ultime pagine della suo racconto, vorrebbe essere solo riconosciuto e amato.

Dall’altra abbiamo la fragilità emotiva di una donna che non trovando qualcosa che le permetta di venir fuori dal blocco dello scrittore, inizia a ricercare falle non in sé stessa, bensì in quel marito perfetto ma sempre impegnato che pare non apprezzarla più (quando invece è lei a non piacersi).
Col supporto dell’invadente padre, Laura si trova a scrivere idealmente un giallo che sembra esser destinato a un tragico epilogo.

Film leggero e godibile che ci riporta la Coppola sui sentieri che ci fecero innamorare del suo modo di guardare alla superficie delle cose arrivando però a toccare le corde più profonde del nostro animo.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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