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Principe(ssa): su Disney+ il corto sull’accettazione dei bambini “in rosa”

- 24/06/2021
principe(ssa) disney recensione


La piattaforma streaming Disney+ ha lanciato a maggio la prima stagione di LAUNCHPAD, una collezione di cortometraggi targati Disney che vede come autori una nuova, ispirata generazione di storyteller statunitensi che hanno deciso raccontare storie di discriminazione e riscatto.

I registi dei sei corti, selezionati tra più di 1100 candidati, provengono da minoranze etniche e sociali. Con l’esperienza di Launchpad hanno avuto l’opportunità di condividere una propria visione creativa, unica e originale, con tutto il mondo, cercando di rimediare ai problemi di sottorappresentazione della distribuzione mainstream.

Tutti i corti, prodotti da Disney, sono stati girati con l’affiancamento di addetti del mestiere di ogni divisione della multinazionale del topo: Disney+, Lucasfilm, Marvel Studios, Pixar, Walt Disney Animation Studios e Walt Disney Studios Motion Picture Production.

Tra gli episodi di Launchpad ha destato la nostra attenzione il 1×06, The little Prince(ss), in italiano “Principe(ssa)“, diretto dal giovane filmaker non binary di origine cinese Moxie Peng.

Principe(ssa): la recensione

Un concentrato di innocenza e tenerezza con due protagonisti che ameremo sin dalle prime scene: il piccolo Gabriel (un dolcissimo Kalo Moss) è l’unico allievo di danza nella sua classe di bambine, Rob (l’altrettanto stupefacente Ching Yin Ryan Hu) gioca a basket. Entrambi sono di minoranza cinese negli Stati Uniti. Fanno amicizia sull’autobus per tornare a casa, accomunati da un paio di occhi a mandorla vispi e curiosi. La loro amicizia sarà ostacolata dal padre di Rob, che non riesce ad accettare Gabriel e il suo incantevole mondo rosa, ma soprattutto la sincera amicizia che suo figlio prova per il piccolo ballerino, sostenuto dai genitori in tutto e per tutto.

In poco meno di venti minuti, il candore di Principe(ssa) coinvolge, commuove e fa riflettere. Non interessa, allo spettatore, quanto talentuoso sia Gabriel alla sbarra, ma che la sua passione, le sue bambole, lo zainetto rosa siano parte di sé e della sua identità con estrema semplicità.

In questi anni ottusi in cui ogni deviazione dalle monolitiche convinzioni sull’espressione di genere urla allo spauracchio del gender, Principe(ssa) mostra ancora una volta che i muri, le discriminazioni e le stigmatizzazioni appartengono solo al mondo degli adulti. Rob vuole bene al suo piccolo amico perché è gentile, comprende la sua passione per la danza classica con poche, elementari spiegazioni (provate a farlo con un adulto!), vuole renderlo felice con una bambola, guarda al suo piccolo mondo rosa con curiosità, rispetto e candore, con la purezza spiazzante di chi non conosce il pregiudizio.

Il loro è un interscambio alla pari: anche Rob, nella sua classe, viene percepito come “strano” perché pranza con piatti tipici cinesi che i suoi compagni non codificano come omologato alle loro merende. La sua amicizia con Gabriel è una prova di fiducia reciproca che rifiuta sin dall’inizio ogni ombra di discriminazione.

Il contributo di “Principe(ssa)” al dibattito sull’identità di genere è molto sfaccettato e non adopera metafore o voli pindarici per arrivare al nocciolo della questione. Il corto di Moxie Peng ne parla in modo più che diretto, esponendo sia le posizioni dei due bambini che lotteranno per essere amici sia quelle dei genitori, la cui incomunicabilità diventerà estrema quando si troveranno su due posizioni contrapposte e inconciliabili.

Le tematiche della mascolinità tossica, dell’accettazione di se stessi e degli altri e anche dell’immigrazione, trattati in modo semplice e delicato (per quanto non mancano momenti di intima commozione), favoriscono la visione del cortometraggio a un pubblico trasversale: per una volta lasciamo che siano i più piccoli a spiegare a noi adulti come stare al mondo. Sono sicuro che le loro risposte vi sorprenderanno, perché per loro, il re, è sempre nudo.

Rob: Perché è tutto rosa?
Gabriel: Perché il rosa è bello.
Rob: Cos’ha di bello?
Gabriel: È un colore carino, è tenero e fa sembrare tutto un sogno

Principe(ssa) è disponibile sulla piattaforma streaming Disney+

launchpad
Gabriel e Rob nella cameretta di Gabriel (immagini Disney)

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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